Una giornata per riflettere sulla rigenerazione urbana


Torino come esempio virtuoso di rigenerazione urbana. Se ne è parlato al Lingotto in un incontro a Torino per fare il punto sulla rigenerazione urbana in un momento in cui le inchieste della magistratura hanno puntato i riflettori sul “salva Milano”. Un tema che negli ultimi anni è diventato sempre più centrale nelle politiche di sviluppo del Paese. Anche grazie ai fondi del pnrr, sono già stati stanziati 3 miliardi di euro dal Governo Meloni, destinati al finanziamento di 1.080 progetti (alcuni già in corso) in 14 città metropolitane italiane, con un impatto economico stimato di quasi 55 miliardi di euro. Secondo le previsioni, da qui al 2050 la rigenerazione urbana avrà un valore complessivo di 660 miliardi di euro, pari a circa un terzo del PIL italiano. Inoltre, le nuove tecnologie e le riqualificazioni attente all’ambiente permetteranno, nelle aree interessate dagli interventi, una riduzione dei consumi energetici fino al 30%.

“Chiediamo al Governo – ha dichiarato Andrea De Maio, Presidente della Fondazione Inarcassa –  di adottare norme che favoriscano il diffondersi di processi di rigenerazione urbana, prevedendo una mappatura nazionale delle aree urbane da rigenerare e un programma di investimenti mirato, così da pianificare interventi efficaci e coordinati; anche puntando su strumenti come il project financing e il partenariato pubblico-privato che favoriscano gli investimenti di capitali privati”. “L’Italia è stata la prima città italiana a fine anni ‘90 a dotarsi di un piano strategico di rigenerazione urbana ed ancora oggi rappresenta un modello virtuoso”, ha concluso.

“La rigenerazione urbana – continua De Maio – è il tema che dovrà occupare stabilmente l’agenda politica dei prossimi anni. Abbiamo promosso questa Giornata per riflettere insieme agli stakeholder, alle istituzioni locali e nazionali sulle nuove sfide che attendono le nostre città. Crediamo siano ormai maturi i tempi per convocare gli Stati Generali della Rigenerazione Urbana, per allargare ulteriormente la base del confronto a tutti gli attori coinvolti e interessati a offrire il proprio contributo per ridisegnare gli spazi ed intere aree urbane del nostro Paese in chiave inclusiva e sostenibile.

Per centrare l’obiettivo e restituire al Paese un piano di rigenerazione urbana – ha sottolineato – occorre una stretta sinergia tra tutte le forze in campo, quelle economico-finanziarie, sociali, produttive e intellettuali, tutte insieme per proporre idee e soluzioni innovative partendo dalle aree periferiche e degradate.

“Noi professionisti – ha concluso – siamo pronti a fare la nostra parte, consapevoli che il know-how e le competenze dell’ingegneria e dell’architettura italiana sono fondamentali per sostenere i processi di rigenerazione delle nostre città”.

Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione collegato on line ha sottolineato che  “il ministero di riferimento per questo tema è quello delle Infrastrutture e dei Trasporti”. “Mi auguro quindi – ha affermato – che il MIT possa esprimere tutti i pareri necessari per consentire l’approvazione di un disegno di legge sulla rigenerazione urbana, come auspicato in passato. Ritengo doveroso inserire questo tema nell’agenda politica, perché un ulteriore rinvio non gioverebbe al sistema Paese. La rigenerazione urbana non riguarda solo il recupero edilizio, ma anche la riqualificazione e la ricucitura del territorio, intervenendo su specifiche aree urbane e locali. Per questo, è necessario individuare strumenti normativi e finanziari adeguati, prevedendo anche sgravi fiscali e agevolazioni per incentivare gli investimenti nel recupero delle aree da riqualificare”.

L’assessore all’Urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni ha evidenziato il ruolo da protagonista nella città nella rigenerazione urbana: “Si è distinta nel Piano regolatore generale di Torino “Gregotti Cagnardi”, approvato nel ’95; nei quartieri Spina e Quadrilatero Romano, nella rigenerazione legata anche ad aspetti sociali in molte zone e ha fatto un ottimo lavoro anche nelle case di quartiere. In questo momento “la città viene da un periodo non facile – ha concluso Mazzoleni -. Questi ultimi anni sono stati di stagnazione, ma adesso stiamo lavorando a un nuovo piano regolatore”.

Per Marco Gallo, assessore regionale all’urbanistica della Regione la rigenerazione urbana “è uno dei punti cardine nel nostro territorio perché contribuisce al miglioramento del paesaggio che rientra in un discorso di riqualificazione territoriale”. “E’ al primo posto nelle priorità della Regione – ha aggiunto – con finanziamenti mirati e strategie di sviluppo sostenibile. Con la Legge regionale n. 16 del 4 ottobre 2018, si è definita una rigenerazione urbana con fondi stanziati nei vari centri piemontesi. L’impegno della Regione è proseguire affinché ci sia un’azione coordinata di strategie e di leggi e la condivisione massima con i portatori di interesse e la cittadinanza”.  

Sono intervenuti oltre a professionisti ed esperti del settore: i senatori Nicola Irto, Roberto Rosso e la deputata Erica Mazzetti; Giuseppe Santoro, presidente Inarcassa; Bruna Gozzi vice presidente Fondazione Inarcassa; Maria Cristina Milanese, presidente dell’ordine degli architetti di Torino e Giuseppe Ferro, presidente dell’ordine degli ingegneri di Torino. 



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