Il settore turistico coinvolge le aziende artigiane: al lavoro 6.600 imprese e oltre 16mila addetti


Il mercato turistico regionale coinvolge direttamente o nell’indotto un quinto delle imprese artigiane della Sardegna. Ben 6.597 le piccole e medie realtà che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago, come installazione e manutenzione degli impianti di condizionamento, trasporto persone, servizi di pulizia, lavanderia, cura del verde, produzione di arredamento e accessori casa ma anche di lavori edili, servizi al turista, senza dimenticare l’artigianato artistico, l’agroalimentare e la ristorazione, che offrono lavoro a 16.337 addetti.

Sono questi alcuni dei dati sul turismo, rilevati dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna “Economia e imprese del turismo – Le tendenze e i territori”, (fonte UnionCamere-InfoCamere 2024), sull’artigianato interessato dalle attività turistiche nell’isola, e presentati a Cagliari durante i lavori di “Extra 2025, salone nazionale del turismo extralberghiero”, attualmente in svolgimento.

L’iniziativa ha consentito l’incontro tra le 6.500 imprese artigiane sarde e le 37mila strutture dell’extra alberghiero, e favorito il dialogo diretto tra offerta e domanda di servizi realizzati quasi “su misura” per una settore che interessa centinaia di migliaia di turisti per un fatturato di svariati milioni di euro.

Tra le vecchie province della Sardegna, in testa quella di Cagliari con 2.559 imprese e 5.932 addetti, seguita da Sassari-Gallura con 2.290 imprese con 6.150 addetti, poi Nuoro con 1.350 attività artigiane e 3.308 lavoratori e, infine, Oristano con 398 imprese e 947 addetti.

In chiave settoriale il comparto principale è l’agroalimentare che conta 1.567 imprese (23,8% delle imprese artigiane del settore) e produce cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Mentre sono 1.482 i ristoranti e pizzerie (22,5%) e 446 bar, caffè e pasticcerie (6,8%) – insieme si tratta di 1.928 imprese e del 29,2% del settore – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità prodotti dal comparto Agroalimentare contribuendo all’ospitalità. Seguono le 1.352 imprese delle altre attività manifatturiere e dei servizi (20,5%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come ad esempio centri benessere e palestre ed anche i servizi per animali domestici. Sono invece 1.169 le imprese del trasporto persone (17,7%) che integrano l’offerta dello spostamento dei turisti. A seguire 503 le imprese di Abbigliamento e calzature (7,6%) che contribuiscono al nostro successo nel mondo della moda che è tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano.

“Confartigianato da tempo osserva con molta attenzione l’evoluzione del comparto extralberghiero e le capacità che esso ha di offrire servizi personalizzati di elevata qualità, vivacizzare l’economia sia in termini diretti che dell’indotto, creare occupazione, reddito diffuso e sviluppare cultura di impresa con elevati standard di qualità, moderni e innovativi – ha affermato Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna durante la presentazione del matching e dei servizi tra imprese artigiane e le strutture extra alberghiere alla quale hanno assistito oltre 300 proprietari di piccole strutture ricettive – infatti le nostre imprese artigiane sono pronte a offrire i propri servizi alle strutture extra alberghiere sparse nell’Isola”. “Per questo abbiamo deciso di partecipare attivamente e convintamente a questo evento – ha proseguito Meloni – organizzando una vera e propria iniziativa che facesse incontrare fisicamente, le imprese, i gestori e i consulenti”.

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Per Confartigianato Sardegna, turismo extra alberghiero e artigianato sono due settori con molte convergenti affinità. In questo caso, la componente umana e professionale, le capacità e le inclinazioni del singolo imprenditore specie nel rapporto diretto con l’ospite, la trasmissione dei valori e delle specificità più autentiche del territorio, caratterizzano in maniera importante il servizio offerto e lo distinguono da modalità standard e da identiche duplicazioni dell’offerta. A questo si combina l’essenza stessa del prodotto su misura, il servizio sartoriale, cucito di volta in volta sulle reali e diverse esigenze e necessità del singolo ospite che cerca e trova in questa tipologia ricettiva una risposta efficace ai bisogni di unicità e specificità del servizio ricettivo.

“Esattamente quello che un cliente cerca nell’atelier di un sarto, nel laboratorio di un ceramista o nella realizzazione di un impianto, di un infisso o di un mobile in legno – aggiunge Fabio Mereu, vicepresidente Nazionale di Confartigianato Imprese – la nostra Associazione rappresenta circa 7.000 imprese artigiane nelle tipologie più diversi, dalle costruzioni all’impiantistica, dalle pulizie alle lavanderie, dal giardinaggio al design. A questo proposito oltre al rapporto associativo abbiamo sviluppato anche una rete relazionale e di collaborazione tra i settori coinvolti”. “Settori che, a pensarci bene – continua Mereu – sono gli stessi a cui gli operatori di ricettività extralberghiera si rivolgono per piccole o grandi necessità e talvolta emergenze nella gestione della loro attività”.

“Mettere a sistema questa rete relazionale e possibilmente potenziarla, rafforzare una filiera corta, condividere i contatti, le esperienze e le competenze – conclude Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato – rappresenta un valore aggiunto e concorre a creare economia diffusa sul territorio”.





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