Lavanda, si coltiva anche in Lombardia


antonella ziliani

Jenny Green: dalla produzione di piante da esterni e da giardini alle aromatiche in quel di Piadena (Cremona). Una riconversione e un passaggio generazionale per dare continuità a un’impresa familiare

Antonella Ziliani, titolare dell’azienda agricola Jenny Green, è nata e cresciuta in un’azienda di vivaisti in cui si producevano alberi, piante da esterno per giardini: era vivaista suo nonno, è stato vivaista suo papà, è stata vivaista lei, fino ai cambiamenti degli anni 2000.

Fino al 1964 l’azienda si trovava a Canneto sull’Oglio (Mantova), ma a causa delle alluvioni è stato poi deciso di spostarsi dall’altra parte del fiume, a Piadena (Cremona) per garantirsi una stabilità nella coltivazione di piante da giardini (tigli, carpini, platani), ma anche monumentali e di pregio negli otto ettari a disposizione.

Ed è qui che la Ziliani ha deciso di coltivare anche la lavanda (oltre ad altre piante aromatiche finalizzata alla distillazione di oli essenziali).

Con il suo background di studi commerciali Ziliani viene in maniera naturale coinvolta nell’azienda familiare, che nel 1999 prende il nome attuale, per occuparsi della parte gestionale.

Mma lei si accorge che non è quello che le interessa, perché crescere in quell’ambiente le ha permesso di consolidare la sua passione per il lavoro della terra e del far crescere alberi.

Così chiede di poter partecipare al lavoro della terra, un fatto che il padre ha fatto fatica ad accettare. Sostiene l’imprenditrice: “la coltivazione di aromatiche può sembrare distante da tutto quello che ho imparato in precedenza, eppure c’è qualcosa di intrigante e appassionante legato non solo all’aspetto agronomico, ma anche all’olfatto e all’idea che le piante, attraverso il loro profumo, ci permettono di migliorare il nostro modo di vivere. Tutto questo mi ha convinto della bontà dell’idea di proseguire così nella distillazione delle erbe per l’ottenimento degli oli essenziali“.

In effetti, già dal primo anno, con 500 piante di lavanda, Antonella ottiene un primo buon risultato e fa la scelta di non definirsi un’azienda biologica per non dovere piantare un’intera siepe a delimitazione del proprio terreno di coltivazione, che va mantenuta nel tempo e che alla lunga può diventare un ostacolo.

Ma questa scelta non è limitante e con la raccolta e la distillazione già nel primo anno inizia il suo percorso di creazione di reti con il territorio e con altre aziende, anche di altre regioni, per la produzione di prodotti cosmetici e per la casa.

Nel 2011, durante una manifestazione che si tiene a Guastalla, viene invitata da Marco Boschetti, direttore Consorzio Agrituristico Mantovano Verdi Terre d’Acqua a prendere parte al Mercato Contadino di Mantova, che diventerà un luogo fisso di incontro per Antonella e per la sua azienda e un ambito di sviluppo personale e professionale.

Sostenibilità economica e nuovo progetti

coltivazione lavandacoltivazione lavanda

Una delle domande che sorgono spontanee è ovviamente quella della sostenibilità economica di questa iniziativa. Antonella dichiara in maniera molto diretta che c’è un insieme sul quale lei può fare conto, incluso il grande sostegno avuto da tutta la sua famiglia, in primis da suo marito che, negli ultimi anni, ha scelto un lavoro da dipendente, proprio per poter garantire la continuità dell’azienda.

Antonella da 20 anni insegna anche nel corso di vivaismo dell’Istituto di Formazione Professionale Regionale di Remedello (Brescia), le cui origini datano il 1895, anno in cui Padre Piamarta, fondatore dell’Istituto Artigianelli di Brescia e della Congregazione religiosa Sacra Famiglia di Nazareth, insieme all’agronomo Padre Giovanni Bonsignori danno avvio alla Colonia Agricola per diffondere il progresso dell’agricoltura e per rispondere alle urgenze sociali e pastorali dei giovani, per poter dare impulso all’economia locale.

Gli altri due filoni perseguiti da Jenny Green sono l’organizzazione di corsi presso l’azienda e la collaborazione con due aziende di cosmesi, una situata in Trentino e l’altra nelle Alpi Marittime, in provincia di Cuneo, per la realizzazione dei prodotti messi a catalogo e venduti anche online.

E proprio ai primi di marzo, tutto è ripartito con una corsa contro il (mal) tempo, ma non contro la Natura, per preparare il terreno e mettere a terra le nuove piantine.

Come sottolinea Antonella, “si tratta di problemi agricoli che riguardano tutti gli agricoltori, di questi tempi. Ma da quest’anno abbiamo una novità: tratteremo le nostre piantine di lavanda (in realtà tutto ciò che andremo a coltivare) con microrganismi e biostimolanti così da renderle più forti, più belle, più produttive in un modo del tutto naturale e sostenibile, prodotti da un’azienda di Castiglione delle Stiviere“.

Il vero cruccio di Antonella è, al momento, il nuovo passaggio di testimone, al quale prima o poi dovrà pensare e, non avendo avuto figli, la sua idea sarebbe di riuscire a coinvolgere qualcuna delle sue studentesse (o anche studenti). È questa la grande prossima scommessa.





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