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Affitti brevi, dal 1° gennaio è rivoluzione. Tutti i dettagli #finsubito prestito immediato


Affitti brevi, affitti turistici, il nuovo anno porterà una rivoluzione con l’obbligo di un codice identificativo e vincoli più stringenti. Il tutto per arginare il fenomeno di massa che di fatto sta trasformando i centri storici di molte città turistiche in una sorta di grande albergo diffuso.

Cin, rilasciato il 76.28% dei Codici identificativi

A partire dal 1° gennaio gli immobili destinati all’affitto a breve termine dovranno obbligatoriamente esporre il cosiddetto Cin ovvero il Codice identificativo nazionale, chi non lo avrà richiesto o utilizzato sarà soggetto a sanzioni e rischierà multe fra gli 800 e gli 8.000 euro, per il negato possesso o utilizzo, e fra i 500 e i 5.000 euro, invece, per la mancata esposizione negli annunci o all’esterno.

Al 26 dicembre, secondo la banca dati del ministero del Turismo, a fronte di 56.591 strutture registrate sono stati rilasciati 43.166 Cin – il Codice identificativo nazionale del quale i locatori e le strutture ricettive devono dotarsi entro il 1° gennaio – di questi 3.900 in verifica amministrativa per una percentuale del 76.28 % sul totale delle strutture.

A Roma, dove il Giubileo avviato lo scorso 24 dicembre con l’apertura della Porta Santa a San Pietro, ha di fatto provocato un’impennata di locazioni per fini turistici i numeri, secondo il ministero sono 43.340 le strutture registrate, 33.143 i cin rilasciati – 516 quelli in fase di verifica amministrativa – pari al 76.47% delle strutture.

Stretta sulle Key box

Stop ai check-in da remoto. L’accettazione e l’identificazione di chi alloggia in una struttura turistica deve essere fatta facci a faccia. Lo ha stabilito una circolare del ministero dell’interno emanata per arginare la prassi della c.d. identificazione da remoto, ossia mediante trasmissione informatica delle copie e successivo utilizzo di un codice di apertura informatizzata o di key box all’ingresso.

Come cambia la tassazione

Novità anche sul fronte della tassazione. La novità più rilevante interessa la cedolare secca per chi affitta un immobile per un breve periodo che passa dal 21 al 26%. L’aliquota più bassa resta confermata per chi offre in locazione una sola casa, mentre se sono due o di più sale al 26% su tutte le abitazioni (la prima compresa). Se il numero delle abitazioni è da cinque in su, invece, non è prevista la cedolare ma si provvede con la tassazione Irpef marginale (la più elevata prevista per ciascun reddito), che viene calcolata sul 95% dei canoni. Inoltre, è previsto il pagamento dell’imposta di registro nella misura del 2% del canone annuo.

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Così i Comuni si difendono dall’iperturismo

Roma. L’11 dicembre 2024, l’Assemblea Capitolina ha approvato la delibera di adozione della variante parziale del Piano Regolatore Generale del Comune di Roma, avente ad oggetto la revisione delle Norme Tecniche di Attuazione (“Nta”) contenuto nello strumento di pianificazione comunale. Le norme definiscono le regole che stabiliscono diritti e doveri della proprietà immobiliare, in funzione delle trasformazioni edilizie e urbanistiche della città e del territorio. Vengono esclusi interventi con aumenti volumetrici con importanti limiti di trasformazione degli appartamenti in case vacanza. Inoltre, sono state eliminate le norme che limitavano le dimensioni degli hotel a 60 posti letto, rendendo più facili i cambi di destinazione e viene incrementata la dimensione ammissibile degli esercizi commerciali.

Firenze. Nel capoluogo toscano il Consiglio comunale ha approvato una variante al Piano operativo che impone un blocco dei nuovi affitti brevi nel centro Unesco della città. Numerosi i ricorsi contro la nuova, il TAR di recente ha rigettato le prime due richieste.

Venezia. Nella città lagunare la giunta comunale ha adottato un nuovo regolamento sugli affitti brevi che permette ai proprietari di affittare per un massimo di 120 giorni all’anno senza vincoli aggiuntivi. Introdotta, inoltre, una moratoria sulle nuove locazioni turistiche nel centro storico, valida fino al 31 dicembre 2026. La delibera urbanistica, approvata il 24 ottobre 2024, prevede un periodo transitorio di 120 giorni dalla sua approvazione definitiva, durante il quale i proprietari possono iscriversi al registro comunale presentando una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia). Trascorso questo termine, non sarà più possibile iscriversi fino alla scadenza della moratoria.

Milano. Nerl capoluogo meneghino l’idea della giunta Sala è di limitare i giorni di affitto nell’arco dell’anno, ma solo se la casa messa a reddito è una seconda casa. Per quanto riguarda le terze o quarte case di proprietà non sarà invece più possibile metterla a disposizione delle piattaforme come Airbnb, ma si potranno fittare soltanto a lungo termine.



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