Da gennaio stop agli incentivi per i sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili. Sconti fino al 50% per le pompe di calore elettriche
È rimasta una sola settimana di tempo per poter usufruire del bonus caldaia. L’agevolazione per i sistemi di riscaldamento tradizionali scadrà il 31 dicembre 2024 e non è stata riconfermata per il prossimo anno. Dal 1° gennaio 2025 scatta, infatti, lo stop agli incentivi per le caldaie alimentate a combustibili fossili. Una novità prevista dalla direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici – nota in Italia come «direttiva case green» – e che il governo si è visto costretto a introdurre per non rischiare di incorrere in una procedura di infrazione.
Come chiedere il bonus caldaia prima di fine anno
Chi volesse usufruire delle detrazioni attuali, che arrivano al 50 o al 65% in base a chi le richiede e al tipo di impianto installato, avrà tempo ancora fino alla fine dell’anno per poter acquistare una caldaia a condensazione. Per i bonus edilizi vale il cosiddetto «principio di cassa». In altre parole: non fa fede la data effettiva di realizzazione dei lavori, bensì quella del bonifico parlante, un particolare tipo di trasferimento bancario pensato appositamente per ottenere agevolazioni fiscali e incentivi. Entro novanta giorni occorre poi inviare la comunicazione all’Enea, l’ente che si occupa – tra le altre cose – della certificazione della classe energetica degli elettrodomestici e dei sistemi di riscaldamento.
Stop agli incentivi per le caldaie a gas
Con un emendamento presentato dai partiti di maggioranza, la legge di bilancio 2025 elimina una volta per tutte gli incentivi all’acquisto per le caldaie a metano. Una novità che consente all’Italia di allinearsi a quanto prescritto dall’Epbd, la direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici. Nel 2022, scrive Il Sole 24 Ore, le caldaie a condensazione hanno mobilitato poco più di 2 miliardi di investimenti. Se si considera che gli incentivi in vigore fino alla prossima settimana coprono il 50% della spesa sostenuta, significa che lo stop al bonus caldaia vale per lo Stato un risparmio da un miliardo di euro.
Dalle caldaie a gas alle pompe di calore
A partire dal 1° gennaio, si potranno richiedere gli incentivi statali solo per l’acquisto di sistemi di riscaldamento non alimentati a combustibili fossili. La principale tecnologia presente sul mercato è la pompa di calore elettrica, un’alternativa più efficiente e meno inquinante delle caldaie a gas. Il problema è che il costo delle pompe di calore è ancora piuttosto elevato e i bonus previsti dal governo per il 2025 coprono appena il 50% della spesa per le prime case e il 36% per le seconde case. Le caldaie a gas non saranno vietate in assoluto: sarà possibile acquistarle anche nel 2025 ma senza più usufruire di sconti fiscali e agevolazioni.
Foto di copertina: Dreamstime/Alexander Raths
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