Il ministro dell’Interno del Venezuela, Diosdado Cabello, ha annunciato l’arresto di un cittadino italo-venezuelano lo scorso martedì 7 gennaio. Secondo il ministro, intervistato alla televisione statale Telesur, l’italiano è stato arrestato insieme a un colombiano mentre tentava di attraversare il confine venezuelano in modo illegale, utilizzando le cosiddette “trochas”, le vie non ufficiali che collegano la Colombia al Venezuela. Il ministro ha definito entrambi “mercenari” portati dall’opposizione, ma ha fornito pochissimi dettagli sull’identità e sulle circostanze dell’arresto. La Farnesina fa sapere che l’uomo è stato liberato già martedì notte.
Intorno alle 14 di martedì (le 19 in Italia) la Farnesina ha ricevuto la segnalazione che il cittadino italo-venezuelano era stato fermato intorno alle 11 alla frontiera terrestre di Cucuta fra Colombia e Venezuela. Il ministero degli Esteri, secondo quanto si apprende, ha subito chiesto l’intervento del viceconsole onorario di Tachira e contattato il Commissario della polizia diplomatica a Maracaibo. Il connazionale è stato rilasciato alle 16 circa ora locale, dopo circa 5 ore e mezzo di fermo. La famiglia è informata. Non sono noti altri casi di connazionali fermati dalle autorità venezuelane.
Da anni il regime di Maduro ha arrestato numerosi oppositori, inclusi cittadini stranieri, accusandoli di collaborare con forze ostili al governo, senza però fornire alcuna prova. Secondo Cabello, l’arresto dell’italiano e del colombiano si inserisce in una serie di operazioni di “sicurezza” condotte dal governo per prevenire disordini in vista dell’imminente cerimonia di insediamento di Maduro, prevista per il 10 gennaio, in cui inizierà ufficialmente il terzo mandato.
Nel frattempo, il governo Maduro solo negli ultimi giorni ha ordinato l’arresto di sette persone di nazionalità straniera – statunitensi, colombiane e ucraine- e solo a novembre ne ha arrestate 125 proveniente da 25 diverse nazionalità.
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