La (BCE) – Banca Centrale Europea, ha da poco ridotto e per la quarta volta nel 2024, i tassi di interesse. Portando il tasso sui depositi al 3%, riducendolo quindi di 25 punti base, si propone di contrastare il cosiddetto rallentamento economico e di riportare il processo d’inflazione al target del 2% nel medio termine. Quale sarà l’impatto sui mutui nel settore immobiliare?
L’esperto Vincenzo De Palo afferma innanzi tutto che questa modifica “E’ un vantaggio per chi ha un mutuo a tasso variabile, ma è anche una buona notizia per chi ha un mutuo a tasso fisso. E’ inoltre un vantaggio per il debito pubblico perchè nel momento in cui lo stato italiano va a pagare gli interessi di questo debito, e sappiamo che il nostro debito è enorme, ha dei tassi che costano meno. Dovrebbero poi aumentare i consumi, quindi è una notizia positiva”.
I tassi variabili, seppur in discesa, rimangono per il momento meno competitivi rispetto ai fissi. Stando ai calcoli del Codacons, il taglio dei tassi dello 0,25% potrĂ determinare a regime un risparmio, sulle tipologie di mutuo piĂą diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese.
De Palo precisa però, che il contesto internazionale è ingentemente macchiato da numerose situazioni che inevitabilmente, andranno ad incidere sempre di più. Per primi i conflitti su più fronti, seguiti dalle elezioni in America e poi ancora le prossime in Germania. E’ chiaro che ora si attende che anche la Banca Centrale Americana, proceda anch’essa con la riduzione dei tassi di interesse. Cosa succederà al mercato? L’esperto dice che: “Probabilmente l’America, dopo le elezioni, tenderà ad essere più propensa ad una politica interna e quindi per così dire isolazionista. Gli USA stanno dicendo che non possiamo pagare la sicurezza di tutti e non potendo pagare la sicurezza di tutti, ogni paese dovrà fare la sua parte”.
“Inoltre – continua – nonostante queste nubi, che potrebbero comunque trovare la loro luce, il mercato immobiliare italiano verrà trainato con un 2-3% in più di compravendite nel prossimo anno, perchè l’economia italiana sta andando meglio di quella francese e tedesca. L’Europa ha bisogno di ottocento miliardi di euro lo ha ribadito anche Mario Draghi […]”
In conclusione, per il nuovo anno si prevedono comunque dei miglioramenti, su cui però è necessario prestare ancora più attenzione. Il primo punto dal quale partire è l’internazionalizzazione dei piccoli territori, per evitare che rimangano fuori dal mercato, mentre il secondo riguarda l’evoluzione sul piano trasporti e sul piano sanitario, entrambi indispensabili anche per il settore immobiliare.
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