L’amore degli Usa per l’estrema destra tedesca

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Tra i protagonisti della breve e nervosa campagna elettorale in corso in Germania (si vota il 23 febbraio) Elon Musk è riuscito facilmente a conquistarsi una parte tra le più appariscenti. Con poco sforzo, a dire il vero: un’affermazione apodittica secondo cui solo il partito di estrema destra Afd sarebbe in grado di salvare la Repubblica federale dal declino, qualche post insultante rivolto al cancelliere Scholz, al presidente della repubblica Steinmeier e al ministro dell’economia Habeck, infine un testo di sconcertante banalità pubblicato su Welt am Sonntag nel quale spiega le virtù salvifiche di Afd.

E i capisaldi della sua dottrina liberal-tecnocratica. Tanto vacuo è lo scritto del multimiliardario da indurre il sospetto che si tratti del prodotto di una intelligenza artificiale neanche troppo intelligente. Die Welt è in ogni modo la più prestigiosa testata del gruppo Springer, da sempre portavoce della destra benpensante e istericamente antisocialista, che al pubblico più popolare destina invece il diffusissimo tabloid Bild, pioniere di quella manipolazione delle notizie che avrebbe aperto la strada al dilagare delle fake news, definitivamente sdoganate anche da Mark Zuckerberg.

A CONCLUDERE l’esibizione germanica del braccio destro di Trump il duetto propagandistico live con Alice Weidel, leader dell’Afd, in apposito format su x Space alla vigilia della sua nomina a candidata per la cancelleria. L’intrusione dell’imprenditore politico ha sollevato non poco nervosismo e inquietudine nel dibattito politico tedesco e suscitato molta preoccupata attenzione verso gli affari e i rapporti politici italiani del padrone di Space x, ritenuti un buon varco per irrompere in Europa. L’accento delle repliche e delle reazioni irritate dei politici tedeschi è stato comprensibilmente posto sulla potenza degli strumenti di comunicazione e controllo in mano a un privato, per giunta ideologizzato all’estremo, e la loro capacità di torcere, sviare e decostruire i processi democratici o comunque di gonfiare le vele dell’Afd.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

TUTTAVIA dietro l’istrionico protagonismo di Musk vi è un tema più decisivo, quello dei rapporti, non sempre improntati a una identità di interessi, tra gli Stati uniti e la Germania dopo la fine della guerra fredda. E, in particolare, quelli assai complessi tra la destra tedesca e Washington. Per storia e natura la destra germanica è antiamericana, fin dalla stagione del grande pensiero reazionario tra la fine dell’Ottocento e la prima guerra mondiale, per non parlare, ovviamente, del nazionalsocialismo e di chi dopo il 45 ha continuato a rimpiangerlo. Tuttavia, dopo la guerra gli Usa fermarono, in funzione antisovietica, il processo di denazificazione della Germania nei settori sotto il loro controllo, guadagnandosi la gratitudine e la collaborazione di molti personaggi compromessi col regime hitleriano o suoi complici passivi risorti nel moderatismo cristiano-democratico.

Si formò così, anche alimentata dalla divisione tra le due Germanie, una destra filoamericana, avversa alla Ostpolitik della socialdemocrazia, incline alla repressione dei movimenti studenteschi e operai, fanatica sostenitrice del conformismo borghese. Di questa destra il gruppo mediatico di Axel Springer, che oggi ospita Musk, fu megafono e portabandiera. Tuttavia, il risentimento nei confronti dei vincitori della seconda guerra mondiale e la sensazione di essere una nazione sotto tutela, nonché impedita nella piena espressione delle sue ambizioni politiche, non ha mai cessato di serpeggiare tra le file della destra più estrema insieme a una buona dose di antisemitismo, quello vero. A tenere insieme il tutto, il collante dell’anticomunismo più acceso. Oggi Afd non ha più alcun pericolo bolscevico da fronteggiare ed è ostacolata nella sua agibilità politica da quel mondo implicitamente o esplicitamente neonazista con il quale la sua storia si intreccia, ma che ne ha d’altra parte favorito l’espansione e il successo elettorale. Mantenere in equilibrio la presentabilità borghese con le frustrazioni e l’aggressività di una base popolare risentita non sarà impresa facile.

PER L’ESTREMA destra tedesca Trump rappresenta un’occasione ambivalente. Da un lato vi troverà affinità ideologiche, sintonie culturali e identità di vedute su molti temi, primi fra tutti quelli dell’immigrazione e della tradizione nazionale, ma la nuova amministrazione statunitense non farà sconti a nessuno, e in particolare all’Europa, quando in ballo ci saranno gli interessi dell’America nell’agghiacciante versione suprematista e bellicosa che ne ha dato Trump col suo comizio dal golf club di Mar-a-Lago. Cosicché «fare l’America di nuovo grande» non sarà facilmente in armonia con l’analoga aspirazione a una ritrovata grandezza della Germania che i sostenitori del partito di Weidel pongono al centro della loro ideologia revanscista.

E ALLORA IL VECCHIO antiamericanismo della destra germanica potrebbe riprendere fiato. Ma non ci sarebbe da rallegrarsene. Possiamo però contare su quello che sfugge alla visione tecno-oligarchica di un robber baron dello spazio: le centinaia di migliaia di persone scese in piazza contro i progetti xenofobi e autoritari partoriti dal connubio di fatto tra esponenti dell’Afd, formazioni della destra radicale e ideologi neonazisti. E pronte a riprendere la mobilitazione a ogni nuova minaccia contro i fondamenti di quella che ancora si considera una società democratica.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga