LENDINARA (ROVIGO) – La profondità poetica di Foscolo e De Andrè è servita a tracciare un commosso ricordo e un profilo della personalità di Piero Bassani nell’ultimo saluto, con il duomo di Santa Sofia gremita.
Le parole del poeta e del cantautore tanto amati dall’ex sindaco e preside sono state prese in prestito dagli amici più cari intervenuti in rappresentanza dei tanti che hanno voluto salutare e rendere omaggio a Bassani stringendosi attorno alla moglie Silvia, ai figli Michele e Gabriele, alla sorella Katie e a tutti i parenti.
Il funerale
È stata grande, in particolare, la partecipazione del mondo della scuola rappresentato in primo luogo, da tanti studenti e professori dell’Iis Primo Levi di Badia Polesine, per cui Bassani come “padre” e guida ha profuso l’impegno di una vita, e degli altri istituti che ha guidato nel corso della carriera. Alla funzione presieduta da don Pierantonio Castello e concelebrata col parroco don Alberto Rimbano e padre Luca Boldrin erano presenti anche il sindaco di Lendinara Francesca Zeggio e quello di Badia Polesine Giovanni Rossi. Proprio Zeggio ha aperto le testimonianze in ricordo di Bassani, sindaco di Lendinara per due mandati dal 1995 al 2004. «Lo ringrazio a nome della comunità per il percorso che ha fatto per la città di Lendinara, l’umanità e il sostegno anche nel formare il gruppo di Protezione civile lendinarese sono stati grandissimi».
Commovente il ricordo di un amico e collega che ha raccontato di aver fatto l’ultima visita a Piero Bassani martedì scorso insieme ad Amos Golinelli, amico e collega a cui l’ex preside ha passato il testimone alla dirigenza del “Levi”. «Piero pur temendo la morte era preparato ad affrontarla ad occhi aperti, dimostrando quel coraggio, quella fierezza che lui aveva riscontrato nel suo poeta preferito, Ugo Foscolo», ha detto l’amico citando il verso “E mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirito guerrier che entro mi rugge”».
Alla pari del suo Foscolo Bassani vedeva la morte come un momento di verità. «Il segreto della morte sta tutto nel cuore della vita, dove il poeta Gibran ci invita a cercarlo, e tu, Piero, in quel cuore ti sei sempre inoltrato, pure in quel costante rapporto di amicizia che abbiamo mantenuto con altri colleghi, e che trovava nella convivialità i suoi momenti di incontro più belli, confidenziali e scanzonati, a cui partecipavi con passione, col tuo solido patrimonio di cultura e il tuo sottile acume di ironia – ha concluso – E allora ciao, amico fragile, mi occuperò sempre di te».
I colleghi
Infine il saluto con la citazione di alcuni versi di una canzone di Fabrizio De Andrè, cantautore che Bassani tanto amava. Una testimonianza di quanto Bassani abbia lasciato il segno nel mondo della scuola è stata riportata dall’insegnante Rita Destro, che faceva parte dello staff del preside quando è stato reggente dell’Istituto comprensivo di Castelmassa, dal 2014 al 2019. «Sempre collaborativo e democratico, sotto la sua direzione l’istituto ha valorizzato appieno il proprio percorso, la territorialità, le sue professionalità. Era sempre umile e attento ai bisogni dell’altro, anche se la sua personalità spiccava assieme al suo carattere indomabile e alla sua tempra da guerriero, perché il nostro preside era un leone. Ti abbiamo voluto bene e te ne vorremo sempre».
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