Slitta alla prossima primavera l’inaugurazione (era fissata per il 31 dicembre, ndr) dell’ultimo tratto di pista ciclabile, tra Lungomare Vespucci e Borgo Prino. Lo ha confermato ieri il sindaco Claudio Scajola a margine della riapertura della bretella (finanziata con 150 mila euro di fondi comunali) che collega viale Matteotti, di fronte al Comune, al Lungomare. «A me interessa fare le cose bene e farle affinché questa sia la più bella delle ciclabili. Non abbiamo particolari motivi di accelerazione, visto che la stagione significativa per i turisti e per andare in bicicletta inizia con la primavera. Noi pensiamo che nei primi due-tre mesi del prossimo anno sarà aperta tutta. Qui abbiamo fatto passare il tubo del Roja nuovo, che è un’opera molto importante, collegato fondi e cantieri diversi, inserito un altro finanziamento, con un’altra impresa, per la ciclabile a pettine, e progettato un ascensore per permettere ai pedoni di muoversi meglio. Tutte queste cose insieme ci porteranno ad aprire la ciclabile nel primo trimestre dell’anno prossimo».
In merito al rischio di nuove riserve da parte dell’impresa appaltatrice dei lavori, la ditta Manelli, alla quale il Comune ha già versato circa 5 milioni di euro, Scajola ha aggiunto: «Non è un problema di carattere contrattuale o di riserve presentate dalla società, è un problema di coordinamento dei lavori. Sull’ascensore anche di ritardi dovuti al fatto che ci sono grandi richieste per via delle agevolazioni del settore. Questo però non influisce perché non ci fa saltare un percorso, se apriamo ai primi di gennaio o se apriamo ai primi di marzo non cambia come utilizzo. La cosa importante è che sia bella in ogni aspetto e rifinita in ogni cosa e allora poiché c’era anche questo ritardo dell’ascensore abbiamo voluto inserire tante altre piccole cose che renderanno ancora più gradevole la nostra pista».
Sull’ipotesi di un passaggio della Milano-Sanremo sulla ciclabile l’ex Ministro frena gli entusiasmi. «La Milano-Sanremo ha il problema che arrivano tutti insieme e quindi devono cercare posti che allunghino e rallentino la loro corsa e non la agevolino. Ho l’impressione che non sarà possibile, stiamo invece valutando con il Comune di Alassio l’ipotesi del Trofeo Laigueglia».
Scajola si è soffermato anche sul caso dell’ex casello ferroviario, oggi abitazione privata, sul Lungomare Vespucci. Il proprietario, Giovanni Dominici, ha presentato denuncia dopo essersi trovato davanti a casa le ruspe dell’impresa Manelli inviate dal Comune.
«Si tratta di una casa delle Ferrovie dello Stato passata al Comune, manca solo l’atto definitivo che sarà pronto a gennaio – ha detto il sindaco – L’inquilino ha uno sfratto che risale al 2013, mai diventato esecutivo. Abbiamo proposto una soluzione alternativa, mettendo a disposizione due alloggi nelle palazzine sopra l’ospedale, di proprietà del Comune, ma non c’è stato nulla da fare. Non vorrei arrivare allo sfratto coatto. Purtroppo il muro di contenimento dell’ex casello sta creando difficoltà nella realizzazione della ciclabile. Ho un incontro con i legali per cercare di trovare un’intesa».
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