Reti energetiche, cresce la spesa globale in digitalizzazione

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Home > News > Elettrificazione > Reti energetiche, la spesa in digitalizzazione crescerà dell’87% a 152 miliardi di dollari entro il 2030

Gli investimenti globali nelle smart grid, le reti energetiche intelligenti, sono destinati a crescere esponenzialmente nei prossimi anni, passando da 81 miliardi di dollari nel 2024 a 152 miliardi nel 2030, secondo un recente rapporto di ABI Research. Questa infrastruttura, che combina tecnologie avanzate per ottimizzare la distribuzione dell’energia elettrica e minimizzare sprechi e sovraccarichi, rappresenta il cuore della doppia transizione energetica e digitale necessaria per affrontare le sfide climatiche e la crescente domanda di elettricità. I driver di questa crescita e le sfide da superare.

Digitalizzazione delle reti energetiche, il report

Le smart grid sono un insieme di reti di informazioni e di reti di distribuzione dell’energia elettrica. Un’infrastruttura energetica tramite la quale è possibile ottimizzare la distribuzione dell’energia elettrica, decentralizzare le centrali di produzione dell’energia e minimizzare i sovraccarichi e le variazioni della tensione elettrica.

Non se ne può fare a meno, sia per soddisfare la crescente domanda di energia da parte delle economie più avanzate ed emergenti, sia per fronteggiare in maniera più efficace i rischi climatici.

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Secondo il Report di ABI Research, gli investimenti smart grid, cioè nella digitalizzazione delle reti energetiche, in particolare elettriche, passeranno dagli 81 miliardi di dollari del 2024 ai 152 miliardi di dollari stimati per il 2030.

Un incremento notevole, superiore al +87% per i prossimi cinque anni.

I driver della crescita

Ovviamente, il driver primario è legato alla doppia transizione energetica e digitale dettata dagli obiettivi di decarbonizzazione e di elettrificazione che gran parte degli Stati si sono dati negli ultimi anni e che vedono scadenze ravvicinate da rispettare.

Altri driver di massima rilevanza che stanno spingendo la spesa in smart grid sono lo sviluppo sempre più veloce dell’intelligenza artificiale (AI), la domanda di data center e il supercalcolo.

Negli ultimi anni, specie con l’adozione sempre più estesa delle fonti energetiche rinnovabili, le smart grid sono diventate il nuovo paradigma su cui puntare. Con una rete intelligente, infatti, si vanno a modificare diversi campi della produzione e della distribuzione dell’energia.

Necessario investire di più, anche in Italia

Un quadro in rapida evoluzione che il Direttore Italia del Gruppo Enel, Nicola Lanzetta, ha così sintetizzato intervenendo a Como Lake 2024: “A causa dei cambiamenti climatici, gli eventi meteo cosiddetti estremi sono aumentati del 15/20% all’anno; ne consegue che bisogna investire di più in resilienza, resistenza e capacità della rete elettrica di essere in grado di gestire questi eventi”.

Altro aspetto di grande rilievo, come detto, è il crescente utilizzo di energia elettrica che sta caratterizzando questi anni: “Le attività industriali stanno utilizzando sempre più il vettore elettrico, quindi questa rete ha bisogno ancor di più di essere incrementata e senza dubbio una delle sfide che il paese si sta giocando in questo momento, nell’ambito delle proprie infrastrutture, è proprio sulla rete elettrica. Ne consegue che la resilienza della rete deve crescere: investire è indispensabile – ha spiegato Lanzetta – anche perché sempre più applicazioni finali usano elettricità al posto delle fonti energetiche tradizionali”.

Reti che comunicano

Le smart grid, inoltre, riescono a gestire e comunicare in modo intelligente tra di loro. La comunicazione può avvenire in ogni punto della rete e comporta l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione degli sprechi. Le fonti rinnovabili non sono, per definizione, fonti di energia programmabili.

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La comunicazione costante in una rete intelligente permette di gestire deficit e surplus di corrente con minor sforzo. In ogni punto della rete, poi, è possibile immagazzinare, gestire ed elaborare dati. La conseguenza non solo è una riduzione dei costi e dei consumi, ma anche una miglior tutela ambientale e una riduzione di emissioni di anidride carbonica.

Smart grid e barriere da superare, il ruolo delle utility

Ovviamente, non mancano le barriere alla diffusione di questa infrastruttura critica e strategica per ogni Paese. Secondo il Report, infatti, sono diversi i fattori che attualmente inibiscono il suo sviluppo: dalla mancanza di finanziamenti ad una regolamentazione troppo rigida, dal protezionismo dei Governi alla mancanza di competenze digitali, dalla limitata concorrenza ai cicli di vita delle infrastrutture troppo lunghi, fino alle necessarie preoccupazioni sulla sicurezza informatica.

Le utility e i fornitori di tecnologie giocheranno un ruolo chiave nella promozione delle smart grid e nell’accelerazione della loro diffusione, sviluppando best practice dalla progettazione alla distribuzione, da nuovi sistemi di finanziamento a piattaforme aperte, integrando innovazione e sicurezza.



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