Caso Diciotti, scontro aperto tra governo e magistratura


«Le sentenze giudiziarie si rispettano e si eseguono, ma si possono commentare: non la condivido affatto, conoscendo nella profondità quel caso». Con queste parole il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in un’intervista a Il Foglio, ha espresso il suo dissenso nei confronti della decisione della Cassazione, che ha condannato il governo italiano a risarcire i migranti bloccati a bordo della nave Diciotti nell’agosto del 2018.

Piantedosi ha anche parlato dell’accordo con l’Albania sui centri di accoglienza per migranti: «Siamo stati la testa d’ariete. Ovviamente abbiamo costruito i due centri affinché non fossero dei santuari, non c’è dubbio. Qualche trattenimento è stato approvato. Ora aspettiamo la decisione della Corte di giustizia europea: 14 paesi, compresa la Francia, si sono schierati dalla nostra parte sui paesi sicuri. E anche la Commissione europea ha cambiato idea».

Sulla possibilità di replicare il modello albanese in un altro paese vicino, come la Serbia, il ministro ha precisato: «Non è nei piani del governo, ma gli hub regionali nei paesi terzi sono un modello che in Europa piace».

Infine, Piantedosi ha commentato il crescente scontro tra governo e magistratura dopo la sentenza sul caso Diciotti: «Dire che la magistratura è politicizzata è sbagliato. A volte, certo, ci sono decisioni criticabili. Penso alla Diciotti. Però non tollero i giudici che non fanno mistero di adottare decisioni per visioni politiche e non giuridiche. Giudici che prima di esprimersi nelle aule lo hanno fatto in convegni o in trasmissioni televisive. Questo no. Ho comunque profonda fiducia nella magistratura italiana che ritengo fra le migliori al mondo. In generale la giustizia è fallibile in quanto umana: ecco perché ci sono tre gradi di giudizio».

Camere Penali difendono l’indipendenza della magistratura: «Attacchi verbali lesivi»

Nel frattempo, il nuovo scontro tra politica e magistratura ha suscitato la reazione dell’Unione delle Camere Penali, che in una nota ha preso posizione a difesa dell’indipendenza della funzione giudiziaria:

«L’autonomia e l’indipendenza della funzione giudiziaria vanno garantite, tutelate e difese non solo in quanto principi costituzionali ma anche nell’esercizio quotidiano della giurisdizione. La critica e il dissenso rappresentano il fondamento di ogni confronto democratico, ma incontinenti aggressioni verbali che esulano del tutto dal merito tecnico delle decisioni giudiziarie, costituiscono una grave lesione all’immagine stessa della giurisdizione».

L’uscita dei penalisti arriva dopo la reazione della maggioranza alla decisione della Cassazione, che ha portato la prima presidente Margherita Cassano a intervenire con una nota molto dura.

Magistrati pronti alla protesta contro la riforma Nordio

L’escalation della polemica ha rilanciato anche la protesta dell’Associazione Nazionale Magistrati contro la riforma della separazione delle carriere voluta dal governo. Il Comitato direttivo centrale dell’Anm ha confermato l’intenzione di proseguire la mobilitazione.

«Il nostro obiettivo è portare il nostro messaggio ovunque», ha dichiarato il presidente dell’Anm Cesare Parodi, sottolineando che «dopo 48 ore dalla riunione a Palazzo Chigi, siamo al punto di prima».

Secondo Parodi, si sta trascurando il principio della separazione dei poteri: «Ancora una volta si trascura quello che è il principio della separazione dei poteri. Ma l’incontro con il governo non è stato inutile. Stiamo lavorando alle prossime iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica, anche in vista di un eventuale referendum».

Tra le ipotesi di mobilitazione ci sarebbe anche la possibilità di riunire il Comitato direttivo centrale in città simbolo come Milano, Bologna o nel Sud Italia. Inoltre, si attende un incontro con il Presidente della Repubblica entro fine marzo.

Nordio: «La riforma della giustizia non cambia»

Nonostante le critiche dell’Anm, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ribadito che il governo non intende modificare il progetto sulla separazione delle carriere: «Il progetto non viene assolutamente toccato», ha dichiarato Nordio, confermando la linea dura dell’esecutivo.

Forza Italia attacca la Cassazione: “Sentenza sbalorditiva”«

Sul tema è intervenuto anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha attaccato la Cassazione e difeso la posizione dei penalisti: “Ha ragione l’Unione delle Camere Penali. Nel confronto sulla giustizia bisogna evitare incontinenze verbali e affermazioni improprie. Proprio quello che ha fatto la Corte suprema di Cassazione con una sentenza sbalorditiva, che ipotizza risarcimenti a favore dei clandestini».

Gasparri ha anche criticato duramente la prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano: «Ci auguriamo che gli esponenti della Cassazione la smettano di andare in giro ai convegni, facendo veri e propri comizi contro il governo. Che la Presidente della Cassazione, Cassano, si astenga dal bacchettare la politica ed eviti di fare intimidazioni al Parlamento, che sta facendo delle riforme che l’avvocatura attende da decenni».

Infine, l’esponente di Forza Italia ha concluso con una battuta ironica su Cassano: «Quando ho letto alcune parole di Cassano pensavo fosse l’ex calciatore, noto per le sue bizzarrie. Invece credo che l’omonimia abbia superato i limiti della fantasia».



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