La Regione Veneto ha avviato la fase operativa degli “Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po”, con l’approvazione del disciplinare e la nomina del consorzio di bonifica Delta del Po come soggetto attuatore.
Il progetto, finanziato con 14 milioni di euro nell’ambito dell’accordo per la coesione siglato nel 2023 dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è destinato a garantire la salvaguardia della biodiversità e la produttività delle acque interne.
“Si tratta di uno stanziamento a valere sul ‘Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027’, risorse da investire nella difesa della natura e biodiversità delle nostre lagune del Delta del Po” – ha precisato l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari commentando la delibera presentata di concerto con il collega con delega ai fondi europei, Federico Caner. Il progetto di vivificazione delle lagune è di fondamentale importanza per il settore della pesca e dell’acquacoltura, che oggi si trova a dover affrontare gravi difficoltà, tra cui l’emergenza granchio blu e gli impatti dei cambiamenti climatici.
A questi problemi si aggiungono l’innalzamento delle temperature e le modifiche nella salinità delle acque, che stanno mettendo a rischio la salute degli ecosistemi lagunari. L’intervento, che si concluderà entro il 2031, prevede l’escavo dei canali e l’apertura delle bocche di comunicazione con il mare nelle lagune dei comuni di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina, in provincia di Rovigo. Le aree interessate sono la Laguna di Caleri, la Laguna di Marinetta, la Vallona, la Sacca del Canarin, la Laguna di Barbamarco e la Sacca di Scardovari.
“Garantire la funzionalità dell’idrodinamica delle lagune del Delta del Po, riattivando gli scambi d’acqua diretti con il mare è fondamentale per ridurre le difficoltà di ricambio idrico e i pericolosi fenomeni di eutrofizzazione che, nel periodo estivo, possono dar luogo a crisi anossiche e morie delle specie ittiche presenti – ha aggiunto Corazzari-. Si tratta di interventi che hanno l’obiettivo di salvaguardare gli ecosistemi deltizi, garantendo la produttività delle lagune e dunque l’occupazione nei settori della della pesca e della molluschicoltura, comparti strategici per l’economia veneta”.
Il cronoprogramma del progetto prevede la consegna del progetto esecutivo entro il 31 dicembre 2025 mentre la conclusione dei lavori è prevista entro il 30 giugno 2031. “Obiettivo della Regione del Veneto è dare continuità al progetto anche a lavori conclusi – ha aggiunto l’assessore Corazzari -. questo scopo risponde il protocollo d’intesa lagune con i consorzi e le Cooperative della Pesca Professionale e dell’Acquacoltura che sarà firmato a marzo 2026 e grazie al quale soggetti pubblici e privati si impegneranno a promuovere lo svolgimento integrato e coordinato delle attività necessarie a una gestione sostenibile e razionale delle lagune del Delta del Po, con un orizzonte di lungo termine evidenziando le interdipendenze tra sistema produttivo e sostenibilità ambientale”.
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