La Generazione Z, composta da ragazzi e giovani adulti nati tra la metà degli Anni ’90 e i primi 2000, sta cambiando radicalmente il panorama della moda. Nel 2024, secondo il Fashion Consumer Panel di SITA Ricerca, la Gen Z spenderà mediamente circa 400 euro a testa in abbigliamento, accessori e calzature. Ma cosa spinge questa generazione verso determinati acquisti? Quali sono i trend che la contraddistinguono?
1. Digitalizzazione e influencer
Se c’è un aspetto che definisce la Gen Z, è la sua connessione ininterrotta al mondo digitale. Social media come Instagram e TikTok sono il cuore pulsante delle loro scelte stilistiche, con i profili degli influencer e delle celebrities che guidano le preferenze di acquisto. Le piattaforme digitali, infatti, sono diventate i punti di riferimento principali per scoprire tendenze e brand, rendendo la Gen Z una generazione che vive e respira moda online.
L’impatto dei social è evidente anche nell’evoluzione della visione della moda. Mentre i teenager si concentrano sulla ricerca delle marche più famose, i giovani adulti si orientano verso stili più originali, puntando su dettagli distintivi e una qualità dei materiali sempre più attenta.
2. Il green è la chiave
La sostenibilità è una delle principali leve d’acquisto per la Gen Z. Più della metà di loro dichiara di fare sempre più attenzione all’acquisto di prodotti e marche che adottano politiche green, traducendo questo impegno in un sostegno concreto verso la moda sostenibile. L’interesse per la sostenibilità non si limita solo alla scelta di materiali eco-friendly, ma si estende anche alla preferenza per i capi second hand. Circa il 60% dei giovani acquistano infatti abiti di seconda mano, un comportamento che segna un netto distacco dal consumismo tradizionale, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale della moda.
3. Il second hand
L’acquisto di abbigliamento second hand rappresenta non solo un’opzione più economica, ma anche una presa di posizione contro la cultura dell’obsolescenza programmata che per anni ha dominato l’industria della moda. La Gen Z dimostra di preferire l’originalità e l’unicità che questi capi vintage offrono, spingendo verso un consumo più consapevole e sostenibile. La moda second hand, dunque, non è più solo una questione di risparmio, ma una vera e propria scelta etica che riflette i valori di una generazione in cerca di autenticità.
4. Le marche
Quando si parla di brand, la Gen Z predilige le marche “straniere” rispetto alle italiane, con un’influenza predominante di grandi nomi globali come Nike, Adidas, Levi’s e Zara. Si tratta di marchi che non sono solo sinonimo di qualità, ma che rappresentano un vero e proprio lifestyle, facilmente riconoscibile e condivisibile sui social. Il fast fashion, purtroppo, ha ancora un ruolo predominante, ma la richiesta di una moda più autentica e originale inizia a farsi sentire.
Nonostante questo, le marche di alta gamma o quelle di nicchia che propongono stili meno mainstream e più personali stanno guadagnando terreno. La Gen Z, infatti, sta mostrando un crescente interesse per la qualità e per prodotti che rispettino i loro ideali, tra cui materiali naturali, maggiore durata e una vestibilità che si adatti a diversi fisici, inclusi quelli non standard.
5. I centri commerciali e i marketplace
Se da un lato l’e-commerce è in continua ascesa, dall’altro la Gen Z non disdegna le esperienze fisiche di acquisto. I centri commerciali e i factory outlet rimangono tra i luoghi preferiti per lo shopping, anche grazie all’ampio assortimento e alle opportunità di convenienza. Tra le preferenze di acquisto figurano prodotti iconici come sneaker, felpe, t-shirt e jeans, perfetti per lo stile street e sportivo che caratterizza questa generazione.
I marketplace, infine, si stanno affermando come una delle principali modalità di acquisto per la Gen Z, poiché offrono una vasta scelta di marchi e prodotti a prezzi competitivi.
6. Le aspettative della Gen Z
Le richieste della Gen Z nei confronti dell’industria della moda sono chiare: maggiore sostenibilità, sia ambientale che sociale, e prezzi accessibili. “Vi è una richiesta di stili più originali e meno mainstream, con una crescente attenzione alla qualità, che si traduce nella preferenza per prodotti con fibre naturali e materiali durevoli”, afferma Alessandra Mengoli, partner di SITA Ricerca. Un segnale, questo, che potrebbe influenzare significativamente il futuro del fast fashion e dell’industria della moda nei prossimi anni.
In sintesi, la Gen Z sta forgiando una nuova era della moda, caratterizzata da una forte connessione digitale, un impegno verso la sostenibilità e un crescente interesse per la qualità dei materiali. Si tratta di una generazione che, pur essendo cresciuta con il fast fashion, ora chiede un cambiamento, mettendo al centro l’autenticità, l’etica e un approccio più consapevole al consumo.
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