Mai così alti i prezzi medi degli affitti in Friuli Venezia Giulia, cresciuti di quasi il 40% dal 2017, sull’onda dell’aumento della domanda di locazioni: a livello regionale il prezzo medio al metro quadrato per gli immobili residenziali in affitto sfiora ormai i 10 euro, con un aumento di quasi 3 euro rispetto a sette anni fa. Insomma, se nel 2017 per un appartamento di 100 metri quadrati si pagavano 700 euro al mese, ora ce ne vogliono quasi 1.000.
I dati di immobiliare.it
A fotografare la situazione sono i dati, aggiornati al mese scorso, elaborati dal sito immobiliare.it, il noto portale dedicato agli annunci immobiliari. Sempre dai dati di immobiliare.it risulta che quella di Trieste, dal 2019 al 2023, è la città in Italia in cui più è cresciuta la domanda di affitti tradizionali (esclusi, quindi, quelli brevi, a uso turistico, e quelli transitori): +104%, a fronte di un’offerta rimasta pressoché invariata (-1%). A livello nazionale il dato nello stesso periodo è cresciuto del 61%, ma con un’offerta calata del 36%.
L’aumento in regione
In Friuli Venezia Giulia il prezzo medio degli affitti è salito da 7,10 euro al metro quadrato del 2017 ai 9,90 euro del novembre 2024, una crescita pari al 39,4%. Rispetto a novembre 2023 l’aumento è del 6,5% (9,29 euro mensili al mq). In proporzione, l’aumento dei prezzi al metro quadrato per gli immobili in vendita è stato inferiore: dal 2017 al novembre 2024 si è passati da 1.450 a 1.620 euro a metro quadrato, sempre considerando la media regionale.
Le quattro province
Analizzando i dati degli affitti medi per i quattro territori provinciali, l’andamento dal 2017 a oggi è stato il seguente: nell’area triestina da 7,60 euro a 10,85, nella Destra Tagliamento da 6,5 a 8,79, nella provincia di Udine da 6,95 a 8,64, nell’Isontino da 7 a 8,64.
Le città turistiche
A far salire il dato medio contribuiscono anche le città turistiche, pur a stagione balneare conclusa. Nell’Isontino, ad esempio, il prezzo più alto per gli immobili in affitto secondo il dato aggiornato a novembre è stato registrato nel comune di Grado, con 16,54 al mese per metro quadrato, il prezzo più basso a Romans con una media di 6,58 al mese. In provincia di Udine il prezzo medio più alto è stato rilevato a Lignano Sabbiadoro con 14,32 al mese (ovviamente il dato in estate era più alto, toccando i 20 euro), mentre il più basso a Campoformido con 5,17.
Nell’area triestina il prezzo più elevato è stato registrato nel comune di Duino Aurisina con 12,50 euro al mese per metro quadrato, il più basso a Muggia con una media di 9,12 euro. Nella Destra Tagliamento, nel comune di Roveredo in Piano 9,72 euro al mese per metro quadrato, mentre il prezzo più basso a Cordovado con una media di 6,17 euro.
Le città capoluogo
Quanto alle città capoluogo, Trieste fa segnare i prezzi medi più alti con 10,85 euro al mese per metro quadrato, a Pordenone 9,50, a Udine 9,03, a Gorizia 8,1. Un fenomeno, quello dell’esplosione della domanda di immobili in locazione, che ormai da anni è sotto gli occhi degli immobiliaristi come spiega il presidente regionale della Fiaip, Stefano Nursi.
Le motivazioni
«Il fattore iniziale che ha inciso di più su questo andamento, in particolare dal 2019 a oggi, è stato sicuramente il rialzo dei tassi di interesse – afferma – che ha orientato una consistente fetta di mercato a reindirizzarsi sulle locazioni in tutte e quattro le province della regione. Soprattutto, abbiamo visto tantissime coppie giovani non più in grado di permettersi lo sforzo economico di acquistare la casa. Hanno dovuto per forza optare per la soluzione dell’affitto».
Gli affitti brevi
«Poi – continua Nursi – lo spostamento delle locazioni ordinarie a favore degli affitti brevi a uso turistico, il mancato apporto dei piani strutturati di politiche abitative nazionali che mancano da decenni, la paura di trovarsi inquilini morosi, sono ulteriori fattori che hanno contribuito a determinato un aumento della domanda di case in affitto, il tutto a fronte di una scarsità dell’offerta, che spesso è poca sia in termini quantitativi che qualitativi».
«Rendere maggiormente flessibili le tipologie dei contatti di locazione, che sono state legiferate più di 25 anni fa e che sono in parte diventate obsolete – aggiunge il presidente regionale della Fiaip –, potrebbe essere uno dei fattori che stimolerebbe in maniera positiva il mercato. E le politiche abitative attuate dalla Regione certamente potranno aiutare chi cerca una casa».
Analizzando i vari territori della regione, Nursi sottolinea che quello di Trieste è «un mercato dinamico con grande richiesta e poca offerta, un boom di locazioni brevi a uso turistico e prezzi in aumento». A Udine «c’è un mercato sano, la richiesta è comunque molta e il settore delle locazioni brevi a uso turistico cresce, ma meno che a Trieste». Poi il mercato locativo pordenonese, che secondo Nursi «è sicuramente dinamico, con un’aumentata richiesta dei militari della base di Aviano che traina al rialzo i valori». Infine, Gorizia: «Come capoluogo abbiamo i valori delle locazioni tra i più bassi, ma con una prospettiva di rialzo anche in vista di Go!2025. Ovviamente, un caso a parte è rappresentato dal comune di Monfalcone con la grande massa locativa, ma di fascia bassa, data dai lavoratori stranieri. E poi c’è il fattore Grado con le locazioni brevi a uso turistico in grande crescita». —
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