Dopo un cambiamento di sede dovuta a una questione di competenza territoriale in un contesto di lentezza particolarissima, tra meno di due mesi potremo fare il resoconto delle prime testimonianze dibattimentali
CASERTA – (g.g.) Si tratta di uno dei processi di più lunga gestazione e di più lungo tempo tra la richiesta di rinvio a giudizio, formulata in questo caso, a suo tempo, dal pubblico ministero della Dda, oggi passato alla Procura “ordinaria” di Napoli, Giovanni Vanorio, e l’inizio vero del processo che ora possiamo effettivamente stabilire nei primi giorni del prossimo febbraio.
Stamattina, infatti, il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha rigettato l’ultima eccezione preliminare, presentata dagli avvocati difensori ed effettivamente nella prossima udienza fissata come detto per i primi giorni di febbraio, il dibattimento inizierà per davvero.
Non ricordiamo bene l’intervallo temporale ma probabilmente sono trascorsi quasi due anni dal momento della formulazione della richiesta di rinvio a giudizio, con contestuale trasformazione dello status dei coinvolti da quello di indagati a quello di imputati, a carico del faccendiere di Sant’Arpino,
Carlo Savoia, imputato per corruzione e altri reati soprattutto per la gara d’appalto, oggetto di affidamento provvisorio, per la raccolta dei rifiuti del Comune di Caserta in un arco di 7 anni per 116milioni di euro, che sarebbero dovuti finire nelle tasche della Energetika Ambiente società sponsorizzata da Carlo Savoia e per la quale l’intero sinedrio dei dirigenti comunali si mobilitò, partendo dall’allora responsabile della ripartizione rifiuti e ambiente Marcello Iovino, assistito dal funzionario Pippo D’Auria intanto deceduto, ma anche sotto quello che doveva essere il controllo, figuriamoci un po’, di altri due dirigenti, Franco Biondi e Giovanni Natale, di cui la Dda scrive tutto il peggio di quello che si possa scrivere in un atto giudiziario scansandoli, però, da un coinvolgimento diretto
Marcello Iovino, arrestato al tempo al pari di Carlo Savoia e Pippo D’Auria, cominciò a truccare le carte sin dal sorteggio della commissione aggiudicatrice. Il tutto con la regia del sindaco di allora e di oggi, Carlo Marino, imputato in questo processo per il reato di turbativa d’asta, non aggravato, però, a differenza di quello che è stato stabilito per Carlo Savoia, da quello che una volta era l’articolo 7 della legge 203 del 1991 (favori alla camorra), devenuta oggi 416 bis comma 1.
Nello stesso processo, oltre al già citato Marcello Iovino e agli imputati principali Carlo Savoia e Carlo Marino si trovano alla sbarra anche i collaboratori del Savoia cioè Biagio Bencivenga di Cardito, Gennaro Cardone di Portici persone che hanno agito su un’altra situazione relativa ad una mega discarica, al Comune di Curti, per la quale sono imputati l’attuale sindaco Antonio Raiano, l’ex comandante dei vigili Iginio Faiella. C’è poi un altro filone riguardante la super discarica di Marruzzella per la quel sono imputati il noto trasportatore di rifiuti di Villa Literno, Michele Fontana e l’imprenditore salernitano, al tempo molto vicino al governatore De Luca, Carmine Gallo mentre l’appalto dei rifiuti al Comune di Aversa che doveva finire ad una società cooperativa controllata sempre da Carlo Savoia, è uscito dal processo con lo stralcio in proscioglimento delle posizioni dell’ex assessore Paolo Galluccio e del dirigente Raffaele Serpico finito poi nei guai e arrestato per altre vicende.
Nel collegio difensivo l’avvocato Mario Griffo
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link