Riciclo delle fibre di carbonio, Hera apre il nuovo impianto a Imola.  “Innovazione e sostenibilità”


Imola, 11 marzo 2025 – Un iter lungo più di tre anni, culminato oggi con l’inaugurazione della nuova struttura, tra tante suggestioni per il futuro. Il primo impianto europeo per rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale, costruito da Hera nel proprio quartiere generale di via Casalegno, è realtà.

Se ne parla, come detto, da fine 2021. È di quel periodo, infatti, il via libera del Consiglio comunale alle varianti urbanistiche necessarie per portare avanti l’innovativa opera sulla quale si è alzato il sipario oggi.

Si chiama FIB3R, un nome all’insegna delle tre R che sono alla base del progetto: recover, reduce, reuse, ovvero recuperare la fibra di carbonio e riutilizzarla, riducendo l’utilizzo di fibra vergine e quindi l’impatto ambientale che sarebbe necessario per produrla.

Il ’pienone’ all’evento di inaugurazione

Il sindaco Marco Panieri parla di “tecnologia che ci porterà a essere ancora più innovatori e attenti alla sostenibilità” e plaude alla scelta di Hera di “riempire un contenitore che era vuoto intervenendo in un luogo ormai rigenerato”. Soddisfatta anche l’assessora regionale Irene Priolo. “Siamo all’interno di un percorso di economia circolare che da parte nostra viene incentivato”, sottolinea la titolare della delega all’Ambiente nella Giunta del presidente Michele de Pascale. Proprio nell’economia circolare è “il cuore e il Dna del progetto” anche secondo Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente, che rilancia: “Dopo la chiusura della discarica, si apre una nuova era”.

Gonfia il petto anche Orazio Iacono, amministratore delegato del gruppo Hera: “Il recupero della fibra di carbonio non solo consente di ridurre l’impatto ambientale degli scarti, ma crea anche nuove opportunità di mercato in settori strategici dell’industria”.

Orazio Iacono, ad del gruppo Hera, Horacio Pagani, papà delle supercar e il Sindaco Marco Panieri

Orazio Iacono, ad del gruppo Hera, Horacio Pagani, papà delle supercar e il Sindaco Marco Panieri

C’è infatti un importante vantaggio competitivo: la fibra rigenerata da FIB3R mantiene inalterate le caratteristiche di leggerezza ed elevata resistenza della fibra vergine, garantendo di ottenere – attraverso un procedimento di pirogassificazione in un tunnel di 60 metri – un prodotto in uscita rigenerato, pronto per essere riutilizzato in impieghi altamente performanti a cui questo tipo di materiale è destinato. I settori industriali interessati vanno dall’automotive all’aerospaziale, dalla nautica all’arredo, fino al tessile e alla moda.

L’Unione europea ha riconosciuto a FIB3R un contributo di oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito del NextGenerationEu per la tecnologia innovativa e la rilevanza strategica dei materiali trattati. L’investimento complessivo previsto dal Gruppo Hera per realizzare l’impianto di Imola ammonta a otto milioni di euro. In via Casalegno si prevede una produzione di 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine.

Dal punto di vista formale, l’impianto è stato messo a punto da Herambiente, che da tempo aveva iniziato a sperimentare il processo di recupero delle fibre di carbonio, in collaborazione con l’Università di Bologna e con il partner tecnologico Curti Costruzioni Meccaniche.

Il ciclo chiuso che costituisce la cifra dell’innovativo impianto di via Casalegno ha bisogno, per essere efficace, di rapporti di collaborazione con le aziende della filiera del carbonio, materiale sempre più presente nei comparti produttivi hi-tech e, di conseguenza, nei cicli di gestione degli scarti.

Leonardo, gruppo industriale internazionale che realizza capacità tecnologiche in ambito Aerospazio, Difesa e Sicurezza, ha già deciso di applicare l’economia circolare ai propri processi produttivi. E ormai da tempo ha avviato una sinergia industriale con il Gruppo Hera supportando all’interno dell’impianto di via Casalegno un progetto di recupero delle fibre di carbonio di rinforzo dei compositi a matrice polimerica utilizzati per la costruzione di parti di aeromobili.

In particolare, la Divisione Aerostrutture di Leonardo conferirà a Herambiente parte delle fibre di scarto derivanti dalla costruzione delle componenti di alcuni fra gli aeromobili civili più noti nel settore dell’aviazione commerciale, come per esempio lo stabilizzatore dei turboelica ATR, la fusoliera e lo stabilizzatore orizzontale del Boeing 787, i piani di coda dell’Airbus A220.



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