A questi numeri si somma l’impegno della banca per l’ingresso, entro fine 2025, di altre 250 persone con contratto di apprendistato e di 100 persone a tempo determinato
Dopo quasi quattro giorni – oggi giovedì 19 dicembre – è stata trovata l’intesa: Fabi, Fisac-Cgil, First-Cisl, Uilca-Uil e Unisin hanno firmato con i rappresentanti delle relazioni industriali di Banco Bpm una serie di accordi, tra cui quello dirimente su entrate e uscite, e quello su un premio da 2.100 euro. La firma innanzitutto sblocca il ricambio all’interno dell’istituto di piazza Meda: sono previste 1.013 assunzioni che bilanciano 1.600 esodi incentivati, un buon risultato senza dubbio (si partiva da 800 ingressi), ma con un rapporto del 60%, quindi al di sotto di quello auspicato dalle sigle confederali, che chiedevano di stare tra il 70 e l’80% come nelle altre banche. Andando nel dettaglio, per quanto riguarda il piano di uscite, a fronte di 1.100 adesioni, solo su base volontaria, al Fondo di solidarietà, l’accordo stabilisce 550 assunzioni alle quali si sommano 113 assunzioni già fatte in corso d’anno, in parziale sostituzione di 500 pensionamenti incentivati e già realizzati, su iniziativa della banca, senza accordo sindacale. A questi numeri si somma l’impegno aziendale per l’ingresso, entro fine 2025, di altre 250 persone con contratto di apprendistato, per un totale di 913 posti di lavoro, e di 100 persone a tempo determinato legate alla sostituzione di personale assente per congedi di maternità e parentali, a fronte di 1.600 uscite complessive.
Bonus e contributi
Il premio aziendale viene fissato a 2.100 euro, che scende però a 1.600 euro se si opta per l’erogazione «cash». I lavoratori di Banco Bpm avranno la possibilità di convertire parte del bonus fino a cinque giornate di permesso. È stato inoltre concordato un ulteriore versamento aziendale di oltre 4 milioni per armonizzare le varie forme di welfare presenti nel gruppo, in particolare assistenza e previdenza, che ancora vedono sensibili differenze per effetto di quanto già in essere nelle banche confluite nel gruppo nel corso del tempo. Sono stati prorogati, poi, per ulteriori 24 mesi: il contratto integrativo aziendale, il protocollo sulle politiche commerciali, l’accordo quadro e i trattamenti indennitari riconosciuti alla ex Società di gestione dei servizi (Sgs). Viene aumentata a 610 euro la contribuzione minima aziendale per gli iscritti all’assistenza sanitaria di Caspop, mentre il contributo minimo al fondo pensione per i dipendenti iscritti al fondo Bipiemme viene elevato, in modo scaglionato, fino al raggiungimento del 3,25% al 1 gennaio 2027.
Le reazioni
«Le intese raggiunte costituiscono un segno tangibile della volontà di Banco Bpm di ricercare sempre le migliori soluzioni per le persone e offrire il necessario supporto per affrontare le sfide che attendono il Gruppo in accordo con tutte le organizzazioni sindacali», ha dichiarato Roberto Speziotto, responsabile delle risorse umane di Banco Bpm.
«Riteniamo che questi accordi possano andare incontro alle esigenze di tutti, di coloro che attraverso l’acceso volontario al Fondo di solidarietà potranno uscire anticipatamente dal lavoro così come di chi al lavoro resterà beneficiando di un ricambio generazionale superiore a quello dei maggiori gruppi bancari del nostro settore – dice il coordinatore Fabi nel gruppo Banco Bpm, Gianpaolo Fontana – Riteniamo quanto ottenuto sia un equo riconoscimento per l’impegno profuso da tutte le colleghe e da tutti i colleghi che, con il loro lavoro quotidiano, hanno contribuito a consentire al gruppo il raggiungimento di ottimi risultati».
Nel merito dell’accordo, osserva il segretario responsabile della Fisac Cgil Banco Bpm, Sergio Marianacci, «registriamo un numero di assunzioni finalmente adeguato e la possibilità per coloro che volessero usufruire del fondo esodi di poterlo farlo con tutte le garanzie. Inoltre, – prosegue – sottolineiamo in maniera positiva il fatto che finalmente alle lavoratrici e ai lavoratori di Banco Bpm verrà riconosciuto il contributo offerto nel raggiungimento degli utili record registrati in questi anni dall’azienda attraverso un premio di produzione adeguato alla media del settore».
«Abbiamo rivendicato con forza e infine ottenuto, al termine di una lunga e laboriosa vertenza contrattuale, un ricambio generazionale delle uscite volontarie adeguato e coerente con il tasso di sostituzione stabilito dagli accordi collettivi recentemente firmati in altre aziende del settore – sottolinea Domenico Iodice, segretario nazionale First Cisl
«L’esito positivo di questo lunghissimo negoziato conferma che una nuova e buona occupazione giovanile è centrale per gestire il turnover delle aziende con l’utilizzo del Fondo di Solidarietà, volontario e aperto a tutte le lavoratrici e i lavoratori», così il segretario nazionale Uilca Giuseppe Bilanzuoli.
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