Grande partecipazione al convegno “Mais: coltivare il futuro con la forza della cooperazione”, organizzato da Confcooperative Fedagripesca Nazionale in collaborazione con Confcooperative Fedagripesca Veneto.
L’evento, svoltosi lunedì 10 marzo a Montecchio Maggiore (VI) ha visto la presenza di esperti del settore e rappresentanti istituzionali come Raffaele Drei – Presidente Confcooperative Fedagripesca Nazionale, Cristina Guarda – Europarlamentare in collegamento da Strasburgo e Federico Caner – Assessore per la Regione Veneto a Fondi UE Turismo Agricoltura Commercio estero, che hanno discusso le sfide e le opportunità per il rilancio della coltura del mais in Italia.
Sala affollata per la presenza dei rappresentanti di cooperative cerealicole provenienti dalle regioni dove il mais è la coltura predominante come Veneto, Piemonte e Lombardia.
Il convegno è stato trasmesso in diretta streaming grazie alla collaborazione di AgriLINEA TV.
Illustri relatori hanno descritto la situazione odierna del mais e fornito proposte per il futuro:
- Emilio Pellizzari – Presidente del Coordinamento di Settore Seminativi e Grandi Colture di Confcooperative Fedagripesca
- Sabrina Monica Locatelli e Ilaria Alberti – Ricercatrici Crea con una relazione sulle micotossine
- Amedeo Reyneri – Professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino. Ha presentato una relazione dal titolo “Introduzione delle innovazioni per la coltura del mais”
- Andrea Cagnolati – Responsabile Grain Service Srl ha illustrato il “Cambiamento/Determinazione dei mercati nel 2025”
Un settore strategico in difficoltà
Il convegno ha messo in luce le criticità del comparto maidicolo italiano, che negli ultimi due decenni ha subito una drastica riduzione della superficie coltivata, portando il nostro Paese a dipendere per il 60% dalle importazioni. Un dato preoccupante, che mette a rischio la competitività delle filiere zootecniche e agroindustriali, fondamentali per la produzione alimentare e per la tutela delle eccellenze del Made in Italy.
La perdita di reddito delle aziende cerealicole dovuta soprattutto all’incidenza dei costi di coltivazione che a livello europeo è superiore al resto del mondo per le regole stringenti imposte dalla Comunità Europea.
Gli interventi hanno evidenziato le difficoltà che gli agricoltori stanno affrontando, come i danni causati dai cambiamenti climatici, la presenza di micotossine nel mais sempre più grave e continua, la situazione geopolitica mondiale. C’è quindi la necessità di trovare soluzioni per garantire la sostenibilità economica e ambientale della produzione di mais.
“Come cooperative dedite al mais stiamo lavorando al 40% delle nostre potenzialità e questa coltura corre il forte rischio di sparire” afferma Emilio Pellizzari, Presidente del Coordinamento di Settore Seminativi e Grandi Colture di Confcooperative Fedagripesca Veneto. “Le superfici di coltivazione sono calate del 74% e l’import netto è destinato a toccare i 7 milioni di tonnellate. Coltivare mais non dà più reddito e chi fa i prezzi dei cereali oggi è prevalentemente la geopolitica.
Penso che il futuro non sia roseo ma noi agricoltori dobbiamo rimboccarci le maniche, collaborare ancor di più tra noi e andare verso la sperimentazione, l’innovazione, la ricerca e tutto ciò che può aiutarci.
La cooperazione è fondamentale perché i produttori di mais non sono grandi proprietari terrieri quindi mettersi assieme permette di avere ancora un reddito aziendale e fare un mais competitivo. Sono orgoglio quindi di annunciare proprio qui oggi un nascente progetto di rete di imprese cerearicole: Veneto Grandi Colture.”
Le prospettive e le proposte emerse nel corso del convegno
E’ emersa la necessità di fare più ricerca che può dare risultato significativo, la richiesta si snellire la burocrazia che incide in modo impattante nei costi e l’esigenza di una PAC più mirata a sostenere le nostre eccellenze agricole con la massima attenzione all’imprenditore agricolo.
La soluzione è nella unione delle forze e degli intenti e la Cooperazione in questo ne è l’essenza in quanto è nella sua natura creare rete per rispondere ai bisogni collettivi.
Un impegno condiviso per il futuro
L’evento ha rappresentato un momento fondamentale di confronto e ha ribadito l’importanza della cooperazione per affrontare le sfide del settore agricolo. Confcooperative continuerà a lavorare affinché le istanze emerse possano tradursi in azioni concrete a sostegno della cerealicoltura nazionale.
Il Presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Dreiha concluso i lavori del convegno invitando a “riprendere la sfida dell’aggregazione”. “Per non far perdere competitività alle aziende che coltivano il mais, cereale fondamentale per produzioni di alta qualità come i nostri formaggi Dop – ha dichiarato – è importante riuscire ad aggregarsi. La cooperazione è uno strumento in grado di accompagnare le aziende ad affrontare processi importanti di innovazione e di accompagnamento al mercato: dove le aggregazioni sono state fatte, i risultati si sono visti. Ci sono sfide e processi che aziende di piccole dimensioni non possono riuscire a vincere da sole, ma hanno bisogno di essere inserite in un contesto più ampio. Vi invito pertanto ad avere coraggio e ad andare avanti e invito la cooperazione ad aggregarsi ulteriormente e a trovare altre forme di aggregazione”.
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