A pochi giorni dall’avvio dell’esercizio provvisorio, la Legge di Bilancio si trova ancora bloccata in Commissione Bilancio della Camera. L’esame degli emendamenti prosegue a rilento e la prima lettura in Aula è stata posticipata, suscitando critiche soprattutto da parte delle opposizioni. Tra i temi al centro delle proteste, l’aumento degli stipendi per i tecnici del governo, che ha scatenato accuse di favorire la politica a scapito dei cittadini.
Tra le proposte emerse vi è la riduzione della tassa sulle plusvalenze delle criptovalute: dal 42% previsto per il 2025, scenderà al 26%, per poi risalire al 33% dal 2026. La web tax sarà applicata solo alle grandi aziende con ricavi superiori ai 750 milioni di euro. L’Ires sarà ridotta di 4 punti percentuali per le imprese che reinvestono l’80% degli utili in azienda e rispettano alcune condizioni, come l’assunzione di nuovi lavoratori a tempo indeterminato.
Per il Sud, è prevista una mini decontribuzione e viene rifinanziato il fondo per la morosità incolpevole con 10 milioni di euro, destinato a chi non riesce a pagare l’affitto a causa della perdita del lavoro. Tra le agevolazioni, spiccano un bonus fino a 200 euro per l’acquisto di elettrodomestici e nuove imposte sui giochi e le scommesse, con aliquote fino al 25,5%.
Una novità rilevante è il “Fondo dote famiglia”, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il 2025. Destinato alle famiglie con Isee sotto i 15mila euro, il fondo finanzierà spese per attività sportive e ricreative extrascolastiche per i figli tra i 6 e i 14 anni. I contributi saranno erogati alle associazioni e società sportive dilettantistiche e agli enti del terzo settore.
Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha difeso il concordato fiscale, respingendo le accuse di flop e sottolineando come il provvedimento abbia contribuito a far emergere soggetti economici sommersi.
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Non mancano le polemiche: la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) critica il governo per la mancanza di misure a favore del pluralismo dell’informazione. Al contempo, si registrano attriti sulle modifiche agli stipendi ministeriali, che potrebbero essere introdotte solo a partire dal prossimo esecutivo, per evitare ulteriori controversie.
Mentre il dibattito continua, il governo resta sotto pressione per evitare ritardi che potrebbero compromettere la stabilità economica del Paese.
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