La città di Napoli può tirare un sospiro di sollievo: l’asta giudiziaria per la vendita dell’Archivio fotografico Parisio è stata ufficialmente annullata. Dopo giorni di accese proteste e una mobilitazione che ha coinvolto cittadini, associazioni e comitati, il banditore ha deciso di fermare la vendita che avrebbe messo all’incanto 14mila negativi su lastra e pellicola, testimonianze uniche della storia partenopea tra il 1920 e il 1994. La base d’asta era stata fissata a 56mila euro. La notizia della messa all’asta aveva sollevato un’ondata di indignazione. Le immagini, considerate da molti un patrimonio culturale inestimabile, rischiavano di essere disperse o privatizzate, sottraendo alla città un pezzo fondamentale della sua memoria storica. In risposta, una petizione lanciata su Change.org da Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo, ha raccolto oltre 3.800 firme in pochi giorni, a dimostrazione del forte desiderio dei cittadini di preservare questo tesoro. La protesta ha visto l’adesione di molte figure di rilievo e associazioni locali. Tra i protagonisti della mobilitazione, la consigliera regionale Mari Muscarà, Salvatore Ronghi, presidente di “Sud Protagonista”, Bona Mustilli dell’associazione Progetto Napoli, Tiziana Iorio del Comitato Città Antica e il consigliere della II Municipalità, Pino De Stasio. Grazie al loro impegno e al sostegno di tanti cittadini, è stato possibile fermare un processo che sembrava già avviato.
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