Il cinema accende Tivoli: il borgo laziale (famoso per le sue ville) è il set ideale per il grande schermo e la televisione

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Solo negli ultimi dieci anni, grazie alla Tibur Tivoli Film Commission, sono stati realizzati centoquattro film per la gioia degli appassionati della settima arte. Tibur è un set naturale a cielo aperto, che grazie al suo patrimonio culturale e paesaggistico senza tempo e alla sua accogliente comunità, ospita produzioni cinematografiche e televisive provenienti da tutto il mondo. Ovviamente parliamo di Tivoli, a poca distanza da Roma.


 

(TurismoItaliaNews) Tivoli, uno spettacolo di città. E all’occhio attento può risultare per nulla difficile riconoscere lo scorcio in cui sono state ambientate tante scene di film. Provate a pensarci… Una donna grida annunciando la shoah mentre un tappeto di volantini lanciati da un aereo tappezzano uno slargo medievale: è una delle emozionanti scene girate qui in piazza delle Erbe, con lo sfondo di piazza Palatina, per il film della Rai a firma di Francesca Archibugi, “La Storia”, tratto dal libro di Elsa Morante, che si è aggiudicato il Nastro d’Argento per la serie dell’anno 2024. Un anno formidabile, che con una serie di film ha contribuito a consacrare Tivoli terra del Cinema. “La Farfalla Impazzita”, per la regia di Enrico Rosati e per la 11 Marzo Produzioni e Rai fiction (a breve in onda) ha riportato la città agli anni ‘40 con una toccante storia tratta dal libro di Giulia Spizzichino e Roberto Riccardi, e interpretato, tra gli altri, da Elena Sofia Ricci; “Blue Moon”, per la regia di Richard Linklater con un cast stellare e prodotta da Panorama Films distribuito dalla Twenty Century Fox, ha trasformato in Hollywood la città di Ercole, mentre con la serie tv “Morbo K”, che racconta la storia della falsa malattia che salvò dai campi di concentramento moltissimi ebrei, per la regia di Francesco Patierno e prodotto da Fabula Pictures e Rai Fiction, le viuzze e i gradini del centro storico hanno echeggiato dei terrificanti passi in marcia dei soldati tedeschi.

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Anche l’Enel, infine, ha approfittato della bellezza di Tivoli per il suo scenografico spot della Think Cattleya, girato fra piazza Rivarola, le strade del centro storico e Ponte Gregoriano a fare da sfondo. Citare tutti i film e le scene girati negli anni fra i palazzi medievali e i vicoli di Tibur diventa così un esercizio di stile, che può trasformarsi in un Grand tour della settima arte con un viaggio tra fantasia e realtà, come del resto è il cinema, alla ricerca degli angoli in cui hanno preso corpo scene struggenti. Tra piazza Campitelli e la Chiesa di San Pietro alla Carità, per esempio, si è animato uno dei “quadri” della terza serie televisiva de “I Medici”, che vanta produzione, regia ed interpreti di fama internazionale; nella Sala Tiburtina di Villa d’Este, è apparso per la serie televisiva dedicata a Leonardo da Vinci con la coproduzione internazionale targata Rai, France Television e la tedesca Rtve, lo studiolo del genio toscano, ricostruito in tutti i suoi dettagli fra candele, pergamene, penna e calamaio circondati dagli affreschi con gli scorci di Tivoli; sempre a Villa d’Este Woody Allen ha girato alcune immagini del suo “To Rome with love” mentre tra gli ulivi di Pomata sono stati tratti i primi minuti di “The passion”, il film di Mel Gibson che ripercorre gli ultimo giorni di vita di Gesù Cristo.

Fu il Maestro, l’indimenticabile regista riminese Federico Fellini, a scoprire fra i primi Tibur in cui girò nei pressi di piazza Garibaldi – l’anima moderna della città – alcune scene esterne per il suo “8½”, del 1963. Un altro regista legato a Tivoli è Carlo Verdone che nel film “Bianco Rosso e Verdone” inserisce una scena girata nel cimitero tiburtino mentre in “Sono pazzo di Iris Blond” il set di una delle prime scene è un vicolo del centro storico in cui una cartomante legge le carte alla protagonista, Claudia Gerini.

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Tibur Tivoli Film Commission si trasforma dunque in una formidabile macchina di produzione culturale, sociale ed economica, fondamentale per valorizzare il turismo del territorio e per promuoverne l’immagine a livello nazionale e internazionale, consapevole di poter contare su uno scenario da favola e su una popolazione partecipe, che a ogni scena è in prima fila.

 

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