TORINO Il trasporto pubblico locale in Italia resta in affanno, sotto il peso di finanziamenti inadeguati, crisi climatica, ritardi e disservizi. Aumentano così le linee ferroviarie disagiate, con sette nuove tratte, non solo al Sud, che continua ad arrancare. Lo dice il nuovo report di Legambiente, Pendolaria 2025, parlando di «un Paese con i freni tirati».
L’associazione ambientalista stima una decina di miliardi di euro per una ‘efficace cura del ferrò e dice al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, che questi fondi «sono recuperabili eliminando una parte dei sussidi ambientalmente dannosi per i trasporti» che nel 2023 erano circa 12,5 miliardi, e «abbandonando progetti inutili come il ponte
sullo Stretto di Messina e nuove superstrade e autostrade in aree» dove già ci sono.
Sono infatti «esigui i 5,2 miliardi previsti nel 2024 dal fondo Tpl e i 120 milioni aggiuntivi contenuti nella proposta di legge di Bilancio 2025 per il Fondo nazionale trasporti, sottofinanziato da anni», osserva Legambiente. In valori assoluti, «i finanziamenti nazionali per il trasporto su ferro e su gomma sono diminuiti da circa 6,2 miliardi del 2009 a 5,2 miliardi nel 2024, ben al di sotto delle necessità e pari a un -36% se si considera l’inflazione degli ultimi 15 anni». Nel frattempo, il progetto del ponte sullo Stretto «continua a drenare ingentissime risorse pubbliche», osserva la Ong.
Le linee peggiori
È così che tra le linee ferroviarie peggiori d’Italia ci sono sette novità tra cui l’Avellino-Benevento e la Firenze-Pisa. che si aggiungono alle disagiate ex Circumvesuviane, alla Roma Nord-Viterbo che nel 2024 ha visto
oltre 5mila corse soppresse, alla Milano-Mortara-Alessandria, che serve 19mila persone al giorno e alla Catania-Caltagirone-Gela di cui una tratta, la Caltagirone-Niscemi-Gela, è sospesa da 13 anni e mezzo.
Forte peggioramento di efficienza e puntualità nel 2024 per il Sistema ferroviario metropolitano di Torino con in testa le linee verso Alba, Fossano e Ciriè; la Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza ha avuto ripetute interruzioni del già scarno servizio; la Vicenza-Schio, molto frequentata da studenti e lavoratori, è ancora a binario singolo e non elettrificata. I treni regionali diventano sempre più vecchi al Sud, con una età media doppia rispetto a quelli nel Settentrione (17,5 anni contro 9).
Sul trasporto locale si abbattono anche gli eventi meteo estremi: 203 tra il 2010 e il 2024 che hanno causato interruzioni e ritardi a treni, metro e tram in tutta Italia, soprattutto a Roma (36 eventi), Napoli (12) e Milano (11).
Secondo Legambiente, sono preoccupanti anche i tagli avvenuti negli ultimi anni dei collegamenti interregionali come quelli
tra Torino-Bologna, Milano-Venezia e Milano-Ventimiglia.
«La continua rincorsa a grandi opere distoglie l’attenzione dai veri problemi di chi viaggia in treno ogni giorno» rileva Legambiente che suggerisce oltre all’aumento di risorse, anche
di promuovere una mobilità urbana più sostenibile e sicura e un servizio di trasporto pubblico di alta qualità nelle aree urbane.
Ansa
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