Processo per la morte di Gianmarco Ruspantini, la Cassazione annulla la sentenza di assoluzione per L.D.O., la conducente della vettura nella quale morì il ragazzo, appena diciottenne, e rinvia alla Corte d’Appello per la celebrazione di un nuovo giudizio. I giudici della Suprema Corte hanno rilevato che il conducente della vettura è tenuto, in base alle regole della prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e a rifiutarne anche il trasporto in caso di renitenza.
Tale regola comportamentale, oggetto di contestazione, era stata superata dalla Corte d’Appello, che aveva assolto L.D.O. poiché il fatto non costituiva reato, sottolineando che “Deve escludersi la sussistenza di un nesso causale tra la condotta della prevenuta (la ragazza al volante, ndc) e il decesso della persona offesa, non essendo emerso in capo alla prima persona un generico comportamento negligente o imprudente, né tantomeno la violazione di una regola cautelare”.
La motivazione addotta dalla Corte d’Appello per l’assoluzione si basava sulla mancanza di segnali acustici atti a segnalare il mancato uso della cintura in auto e l’inesigibilità per la conducente a svolgere un continuo controllo dei passeggeri. La Cassazione, al contrario, ha dedotto la violazione dell’articolo 172 del codice della strada, laddove l’omissione della persona offesa di indossare la cintura (è stato acclarato che Gianmarco non l’indossava) configura “Quelle condotte, esse stesse colpose, che possono al più refluire sul grado di colpevolezza, ma non certo escludere o interrompere il nesso causale”. Da qui, la decisione di far celebrare un nuovo processo in Appello.
L’incidente
Gianmarco Ruspantini morì in un incidente stradale alle prime luci dell’alba del 31 dicembre 2015. Nel sinistro, avvenuto all’altezza dell’ufficio postale di Tecchiena, rimasero ferite tre sue amiche. L’incidente avvenne perché la conducente, che comunque viaggiava ad una velocità giudicata moderata, si trovò di fronte all’improvviso un cane randagio: perso il controllo dell’auto, quest’ultima andò a sbattere contro la recinzione di un negozio e si ribaltò, finendo per schiacciare Gianmarco, che aveva compiuto 18 anni da soli tre giorni.
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