Tajani incontra al Sharaa a Damasco: “Italia sia ponte tra nuova Siria e Ue”

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Il ministro degli Esteri in visita in Siria per la prima volta dal crollo del regime di Assad. Tajani ha parlato di collaborazione tra i due Paesi, designando l’Italia come ponte di unione con l’Ue. Le autorità siriane sono tornate a chiedere la rimozione delle sanzioni imposte dall’Occidente

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Visita a Damasco, in Siria, del ministro degli Esteri italiani Antonio Tajani, dove ha incontrato Ahmed al Sharaa, noto anche come Abu Mohammed al Jolani, capo dell’amministrazione siriana che si è insediata dopo il crollo del regime di Bashar al Assad, e il suo ministro degli Esteri Asaad al Shaibani.

“L’Italia è pronta a fare la sua parte per favorire il processo di riforme in Siria, abbiamo l’ambasciatore qui (l’Italia ha riaperto la sua ambasciata già a Damasco già nel 2024, ndr) e vogliamo esser vicino al popolo siriano e sostenerlo in tutti i settori. Vogliamo rilanciare la cooperazione economica in settori cruciali. Vogliamo essere ponte tra la nuova Siria e l’Ue”, ha detto il ministro durante una conferenza a margine dell’incontro con al Sharaa.

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Il ministro italiano ha parlato di una collaborazione tra Siria e Italia in settori cruciali come energia, infrastrutture e salute, inoltre ha aggiunto che potranno essere avviate collaborazioni culturali tra le università dei due Paesi. “Ci siamo soffermati anche sulla possibilità di combattere i trafficanti di essere umani che sono anche i trafficanti di droga”, ha detto Tajani.

“Le sanzioni imposte alla Siria rappresentano un ostacolo alla ripresa del Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri siriano, Asaad al Shaibani, durante il punto stampa con Tajani. “Accogliamo con favore l’appello del ministro degli Esteri italiano a revocare le sanzioni contro la Siria“, ha aggiunto il diplomatico siriano, assicurando che l’amministrazione è a lavoro per far rientrare i cittadini siriani in patria, e ha poi annunciato un viaggio in Europa.

I rapporti tra Ue e la nuova amministrazione siriana

L’amministrazione di al Sharaa è a lavoro per far sì che i Paesi occidentali rimuovano le sanzioni imposte negli scorsi anni contro l’ormai defunto regime di al Assad. La scorsa settimana la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e l’omologo francese Jean-Noël Barrot si sono recati in Siria, segnando la prima visita di diplomatici dell’Unione europea dalla fine del potere degli Assad. Entrambi i ministri hanno insistito su una transizione pacifica.

Tajani al Quint* a Roma: “Il popolo siriano deve poter sperare in un futuro di pace”

Il futuro della Siria è stato anche al centro dell’incontro di giovedì a Roma tra i ministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania e con il segretario di Stato Antony Blinken e l’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas. “Ho accolto a Villa Madama i Partner per fare il punto sugli ultimi sviluppi in Siria prima di partire per Damasco. Dopo gli anni del regime, il popolo siriano deve poter sperare in un futuro di pace, stabilità e prosperità. Il coordinamento e la coesione tra le nostre diplomazie sono elementi strategici per raggiungere questo obiettivo condiviso”, ha scritto Tajani in post su X a margine dell’incontro.

“A Roma abbiamo ribadito la necessità di un governo inclusivo che protegga tutte le minoranze. L’Ue potrebbe allentare gradualmente le sanzioni a patto che ci siano progressi tangibili”. Lo ha scritto Kallas in post sui social media parlando dell’incontro a Roma. “Aiutare il popolo siriano a cogliere questa opportunità per costruire un futuro migliore”, ha detto Blinken.

Colloquio tra Tajani e il ministro turco Hakan Fidan.

Prima dell’incontro a Roma, Tajani ha avuto anche un colloqui telefonico con il ministro degli Esteri Hakan Fidan. “Emersa una comune volontà di lavorare assieme per favorire un processo politico inclusivo in Siria che porti alla completa pacificazione e stabilizzazione del Paese”, si legge nella nota diffusa dalla Farnesina. “I due Ministri hanno convenuto sulla importanza di accompagnare le Autorità di fatto siriane nel percorso di transizione in corso e sulla necessità di sostenere il Paese per affrontare le sfide socio-economiche a conclusione del conflitto civile”, si legge nella nota.

Tajani verso Beirut, vedrà Aoun

A Damasco, Tajani ha visitato la Moschea degli Omayyadi a Damasco. Il luogo di culto è tra i più antichi e imponenti del mondo musulmano, ospitava in precedenza un tempio pagano romano, trasformato successivamente in chiesa cristiana. La moschea è uno degli esempi più significativi dell’architettura islamica dei primi tempi. Di rientro da Damasco, Tajani farà poi tappa a Beirut anche per incontrare il neopresidente libanese, Joseph Aoun, eletto giovedì colmando un vuoto politico durato anni.



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