Novi Ligure (AL) – Nella città più sfigata della provincia di Alessandria ce n’è sempre una. Dopo il “coprifuoco urbano” durante il quale da giorni mezza città è al buio di sera, ora ci si accorge dell’esistenza di un mutuo da pagare risalente a 44 anni fa. Per la precisione fu sottoscritto dal sindaco Armando Pagella (PCI) il 15 settembre 1980. Quel mutuo è ancora in essere e deve essere onorato altrimenti scattano i pignoramenti di quel che è rimasto a Novi di beni del Comune ed è attivo fino al 30 giugno 2035, nonostante l’immobile oggetto del prestito sia stato venduto. Se n’è parlato ieri in consiglio comunale: stipulato dal Comune di Novi Ligure è servito per ristrutturare la “Palazzina Bajardi” (un tempo una caserma) e trasformarla, d’intesa con la Provincia, in un istituto scolastico, oggi il “Ciampini”. Un lavoro pubblico pagato con un finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti che prestò soldi a un tasso del 9% per un importo di 460 milioni di lire (circa 372.000 euro) per la parte comunale, altrettanti per la parte provinciale (chissà se la Provincia ha pagato), perché l’immobile fu ristrutturato col concorso dei due enti. Una vergogna se non fosse una comica. Novi Ligure è sta roba qua.
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