7 Aprile 2025
così l’Italia vuole sfruttare i dazi per cambiare l’Europa


L’Europa dovrebbe darsi una sveglia dal torpore. Le parole di Guido Crosetto ben riassumono il pensiero di molti a proposito del dossier dazi. Le folli tariffe di Donald Trump devono essere affrontate con calma e sangue freddo, perchè una guerra non serve a nessuno, e potrebbero anche essere un’occasione per riformare l’Europa. Bisogna concentrarsi sui valori “in modo pragmatico”, a fronte di “un mondo che, come ci sta dimostrando Trump, è sempre più accelerato e difficile”, ha aggiunto il ministro della Difesa in un’intervista rilasciata al programma televisivo “In altre parole”. E il governo italiano è pronto a “sfruttare” i dazi per cambiare l’Europa.

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Il primo passo è stato di Giorgia Meloni. Il primo ministro non ha utilizzato troppi giri di parole: una soluzione nella trattativa con la Casa Bianca riguarda il Green Deal, lo zenit dell’integralismo europeo. “Forse dovremo ragionare di sospendere le norme sul Green Deal in tema di automotive, settore colpito dai dazi” le parole della leader del governo a margine della visita sull’Amerigo Vespucci a Ortona dell’altro giorno. Del resto parliamo di un settore che impiega ancora 14 milioni di lavoratori in tutta Europa e che sta soffrendo per colpa delle follie ideologiche dei talebani del verde. Regole palesemente sbagliate già prima dei dazi che oggi diventano un harakiri. Una linea condivisa dal suo vice Matteo Salvini – “La trattativa con gli Usa ci deve essere, sarà complicata, ma è meglio dialogare che guerreggiare. Quello che può cambiare per noi è azzerare il Patto di stabilità e il Green deal” – e in generale da ogni persona di buonsenso. Ma non è tutto.

Ad aprire un altro dibattito ci ha pensato Giancarlo Giorgetti. La proposta in discussione a Palazzo Chigi e al Ministero dell’Economia prevede la sospensione temporanea del Patto di stabilità per consentire agli Stati membri dell’Unione europea di intervenire con aiuti pubblici a favore dei settori economici più vulnerabili a causa delle tariffe doganali imposte dagli Stati Uniti. Una posizione che l’Italia si propone di sostenere con determinazione a Bruxelles, con l’obiettivo di ottenere il consenso degli altri Paesi europei.

Intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il titolare del Tesoro è andato dritto al sodo: “È il momento di pensare a misure di sostegno alle imprese”. Per Giorgetti si tratta di interventi economico-finanziari che devono essere compatibili con le regole europee. Se l’Europa riconosce la gravità della situazione economica, per il ministro, è essenziale valutare la possibilità di sospendere temporaneamente le normative che regolano la spesa pubblica, come avvenne durante la pandemia da Covid-19.

Infatti, l’articolo 25 della direttiva che ha riformato la governance economica dell’Ue prevede una clausola che consente agli Stati membri di deviare dalla strada dell’austerità in caso di congiuntura economica particolarmente negativa. Dopo la turbolenza sui mercati, con ingenti perdite in poche ore, Giorgetti ha ribadito l’importanza di non cedere al panico. “Il nostro compito, come governo, è quello di mantenere il sangue freddo, di analizzare gli impatti in modo razionale e di evitare di intraprendere politiche di controdazi che rischiano di danneggiare tutti, soprattutto noi” il Giorgetti-pensiero, auspicando una “de-escalation” delle tensioni con Washington.

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Martedì pomeriggio la Meloni incontrerà a Palazzo Chigi le categorie produttive, insieme ai ministri competenti, per avviare un confronto sulle possibili misure da adottare. “Inizieremo a sentire le proposte delle imprese per definire azioni concrete ed efficaci” ha dichiarato il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso. Una cosa appare certa: la sfida dei dazi potrebbe consentire a Roma di far cambiare marcia a Bruxelles. Finalmente.

Franco Lodige, 6 aprile 2025

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