Con il quarto taglio consecutivo ai tassi che il Consiglio direttivo europeo ha deliberato lo scorso 12 dicembre, l’accesso al credito si fa un po’ più semplice per le famiglie. È noto, infatti, che il ridursi del valore dei tassi di interesse a livello europeo si ripercuota in maniera automatica sui tassi dei nostri prestiti, rendendoli più accessibili.
Nello specifico, la Bce ha portato il tasso sui depositi al 3%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,15% e il tasso sui prestiti marginali al 3,40%. Secondo i dati rilevati dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani, i tassi sul credito sono scesi a una media dell’8,32% dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8%.
Una riduzione che rappresenta un’importante opportunità per le famiglie italiane, che possono accedere a finanziamenti meno onerosi e più sostenibili, specialmente qualora si ricorresse al credito online.
A testimonianza della maggiore convenienza rilevata sulle offerte di prestito praticate da banche e società finanziarie, riportiamo i dati dell’Osservatorio PrestitiOnline.it. Nel secondo semestre di questo anno, il tasso medio online rilevato era 8,92%, contro l’11,46% del tasso medio di mercato. E se guardiamo il miglior Taeg delle pratiche erogate sul sito del comparatore, vedremo come nel quarto trimestre il valore si riduce al 7,19%.
Finalità più richieste e importi medi
I dati più recenti dell’Osservatorio confermano una crescente domanda per quasi tutte le categorie di prestiti, accompagnata da tassi più vantaggiosi e una maggiore accessibilità per i consumatori.
In particolar modo i prestiti consolidamento guadagnano dal periodo precedente quasi 3 punti percentuali, passando dal 15,9% al 18,5%.
I principali motivi delle richieste nell’ultimo trimestre del 2024 sono stati:
- Liquidità: il 29,3% del totale ha affrontato spese di vario genere, senza averne dichiarato l’impiego: bollette, impegni, spese inattese.
- Acquisto di auto usate: il 20,9% ha trovato impiego nell’acquisto di veicoli usati, di gran lunga più alto rispetto alla finalità auto nuova, che comunque cresce al 3,6% dal 2,9% precedente.
- Consolidamento debiti: il 18,5% ha accorpato più impegni economici in un’unica rata, semplificandone la gestione finanziaria.
- Ristrutturazione della casa: l’11,6% ha realizzato miglioramenti abitativi, grazie anche alle agevolazioni fiscali che incentivano interventi di efficientamento energetico.
L’importo medio richiesto si è attestato sui 12.100 euro, mentre la durata media dei prestiti si è stabilizzata intorno ai 5,3 anni, confermando la tendenza a preferire piani di rimborso a medio termine.
Classi di importo e profilo dei richiedenti
Le classi di importo mostrano una prevalenza di richieste comprese tra i 5.000 e i 10.000 euro (24,7%), con una quota significativa anche per importi inferiori, tra i 5.000 e i 10.000 euro (24,3%), utilizzati principalmente per spese personali o di minore entità.
Dal punto di vista del profilo, i richiedenti appartengono prevalentemente alla fascia d’età tra i 46 e i 55 anni, che rappresenta 25,8% del totale. Questa categoria è seguita dalla fascia più giovane, tra i 36 e i 45 anni (25,1%), con una forte presenza di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato (74,1%), specialmente per le erogazioni (82,1%).
A livello geografico, le regioni del nord Italia continuano a registrare il maggior numero di richieste, con una quota del 48,4% sul totale nazionale.
Digitalizzazione e accessibilità
Un altro fattore che ha contribuito alla crescita dei prestiti personali è la digitalizzazione del settore. Le piattaforme online e le app di comparazione hanno semplificato notevolmente il processo di richiesta, consentendo agli utenti di confrontare offerte, simulare piani di rimborso e inviare richieste in pochi click. Questo ha ridotto i tempi di approvazione a una media di 48-72 ore, rendendo il processo di concessione dei prestiti più efficiente e trasparente.
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