Pd chiede interventi urgenti al ministro Nordio per la giustizia
La gestione del carcere di Terni continua a suscitare preoccupazioni tra le forze politiche umbre. In particolare, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti, esprimono un forte disappunto per le condizioni critiche all’interno dell’istituto penitenziario di Vocabolo Sabbione, che secondo loro sono ormai “non più accettabili”.
I due esponenti del Pd, in un comunicato ufficiale, puntano il dito contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, accusandolo di non essere all’altezza del compito di gestire la politica carceraria nazionale. Secondo Filipponi e Proietti, le problematiche che affliggono la struttura di Terni sono in gran parte dovute alla mancanza di un intervento concreto e tempestivo da parte del Governo, che ha avuto a lungo il tempo di rispondere alla crisi, ma ha fallito nell’offrire soluzioni adeguate.
La situazione del carcere di Terni non è nuova: già da tempo, come sottolineano i due consiglieri regionali, la struttura è sovraffollata. La capienza del penitenziario è di 422 detenuti, ma negli anni passati il numero dei prigionieri è aumentato ben oltre la sua capacità. Nonostante un leggero miglioramento, con il numero dei detenuti che è passato da circa 600 a circa 550, la situazione resta critica. Come ha recentemente evidenziato anche il senatore Walter Verini, che presiede la commissione Giustizia del Senato, il problema della sovraffollamento è persistente e nonostante i vari tentativi di intervenire, le condizioni all’interno del carcere sono lontane dall’essere ottimali.
Le difficoltà legate alla carenza di agenti di polizia penitenziaria, ma anche di personale medico e sanitario, sono altrettanto gravi e compromettono il corretto funzionamento del carcere. A questo si aggiunge la difficile condizione lavorativa degli operatori penitenziari, costretti a gestire una situazione che peggiora con il passare dei giorni. In particolare, i consiglieri regionali hanno evidenziato l’insostenibilità delle condizioni in Umbria, una regione che, oltre a Terni, sta affrontando difficoltà anche nelle carceri di Perugia, Spoleto e Orvieto. L’affanno è palpabile, e le strutture penitenziarie non sono in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni di sicurezza e di riabilitazione.
Nonostante il contesto difficile, Filipponi e Proietti sottolineano gli sforzi della Regione Umbria per cercare di contribuire alla soluzione del problema. La Regione, infatti, si è impegnata a finanziare progetti di inclusione sociale e di formazione professionale per i detenuti, con l’obiettivo di favorire il loro reinserimento nella società una volta terminato il periodo di detenzione. A tal fine, i due esponenti del Pd hanno ringraziato l’assessore Fabio Barcaioli per il suo contributo in tal senso.
Inoltre, la Regione ha attivato la “Cabina di regia regionale per le persone in esecuzione penale”, un organismo permanente che si occupa di promuovere il dialogo tra le istituzioni locali e quelle centrali, con l’obiettivo di affrontare in modo condiviso e integrato le problematiche legate all’esecuzione penale. Un sistema di governance che, secondo Filipponi e Proietti, è fondamentale per garantire un miglioramento delle condizioni all’interno delle carceri umbre e per ridurre i rischi legati al sovraffollamento e alla carenza di personale.
Nonostante gli sforzi regionali, tuttavia, i due consiglieri ritengono che il Governo nazionale debba fare di più. “Ora è giunto il momento che il ministro Nordio dia risposte serie e concrete al sistema penitenziario”, affermano. Per Filipponi e Proietti, le risposte finora fornite dal Ministro non sono sufficienti a risolvere i problemi strutturali e organizzativi che affliggono le carceri italiane, e soprattutto quella di Terni. L’auspicio è che il Governo prenda seriamente in considerazione le criticità denunciate dai consiglieri regionali e intervenga con politiche adeguate, al fine di garantire il rispetto dei diritti dei detenuti e degli operatori penitenziari, oltre a migliorare la sicurezza e la gestione delle strutture carcerarie.
In conclusione, mentre la Regione Umbria continua a impegnarsi sul fronte sociale e riabilitativo, la responsabilità di affrontare le criticità strutturali dei penitenziari, in particolare quello di Terni, rimane nelle mani del Governo. Solo con una risposta concreta e tempestiva da parte di Carlo Nordio e del Ministero della Giustizia, sarà possibile mettere fine a una situazione che, secondo i consiglieri regionali, non può più essere tollerata.
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