Sostenibilità è ormai una parola chiave per il business. I manager che se ne occupano devono avere capacità di visione e di leadership
Con la crescente importanza della sostenibilità nelle strategie aziendali, diventa sempre più rilevante il ruolo di sustainability manager. A partire da alcuni dati di Deloitte e del report Sustainability Career Compass 2024 (studio condotto da Sustainability Makers, associazione dei professionisti della sostenibilità, in collaborazione con ALTIS-Università Cattolica del Sacro Cuore e Università degli Studi di Milano), approfondiamo in questo articolo come si svolge questa professione, quali capacità deve possedere e che impatto può avere in un’organizzazione.
Chi è il sustainability manager
Si tratta di un ruolo professionale fondamentale nel dialogo tra organizzazione e stakeholder, che in questi anni sta assumendo sempre maggior rilievo: occupa infatti una posizione strategica di primaria importanza, centrale per lo sviluppo del business.
La figura di sustainability manager si occupa delle politiche di sostenibilità aziendali, individuando le strategie più adatte a migliorare l’impatto aziendale nelle dimensioni di sostenibilità ESG (Environmental, Social, Governance), senza perdere di vista la sostenibilità economica ovviamente.
Il management della sostenibilità di un’azienda richiede non solo competenze tecniche, ma anche visione e lungimiranza, capacità di guida e di azione.
Sustainability manager: cosa fa
Il sustainability manager ha principalmente il compito di sviluppare, implementare e aggiornare il piano strategico di sostenibilità all’interno di un’organizzazione. Inoltre, si occupa anche della rendicontazione delle performance di sostenibilità dell’azienda.
Un recente studio di Deloitte identifica cinque principali aree di intervento per la figura di sustainability manager:
- Indirizzare la strategia e, se necessario, rivedere il business model aziendale;
- Prevenire i rischi che possono avere un impatto negativo sulla sostenibilità aziendale;
- Ottimizzare la produzione e ridurre gli sprechi;
- Innovare prodotti e servizi per aumentare la sostenibilità aziendale;
- Migliorare l’impatto sociale dell’azienda, sia nei confronti della popolazione dipendente che del territorio in cui l’organizzazione opera.
Talvolta, il manager della sostenibilità può avere anche un ruolo di coordinamento nei confronti di altre risorse aziendali, in vista di uno scopo comune. Pensiamo ad esempio ai programmi di approvvigionamento responsabile, nei quali può monitorare le forniture coordinando il personale di altri team aziendali come l’area acquisti.
In sintesi, sustainability management significa porre la sostenibilità alla base del business model aziendale, in modo da avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, ma allo stesso tempo garantire il mantenimento economico dell’organizzazione.
Una figura dalle competenze trasversali
Sicuramente il o la sustainability manager deve avere conoscenze tecniche, sia in ambito di sostenibilità che rispetto al settore specifico in cui opera. Oltre a queste, però, gli studi ci dicono che servono delle competenze più trasversali. In particolare, questo ruolo professionale richiede:
- Capacità di leadership: la figura di sustainability manager si trova spesso a coordinare progetti e team di lavoro, composti anche da persone di settori aziendali diversi.
- Adattamento: spesso questo ruolo prevede di realizzare degli interventi importanti in azienda, per raggiungere obiettivi di sostenibilità. Sono necessarie flessibilità e capacità di gestione del cambiamento.
- Comunicazione: per portare a termine un progetto, strutturare un piano strategico di sostenibilità e intervenire su un business plan servono ottime capacità comunicative – con il personale con cui si collabora, ma in generale con tutta la popolazione aziendale, dirigenza inclusa. Inoltre è indispensabile sapere come comunicare l’azienda all’esterno.
- Analisi: la performance di sostenibilità aziendale si misura attraverso KPI prestabiliti (per esempio riduzione delle emissioni, livello di inclusività, soddisfazione dei dipendenti), che il sustainability manager deve saper leggere, analizzare e spiegare tramite report adeguati.
Come diventare sustainability manager
È possibile arrivare a questo ruolo professionale attraverso diversi percorsi accademici. Si può partire da una laurea in economia e management, ma anche in discipline scientifiche e ambientali, o ancora umanistiche.
La maggior parte delle persone che lavorano in questo campo completa la propria formazione con lauree o master legati a sostenibilità aziendale, gestione ambientale o responsabilità sociale d’impresa (CSR).
Esistono infine diverse tipologie di certificazioni che si possono ottenere, frequentando corsi, accumulando esperienza professionale e superando un esame.
La certificazione di sustainability manager
È possibile ottenere una certificazione professionale di manager della sostenibilità che può aiutare ad accedere a più opportunità di lavoro. Ma quali sono le competenze necessarie per ottenere la certificazione da sustainability manager?
I diversi enti organizzano corsi su specifiche materie utili alla professione, tra cui sicuramente gestione delle risorse, organizzazione aziendale, tematiche ambientali e di sostenibilità sulle quali è indispensabile essere sempre aggiornati. In alcuni casi, per ottenere la certificazione è necessario anche accumulare un periodo di esperienza lavorativa nel settore.
Quanto alle competenze, il report di Sustainability Makers sottolinea soprattutto l’importanza delle cosiddette soft skills. Per esercitare un ruolo di leadership sono utilissime capacità di negoziazione, comunicazione, project management. Ancora, il report parla di strategia e tattica, di capacità di visione e azione, di lungimiranza.
Sono diversi gli enti formativi, università e associazioni professionali che rilasciano una certificazione da sustainability manager internazionalmente riconosciuta, per esempio possiamo citare la ISO 14001 per la gestione ambientale o la Global Reporting Initiative (GRI) nell’ambito della rendicontazione.
Manager della sostenibilità: una figura ormai indispensabile
In passato si pensava che la figura del sustainability manager fosse destinata a scomparire, per lasciare spazio a “responsabili di funzione” pienamente consapevoli e preparati sulle sfide della sostenibilità. L’attualità sta dimostrando il contrario: il manager della sostenibilità sta diventando indispensabile poiché svolge funzioni inderogabili.
Scegliere aree di intervento e obiettivi in linea con il business aziendale, calcolando i rischi, comunicare con gli stakeholder, redigere il report di sostenibilità: i compiti di questa figura sono sempre più cruciali, in considerazione di come la sostenibilità sia un fattore chiave di strategia aziendale.
Lo sviluppo sostenibile è ormai centrale in ogni contesto: non è solo una questione di sensibilità per l’ambiente e per il bene comune, ma di business. E i manager della sostenibilità rivendicano la capacità non solo di visione, ma di guida.
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