Si profila una possibile soluzione per l’area ex Scalera Trevisan, adiacente all’Hilton Molino Stucky Hotel ora di proprietà del gruppo pugliese Marseglia – che a Venezia possiede anche l’hotel Ca’ Sagredo e l’area dell’ex Orto Botanico di San Giobbe – e che in precedenza era stata acquisita insieme al complesso neogotico trasformato in albergo e residenze alberghiere dalla società Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone.
L’accordo stipulato con il Comune di Venezia da Caltagirone con la giunta Cacciari per realizzare alloggi – di cui 25 offerti a prezzo convenzionato a residenti veneziani – e anche un parco pubblico in cambio al via libera del cambio di destinazione dello Stucky non era mai stato rispettato, perché prima ci si era concentrati sui lavori di ristrutturazione per la creazione dell’albergo e delle residenze adiacenti affidate all’architetto Gino Valle e poi per le difficoltà economiche subentrate per Acqua Marcia, schiacciata dai debiti, che era quindi entrata in amministrazione controllata.
Ma nel frattempo l’Hilton Molino Stucky è diventato una realtà, mentre le case sono ancora lì, solo parzialmente costruite al grezzo e ormai in avanzato stato di degrado. Il gruppo Marseglia aveva infatti poi rilevato i debiti di Acqua Marcia acquisendo così anche la proprietà del complesso alberghiero.
Da circa un anno e mezzo però Marseglia ha acquistato anche l’area ex Scalera-Trevisan all’asta – gravata da oneri che l’hanno resa finora poco appetibile nonostante i ripetuti ribassi – e di recente ha presentato al Comune un possibile piano di recupero che salvaguardi gli alloggi già destinati ai veneziani, ma consenta anche un possibile equilibrio economico dell’operazione con la realizzazione accanto ad esse anche di residenze alberghiere funzionali alla presenza dell’Hilton Molino Stucky. Ricordiamo che sulla Giudecca non grava il vincolo del decreto blocca alberghi del Comune in funzione invece da qualche anno per la città storica.
«Il nostro obiettivo è completare la riqualificazione dell’area post industriale della Giudecca. L’isola è una delle più autentiche della laguna e merita un’attenzione speciale», ha già dichiarato il fondatore del gruppo pugliese leader anche nel mercato oleario, Leonardo Marseglia, «Intendiamo terminare la valorizzazione territoriale iniziata con il restauro del Molino Stucky, creando un polo di ospitalità di alto livello qualitativo, che renda fruibile l’area, rispettandone al contempo l’impianto originale».
Andrebbero anche completate le bonifiche dei terreni dell’area ex Trevisan, in parte già realizzate ed eliminate una parte degli oneri economici che ora gravano sul complesso e che hanno reso impossibile finora l’acquisto da parte di qualsiasi impresa immobiliare potenzialmente interessata all’intervento per l’evidente antieconomicità dell’operazione nelle condizioni date.
La palla adesso è nelle mani del Comune e in particolare del sindaco Luigi Brugnaro che sta valutando la proposta di Marseglia, l’unico dimostratosi interessatosi ad acquisire l’area proprio per la vicinanza con quello dello Stucky.
L’alternativa resta purtroppo il degrado attuale.
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