Acquistare una casa continua a essere una priorità per tutte le generazioni, un fenomeno particolarmente evidente in alcune regioni. Come in Lombardia: un quarto (24,6%) dei contratti totali è concentrato proprio in questa regione, corrispondente a un valore di 92 miliardi di euro. A confronto, le regioni più piccole come Molise e Valle d’Aosta si fermano allo 0,2% del totale, con valori rispettivamente di 768 e 660 milioni di euro.
Questi dati emergono da uno studio condotto da Kìron Partner spa, parte del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato le informazioni di Banca d’Italia riguardanti lo stock di mutui attivi concessi nel tempo per l’acquisto della casa.
Lo storico dei mutui in Italia
Nel periodo compreso tra il 2020 e il 2024, l’acquisto di abitazioni per famiglie consumatrici in Italia ha mostrato una tendenza crescente, con alcune fluttuazioni trimestrali. Nel 2020, il primo trimestre ha registrato un valore di 331 miliardi di euro, seguito da incrementi graduali nei trimestri successivi, fino a raggiungere i 339 miliardi di euro nel quarto trimestre dello stesso anno, con una variazione del 7,0% rispetto al trimestre dell’anno precedente.
Nel 2021, il valore complessivo è continuato a crescere, passando da 343 miliardi di euro nel primo trimestre a 349 miliardi nel secondo, e raggiungendo i 359 miliardi nel quarto trimestre. La variazione rispetto all’anno precedente si è mantenuta positiva, con un aumento del 5,6%.
Dal 2022, il valore dei mutui attivi si è mantenuto stabile attorno ai 375 miliardi di euro, segno che l’interesse degli italiani per questa forma di finanziamento resta alto, seppur con forti differenze regionali.
Nel primo trimestre del 2024, infatti, i valori sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, con una variazione modesta dello 0,2%, mentre nel secondo trimestre si è registrato un ulteriore lieve calo dello 0,1%, con un totale di 375 miliardi di euro.
Dove se ne aprono di più
Fattori come l’estensione e la conformazione del territorio influiscono, visto che le pianure lombarde, per esempio, offrono più opportunità abitative rispetto alle zone montuose della Valle d’Aosta.
Dopo la Lombardia, il Lazio si piazza al secondo posto con quasi 50 miliardi di euro in mutui (49,7 miliardi), pari al 13,2% del totale, circa metà della quota lombarda. L’Emilia Romagna, con 34,1 miliardi di euro (9,1% del totale), segue, poco davanti al Veneto, che si attesta a 33,7 miliardi di euro (9%). In totale, le prime quattro regioni rappresentano il 57,9% dell’intero ammontare.
Proseguendo nella classifica, la Toscana si posiziona al quinto posto con quasi 29 miliardi di euro, pari al 7,7% del totale, seguita dal Piemonte con 26,7 miliardi (7,1%) e dalla Campania con 20,7 miliardi (5,5%). La Sicilia, con 16,1 miliardi, rappresenta il 4,3% del totale. Successivamente, si scende sotto la soglia del 3%, con Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna tutte appaiate al 2%, con valori appena sotto i 7,5 miliardi di euro. Trentino Alto Adige, Abruzzo e Umbria, con 4 miliardi di euro (1,1%), seguono, mentre la Calabria si attesta a 3 miliardi e 615 milioni, pari all’1%. Chiudono la classifica la Basilicata con lo 0,3% e, infine, Molise e Valle d’Aosta.
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