CREMONA – Due sono le liete novelle che l’ultimo weekend vanolino ha portato in dote. La prima è la pietra tombale che Aldo Vanoli, intervistato da La Provincia di Cremona e Crema, ha posato sulle voci che, da tempo, davano la società biancoblù in vendita, addirittura già venduta a un fantomatico gruppo di investimento che avrebbe poi trasferito il diritto sportivo di serie A altrove (Roma). Le parole chiare e nette del proprietario del club («Nessuna trattativa, la mia squadra resta a Cremona») hanno chiuso il discorso.
L’altra buona, buonissima notizia è la missione compiuta dalla squadra che sabato sera ha superato Napoli nella sfida fratricida tra dirette concorrenti nella corsa verso la permanenza nella serie A di basket, match che tutti gli addetti ai lavori pronosticavano come spartiacque, in positivo per chi vinceva, in negativo per chi perdeva. Vanoli, tra l’altro, unica a vincere tra le sei compagini – Sassari, Scafati, Cremona, Varese, Pistoia e Napoli – in lotta per evitare la retrocessione. Chi si attendeva una formazione campana remissiva dopo il clamoroso kappao interno della settimana precedente al PalaBarbuto con Pistoia, è rimasto deluso.
La formazione di coach Valli è scesa sul parquet cremonese fortemente determinata, vogliosa di riscatto, ben consapevole di giocarsi una grossa fetta di salvezza quando il tempo si sta sempre più restringendo e alla fine della stagione regolare mancano solo 9 gare. Stesso discorso per la rinnovata Vanoli, desiderosa di fronte al proprio pubblico di confermare le buone sensazioni dell’ultimo periodo, da quando la conduzione della squadra è passata nelle mani di Gigi Brotto. Come normale che sia, il match carico di altissima tensione emotiva è iniziato e proseguito a sprazzi, ma è dopo l’intervallo lungo gli avversari hanno trovato in Totè e Zubcic punti di riferimento che la Vanoli ha faticato ad arginare.
Stavolta è stata Napoli a cercare di allungare, ma le zampate di Nikolic (che gara!), Zampini e Burns hanno tenuto viva la disfida; sono poi subentrati Davis (mvp alla stralunga del match) e Willis a mettere le cose a posto, con un parzialone da crescendo rossiniano che ha tramortito la compagine partenopea. È sul punteggio di 81-82 a 1’ e 53” dal traguardo, che Davis ha trascinato i compagni con 7 punti consecutivi (di cui due triple pazzesche); vuoi vedere che abbiamo trovato l’uomo capace di gestire con autorità i finali punto a punto? Grande Davis, ma ribadisco il concetto che nella pallacanestro si vince (o si perde) tutti insieme, a partire dalla gestione in panchina, per arrivare alle giocate sul campo.
La Vanoli ora è chiaramente più gruppo, gli inserimenti di Burns e Christon hanno inevitabilmente costretto Brotto e il suo staff a rivedere i ruoli dei giocatori in partita, a ricercare nuovi equilibri, pur nella giusta convinzione che tutti debbano avere la possibilità di giocarsi le proprie chance, purché lo si faccia rispettando le regole del gruppo. È questione di mentalità, quella ad esempio che possiede un giocatore davvero di grande talento e intelligenza cestistica qual è Semaj Christon, il quale si sta inserendo negli equilibri di squadra senza forzature, poco alla volta.
Alzi la mano chi, guardando l’incontro con Napoli, abbia avuto la sensazione che il play-guardia di Cincinnati fosse andato in doppia cifra; invece ha realizzato 14 punti con 4 su 5 nel tiro da due e 6 su 7 nei tiri liberi, con l’aggiunta di 2 assist e 5 falli subiti, ma soprattutto si è mosso nei quasi 25 minuti in campo lavorando a favore dei compagni. Insomma, gli aggiustamenti del roster hanno avuto l’effetto sperato, ma è evidente che la strada è ancora lunga, con la ‘creatura’ del patron Aldo Vanoli che da qui alla fine dovrà giocare 5 gare in trasferta e 4 in casa. Domenica si va a Venezia, la settimana dopo a Sassari: centrare un colpaccio sarebbe davvero importante.
SERIE A2
La maledizione prosegue. Anche a Forlì, come in precedenza in altre piazze del basket di serie A2, la JuVi Ferraroni perde al fotofinish una gara che si è dimostrata assolutamente alla portata dei giocatori orogranata, giocata alla pari della formazione romagnola, una posta in palio che la compagine cremonese avrebbe meritato di portare a casa. La felicità più grande, nella gara di esordio del nuovo play maltese-statunitense Eric Washington, se l’è portata via un pallone perso in modo piuttosto banale proprio dall’ultimo arrivato in casa Ferraroni, una palla gettata alle ortiche che ha tolto ogni possibilità alla formazione ospite di sbancare l’Unieuro Arena.
Intendiamoci, non avrebbe alcun senso gettare addosso la croce a Washington, sceso in campo dopo pochi allenamenti dal suo arrivo in Italia e con la conoscenza con i nuovi compagni ancora da affinare. L’ingaggio del play americano porterà certamente i frutti sperati grazie alle qualità tecniche del giocatore, anche se molti tra tifosi e appassionati probabilmente si attendevano un inserimento in altro ruolo. Il problema è che bisogna fare i conti col mercato, in questa fase della stagione è difficilissimo trovare i bravi giocatori liberi, eppure quello di Washington è un grande colpo centrato con la consapevolezza da parte di coach Luca Bechi, del suo staff e della dirigenza che ora la squadra dovrà trovare nuovi equilibri e che qualche giocatore potrebbe essere spostato ad hoc per il bene del gruppo.
Rimane indubbiamente un grande rammarico per la sconfitta di misura rimediata a Forlì, kappao al quale si aggiungono alcuni risultati delle dirette concorrenti alla permanenza della categoria, risultati che impensieriscono per le conseguenze sulla classifica. Oggi la JuVi Ferraroni (con due gare da recuperare) è ancora in quindicesima posizione a quota 22 con Cento e Livorno, mentre alle spalle incombono Vigevano (20 punti) e Nardò (16), mentre Piacenza chiude in ultima posizione a quota 10 e difficilmente potrà salvarsi dalla retrocessione diretta in serie B nazionale salvo un miracolo. Insomma, le molte occasioni gettate al vento dalla formazione orogranata potrebbero costare care, ma l’importante è continuare a lottare con la giusta mentalità, con la determinazione e il cuore.
Ora arriva la pausa per la disputa della Coppa Italia della Lega Nazionale Pallacanestro, ma per la JuVi Ferraroni non c’è tempo per riposare o rilassarsi: venerdì, 14 marzo, la squadra del presidente Enrico Ferraroni volerà a Brindisi per il recupero con la Valtur della gara valevole per il 29° turno; al PalaPentassuglia (palla a due alle ore 20.30) Eddy Polanco e soci si confronteranno con la compagine allenata da coach Piero Bucchi e nella quale è approdato l’ex guardia orogranata Isiah Brown. Brindisi viene dal successo esterno centrato con Nardò, ma la gara precedente era stata superata tra le mura amiche – e al fotofinish – da Cento. Dopo il recupero, la JuVi Ferraroni tornerà in campo al PalaRadi domenica 23 marzo (ore 18) per il durissimo confronto con la forte capolista Apu Old Wild West Udine, formazione che sta marciando a tutto spiano verso la promozione diretta in serie A.
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