“SOS – Save Our Souls”, la sicurezza sul lavoro è rock. Stasera al Legend di Milano


Li “Sos – Save Our Souls”, la rock band guidata dal frontman Bruco (Marco Ferri), si esibirà in concerto lunedì 10 marzo alle 20:30 al Legend Club di Milano.

Attivi dal 2018, gli SOS hanno fatto della loro musica uno strumento di sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro, portando il loro messaggio in tutta Italia attraverso concerti, festival e concorsi di rilievo, tra cui Sanremo Rock. Il loro nuovo progetto, “Macte Animo!” – dal latino “Coraggio! – racchiude i brani più significativi della band, dedicati alla prevenzione e alla sicurezza nella vita di tutti i giorni.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Bruco per conoscere meglio il progetto e farci raccontare questo nuovo disco.

Com’è nato questo progetto?

Gli SOS nascono negli anni ’90, in un periodo particolarmente fortunato per la musica rock in Italia. La band prende vita da una mia esigenza personale: dare forma, con un gruppo, alle idee e alla musica che avevo in testa.

Dopo un paio d’anni di esperienza nei club con una cover band, ho deciso di creare un progetto originale. Nel corso degli anni, abbiamo avuto la fortuna — e forse anche la bravura — di vincere diversi concorsi nazionali, portando avanti il nostro percorso tra alti e bassi. Ci sono stati momenti più fortunati e altri più difficili, ma grazie a queste vittorie, come la finale di Sanremo Rock con gli SOS (che poi ho vinto con un altro progetto) o il successo a Rock Targato Italia, abbiamo avuto l’opportunità di esibirci spesso e produrre nuova musica.

L’impegno sociale è sempre stato presente nella musica degli SOS. Il primo brano che ho scritto, “Guerra No“, è nato in un periodo segnato dalla guerra nei Balcani. Poi, nel 2018, è avvenuto un cambiamento significativo: grazie a un fan della band, ho raccolto la sfida di scrivere una canzone su un tema poco trattato, la salute e la sicurezza sul lavoro. Da lì è nato il brano “Ancora Vivere“, dedicato ai pericoli dell’uso del cellulare alla guida. Da quel primo brano è nato un percorso di incontri e confronti attraverso concerti nelle scuole e nelle aziende. Queste esperienze ci hanno fatto maturare la convinzione che la musica potesse essere uno strumento non convenzionale, ma potentissimo, per comunicare tematiche importanti come la sicurezza sul lavoro. È nata quindi l’opportunità di scrivere altri brani, che poi hanno dato vita anche a una graphic novel. Il progetto si è sviluppato gradualmente, grazie al riscontro positivo ricevuto non solo in questi contesti, ma anche nelle piazze e durante gli eventi. Tutto questo percorso ci ha portati alla realizzazione di un album che racconta la nostra evoluzione artistica su questi temi.

È bello che ci siano progetti musicali che si occupano anche di divulgazione, scegliendo la strada di una musica più impegnata

Il nostro obiettivo è far capire che esiste una realtà concreta, per quanto possa essere difficile. Viviamo in un periodo segnato da guerre e crisi, in cui è sempre più raro trovare artisti che usino le canzoni per affrontare tematiche profonde, soprattutto in Italia. Oggi sembra quasi strano, perché trattare certi argomenti non ti porta più like né ti trasforma in un artista-influencer pronto a vendere prodotti di moda. Ma la musica è anche questo: è cultura. E per noi è fondamentale che lo sia.

A noi piace la musica fatta dalle persone. Siamo una band e, nel corso degli anni, la formazione è cambiata: alcuni musicisti se ne sono andati, altri sono tornati, ma ciò che conta per noi è suonare insieme. Preferiamo la condivisione e l’energia del gruppo piuttosto che chiudersi in cameretta a mostrare quanto si è bravi, come spesso accade oggi. Viviamo in un mondo dominato dai social, dove tutto sembra superficiale: tutti sorridenti, con tanti soldi e sempre in vacanza. Ma la vita reale non è così.

La vita è fatta anche di momenti difficili, che vanno affrontati con coraggio e fatica. Ed è proprio questo il senso del nostro album: affrontare le difficoltà e provare ad andare avanti.

Siete anche una band che fa musica come si faceva una volta, l’approccio è quello

Per noi inseguire le mode non fa parte della nostra natura. È proprio un nostro principio essere fedeli al nostro progetto e a ciò che rappresentiamo. Mi rendo conto che oggi la musica è fatta sempre più da produttori che si chiudono in una saletta, scrivono canzoni e usano sempre meno la chitarra, con suoni sintetici e batterie digitali. Noi, invece, siamo persone che guardano al passato della musica con rispetto e ammirazione. Ci piace scoprire anche come venivano realizzati certi album.

È vero che oggi ci sono meno soldi per produrre musica, ma la tecnologia può essere d’aiuto in certi casi. Tuttavia, non rinunceremmo mai al suono delle chitarre, agli assoli, a ciò che è proprio la nostra indole, che portiamo anche dal vivo e che ci dà questa carica. Negli ultimi anni abbiamo aggiunto un po’ di synth in alcuni momenti, e ogni tanto ci piace giocare con nuovi suoni. Ma ti dirò la verità, la mia formazione ideale sarebbe con due chitarre, perché ho una passione per il metal. E, tra i generi musicali, il metal è quello che amo di più, quindi sono molto legato a quelle sonorità.

Sono legato anche al periodo grunge, a quel movimento rock che si declina in tanti sottogeneri e che è riuscito a raccontare periodi storici, come nel caso del punk rock della seconda metà degli anni ’70, che ha portato un grande impegno sociale e una forte denuncia. Speriamo di essere uno stimolo per altri, affinché non cadano nella trappola della moda. Perché se mi mettessi a cantare con l’auto-tune in un certo modo, non sarei io. Non sarebbe neanche il mio stile di canto, e ci ho messo anni a costruirlo. Perché dovrei cambiare per seguire una moda? Al massimo, faccio come oggi: collaboro con qualcuno, ma lo faccio per lasciare qualcosa di significativo. Magari faccio una contaminazione, come hanno fatto in passato i The Smiths con i R.E.M.

Oltre alla data di questa sera al Legend di Milano avete previsto altri concerti?

Assolutamente sì, stiamo lavorando per definire le date. Alcune saranno nei club, altre in aziende. Diciamo che continueremo il percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi anni, proponendo uno spettacolo che non sia solo musicale, ma che porti anche attenzione sulla tematica della salute e della sicurezza.

Inoltre, all’interno dell’album c’è anche un brano, Terra, che parla di sostenibilità. Sebbene questo termine sia ormai molto alla moda, l’importante è mantenere una vera attenzione nei confronti del nostro pianeta. Certo, ci sono ancora situazioni poco chiare su quale direzione sia migliore da prendere, ma credo che un po’ di attenzione, in ogni caso, sarebbe una cosa positiva.





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