LIVORNO. Hanno aspettato che uscisse di casa e in meno di un’ora e mezza gli hanno svaligiato la villa, aprendo la cassaforte con un frullino e portando via qualche migliaio di euro fra oro e gioielli, per lo più ricordi affettivi come le medaglie del padre ex generale dei carabinieri, e due pistole-cimelio non funzionanti. Vittima dell’ennesimo furto di inizio anno nelle case della città è il presidente dell’Ordine di medici di Livorno, il settantanovenne Pasquale Cognetta, dottore di famiglia ora in pensione (ha iniziato a lavorare nel 1971, un anno dopo la laurea all’Università di Pisa) ed ex segretario provinciale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Il raid è avvenuto mentre lui e la moglie erano da uno dei figli, orientativamente fra le 17 e le 18,15 della Befana, quando il “camice bianco” – molto stimato e conosciuto a Livorno, dove ha assistito generazioni di pazienti – ha chiamato il 112.
Il bottino
Dalla villa di Cognetta sono spariti, oltre all’oro e alle medaglie appartenute al padre, anche una carta di debito (una Postepay) dalla quale i ladri dal bancomat di un ufficio postale sono riusciti a prelevare 600 euro, il tetto massimo per una singola operazione, prima che attraverso il numero verde venisse definitivamente bloccata. «Per il resto – spiega il medico livornese – non ho ancora ultimato l’inventario, non ricordo con precisione cosa ci fosse all’interno della cassaforte, insieme a mia moglie presto farò il punto della situazione, ma per fortuna non parliamo di valori elevati dal punto di vista economico, solo affettivo». Il racconto Il medico è chiaramente sotto choc, mai gli era successo niente del genere: «Quando siamo rientrati – le sue parole – abbiamo trovato tutto completamente all’aria, con la casa che puzzava ancora di ferro bruciato, visto che i malviventi hanno distrutto la cassaforte con il frullino. Sono entrati da una finestra, sicuramente ci stavano tenendo d’occhio». Secondo Cognetta «in via di Montenero servirebbero più controlli da parte delle forze dell’ordine, perché potrebbero fare da deterrente, ma capisco che polizia e carabinieri non possano essere ovunque in ogni momento. Chi ha agito, purtroppo, si era preparato bene: prima di fare irruzione nella mia abitazione si è sincerato che nel cortile non ci fossero le macchine parcheggiate, poi è entrato dentro certo di non trovare più nessuno».
Le indagini
Nella mattinata del 7 gennaio il presidente dell’Ordine provinciale di autogoverno della professione si è recato in questura per sporgere denuncia. A casa sua, poco prima dell’ora di cena dell’Epifania, erano intervenuti gli agenti della Squadra volante della polizia di Stato, che nella villa avevano svolto un dettagliato sopralluogo. Non sembrerebbero esserci segni evidenti riconducibili ai ladri, come le impronte digitali, purtroppo “solo” la cassaforte distrutta e «gli interi ambienti a soqquadro». La Squadra mobile dovrà ora riuscire a capire se nel raggio di qualche centinaio di metri ci siano delle telecamere che possano aver inquadrato l’arrivo o la fuga dei malviventi, certamente in auto o in scooter, visto che la zona è abbastanza isolata. L’inchiesta è solo all’inizio: la speranza è sempre quella di riuscire a identificarli attraverso informazioni utili che nei prossimi giorni potrebbero arrivare negli uffici di via Fiume.
I precedenti
Purtroppo, da giorni, sono diverse le persone che hanno denunciato alla polizia e ai carabinieri i furti nelle abitazioni, 12 a Livorno dal 20 dicembre scorso alla Befana stando ai dati ufficiali, al punto che il prefetto Giancarlo Dionisi ha chiesto ai militari dell’Arma e ai dirigenti della questura un report aggiornato e dettagliato sui colpi avvenuti nelle case (ma anche in bar e negozi) da inizio anno. Numeri che evidenziano un netto calo soprattutto dei raid domestici (-70%, dato che un anno fa furono 39), mentre quelli negli esercizi commerciali sono passati da 11 a 13, +18%, salito di poco. Nella notte fra Capodanno e giovedì 2 gennaio, ad esempio, durante uno dei colpi negli appartamenti poi tradotti in querela una pensionata di 86 anni è stata derubata in via delle Case Rosse (zona via Goito) di tutto l’oro che custodiva nella cassaforte, trovata aperta senza alcun segno di scasso: un bottino da 50mila euro fra oro e argento, quello portato via dai malviventi. A raccontare l’episodio al Tirreno era stata direttamente la figlia: «Oltre al valore economico, purtroppo elevato – le sue parole – c’erano i regali delle persone che non ci sono più, un grande valore affettivo». Secondo la signora «i ladri hanno agito di notte, mentre mia madre stava dormendo». Come nel caso del furto nella villa di Cognetta, anche in questo caso stanno indagando gli agenti della Squadra mobile della questura, diretti dal vicequestore Giuseppe Lodeserto: secondo i poliziotti, così aveva raccontato la figlia della vittima, il furto non sarebbe avvenuto di notte, ma di giorno (a Capodanno) quando lei non si trovava nell’abitazione. Tuttavia, la famiglia, è convinta del contrario, avendo elementi in tal senso che confermerebbero il raid notturno.
La tentata rapina
Ma in questo inizio di 2025 si sono verificati anche episodi più gravi, come la tentata rapina al cinquantacinquenne subacqueo e nuotatore Enrico Bencini, che giovedì scorso ha risposto al citofono del suo appartamento sul viale di Antignano, nell’omonimo quartiere livornese, venendo raggiunto sul pianerottolo da un uomo – che si era spacciato per un corriere espresso – il quale, anziché consegnargli il pacco annunciato, lo ha minacciato puntandogli una pistola alla testa. La reazione dello sportivo, però, ha colto di sorpresa il bandito: il subacqueo, infatti, d’istinto lo ha preso per il collo e ha lottato per difendersi, facendolo scappare insieme a un complice che si trovava a poca distanza da loro. Per il nuotatore, ieri, era in programma un’operazione chirurgica in ospedale, dato che nell’aggressione si è fratturato l’ulna dell’avambraccio sinistro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link