La Maremma rischia di diventare una banale zona industriale.

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la petizioneĀ Si allā€™energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!Ā si firmaĀ qui.

Il Gruppo dā€™Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato un nuovo atto di intervento (9 gennaio 2025) nellā€™ambito del procedimento di valutazione dā€™impatto ambientale (V.I.A.)Ā relativo al progetto di centrale agrivoltaicaĀ con centrale di accumuloĀ propostoĀ dalla milaneseĀ EDPR Centro Italia PV s.r.l. in localitĆ  Campigliola, nella MaremmaĀ grossetana di Manciano, al confine con il Lazio.

Microcredito

per le aziende

 

Il sito propostoĀ per il progetto di centrale eolica insisteĀ nella medesima zona degli analoghi

* progetto di centrale eolica Ā proposta dalla San Nicola Energia s.r.l. (del pugliese Gruppo Hope) nella localitĆ  agricola di Campo allā€™Olmo, in Val di Cornia, nella Maremma livornese, fra Campiglia Marittima e Piombino, nei confronti del quale il GrIG ĆØ intervenuto (19 dicembre 2024) con un atto di ā€œosservazioniā€ nel relativo procedimento di valutazione dā€™impatto ambientale (V.I.A.);Ā 

* progetto per la realizzazione della centrale eolica ā€œPellestrina Windā€ proposto dalla societĆ  veneta Pellestrina s.r.l. sempre in Val di Cornia, fra Campiglia Marittima, Piombino e Suvereto, nei confronti del quale il GrIG ĆØ intervenuto (12 novembre 2024) con un atto di ā€œosservazioniā€ nel relativo procedimento di valutazione dā€™impatto ambientale (V.I.A.);

paesaggio agrario

* progetto per la realizzazione della centrale eolica ā€œEnergia Soranoā€Ā della societĆ  romanaĀ Olsen Renewables Italy s.r.l. nella Maremma etrusca fraĀ Sorano, Pitigliano, Ischia di Castro e Manciano, nei confronti del quale il GrIG ha effettuato (18 ottobre 2024) un atto di intervento nel relativo procedimento di V.I.A.;

* progetto di realizzazione del ā€œParco eolico Pitiglianoā€Ā della societĆ  milanese Gruppo Visconti Pitigliano s.r.l. nelle localitĆ  di Pian di MorranoĀ e La Rotta, nei Comuni di Pitigliano e di Manciano, avverso il quale il GrIG ha giĆ  inoltrato (16 agosto 2024) un atto di intervento nel relativo procedimento di V.I.A.;

* progetto di realizzazione della centrale eolica ā€œPitiglianoā€Ā sempre della societĆ  romana RWE Renewables Italia s.r.l. fra boschi, campi e macchia mediterranea al confine fra Toscana e Lazio, nei Comuni di Pitigliano, Sorano, Manciano (GR) e Onano (VT), nei confronti del quale Ā il GrIG aveva giĆ Ā depositato (18 luglio 2024) un atto di intervento nel relativo procedimento di V.I.A.;

* progetto di realizzazione della centrale eolica ā€œRempilloā€ da parte di Sorgenia RenewablesĀ s.r.l.in localitĆ  Rempillo, nel territorio comunaleĀ di Pitigliano, avverso il quale il GrIG aveva giĆ  depositato (12 febbraio 2024) un atto di intervento nel procedimento di V.I.A.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

centrale agrivoltaica

Un mega-progetto di centrale agrivoltica, sei progetti di centrali eoliche per complessive 65 ā€œtorriā€ eolicheĀ nella MaremmaĀ toscana, in una zona ricca di emergenze ambientali, archeologiche e storico-culturali, nonchĆØ di grande richiamo turistico.

E sul settore turistico lā€™industrializzazione a fini energetici della Maremma avrebbe effetti semplicemente disastrosi, se ancora qualcuno non lā€™avesse capito.

Il progetto della societĆ  EDPR Centro Italia PVĀ prevede un distesa di pannelli solari ad altezza minima di 1,30 metri dl suolo (per consentire il pascolo ovino) per una potenza nominale massima complessiva pari a 57,5Ā MWĀ con un impianto di accumulo di 20 MW, poi linee elettriche di collegamento alla rete elettrica nazionale, viabilitĆ , servizi elettrici, sbancamenti, cavidotti in zone ricche di corsi dā€™acqua e macchia mediterranea, come chiaramente indicato anche dal piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico (P.I.T.)Ā della Toscana, come una visibilissima selva di acciaioĀ fra la costa e lā€™interno della Maremma, coinvolgendo indirettamente perchĆ© a breve distanza siti rientranti nella Rete Natura 2000Ā (Sistema fluviale Flora-Olpeta, ZSC IT6010017)Ā e la Riserva Naturale ā€˜Montautoā€™Ā (EUAP0391).Ā 

Sovana, Tomba etrusca della Sirena (III-II sec. a. C.)

Presenza di vincolo paesaggisticoĀ nelle fasce spondali dei corsi dā€™acqua, la centrale agrivoltaicaĀ sorgerebbe ben dentro la fascia di rispetto estesa tre chilometri dal limite di numerose zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), posta dallā€™art. 6 del decreto-legge n. 50/2022, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 91/2022, in attesa della prevista individuazione delle aree non idonee allā€™installazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile, come previsto dal Ā D.M. Ambiente 21 giugno 2024Ā (Disciplina per lā€™individuazione di superfici e aree idonee per lā€™installazione di impianti a fonti rinnovabili).

Nessuna previsione di alcuna prestazione di fideiussione (art. 1936 cod. civ..) per eventuali danni allā€™ambiente e agli interessi pubblici nelle fasi di cantiere, di gestione dellā€™impianto e del ripristino ambientale (decommissioning).

Il GrIG ha chiesto al Ministero dellā€™Ambiente e della Sicurezza Energetica di esprimere formale diniego alla compatibilitĆ  ambientale degli impianti industriali in progetto e ha informato, per opportuna conoscenza, il Ministero della Cultura, la Regione Toscana, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Siena, ilĀ ComuneĀ di Manciano.

San Gimignano. Solo un povero ā€œottuso per il climaā€ la circonderebbe con una duplice cerchia di ā€œtorriā€ eoliche alte oltre 200 metri.

I motivi del ā€œnoā€ al Far West energetico.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Essere a favore dellā€™energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello allā€™ammassoĀ della vulgataĀ dellā€™ambientalismo politicamente corretto.

Ma non sono solo le associazioni e i comitati realmente ambientalistiĀ a sostenerlo.

Qualche sintetica considerazione sulla speculazione energeticaĀ in corso in ItaliaĀ ĆØ stata svolta autorevolmente dalla Soprintendenza speciale per il PNRR, che, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: ā€œā€¦Ā ĆØ in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) ā€¦ tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno ā€¦ previsto ā€¦ a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto allā€™obiettivo FF55 al 2030 di 70 GWā€ (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024)ā€.

Qui siamo alla reale sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria. Ā 

centrale eolica

Il fenomeno della speculazione energetica, oltre che in Sardegna, ĆØ pesantemente presente in modo particolare nella Tuscia, in Puglia, nella Maremma, in Sicilia, sui crinali appennnici.

In tutto il territorio nazionaleĀ leĀ istanze di connessione di nuovi impiantiĀ presentate aĀ Terna s.p.a.Ā (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 agosto 2024 risultano complessivamente ben 5.999Ā pari a 342,10Ā GW di potenza, suddivisi in 3.850Ā richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 151,45Ā GW (44,27%), 2.017Ā richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 107,82Ā GW (31,52%) e 132Ā richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica Ā a mare 82,83Ā GW (24,21%).

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Unā€™overdoseĀ di energiaĀ potenziale che non potrebbe esser nemmeno esser consumata. Significa energia che dovrĆ  esser pagata dal gestore unico della Rete (cioĆØ soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti).

Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le societĆ  energetiche, che ā€“ oltre ai certificati verdiĀ e alla relativa commerciabilitĆ , nonchĆØ agli altri incentivi ā€“ beneficiano degli effetti economici diretti e indiretti del dispacciamento, il processo strategico fondamentaleĀ svolto da Terna s.p.a. per mantenere in equilibrio costante la quantitĆ  di energia prodotta e quella consumata in Italia: In particolare, riguardo gli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili, ā€œse necessario,Ā TernaĀ invia specificiĀ ordiniĀ perĀ ridurreĀ oĀ aumentareĀ lā€™energia immessa in rete alle unitĆ  di produzioneā€, ma lā€™energia viene pagata pur non utilizzata. Ā I costi del dispacciamentoĀ sono scaricatiĀ sulle bollette degli Italiani.

Inoltre, la Commissione europea ā€“ su richiesta del Governo Italiano ā€“ ha recentemente approvato (4 giugno 2024) un regime di aiuti di Stato ā€œvolto a sostenere la produzione di un totale di 4Ā 590Ā MW di nuova capacitĆ  di energia elettrica a partire da fonti rinnovabiliā€. Ā Ā In particolare, ā€œil regime sosterrĆ  la costruzione di nuove centrali utilizzando tecnologie innovative e non ancora mature, quali lā€™energia geotermica, lā€™energia eolica offshore (galleggiante o fissa), lā€™energia solare termodinamica, lā€™energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine oltre al biogas e alla biomassa. Si prevede che le centrali immetteranno nel sistema elettrico italiano un totale di 4Ā 590Ā MW di capacitĆ  di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. A seconda della tecnologia, il termine per lā€™entrata in funzione delle centrali varia da 31 a 60 mesiā€.

Il costo del regime di aiutiĀ in favore delle imprese energetiche sarĆ  pari a 35,3 miliardi di euro e, tanto per cambiare, sarĆ  finanziato ā€œmediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finaliā€..

Insomma, siamo allā€™overdoseĀ di energia producibile da impianti che servono soltanto agli speculatori energetici.

Toscana, cavalli al pascolo

Che cosa si potrebbe fare.

Dopo aver quantificato il quantitativo di energia elettrica realmente necessario a livello nazionale, sarebbe cosa ben diversa se fosse lo StatoĀ a pianificareĀ in base ai reali fabbisogni energeticiĀ le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di garaĀ i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.

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Inoltre, come afferma e certifica lā€™I.S.P.R.A. (vds. Report Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023, Report n. 37/202)), ĆØ molto ampia laĀ superficieĀ potenzialmenteĀ disponibileĀ per installare impianti fotovoltaici suiĀ tetti,Ā considerando una serie di fattori che possono incidere sulla effettiva disponibilitĆ  di spazio (presenza di comignoli e impianti di condizionamento, ombreggiamento da elementi costruttivi o edifici vicini, distanza necessaria tra i pannelli, esclusione dei centri storici).

Dai risultati emerge che la superficie netta disponibile puĆ² variareĀ da 757 a 989 km quadrati. In sostanza, si spiega, ā€œipotizzando tetti piani e la necessitĆ  di disporre di 10,3 m2 per ogni kW installato, si stima una potenza installabile sui fabbricati esistenti variabile dai 73 ai 96 GWā€. A questa potenza, evidenziano i ricercatori dellā€™Ispra, si potrebbe aggiungere quella installabileĀ in aree di parcheggio, in corrispondenza di alcune infrastrutture, in aree dismesse o in altre aree impermeabilizzate; ā€œipotizzando che sul 4% dei tetti sia giĆ  installato un impianto, si puĆ²Ā concludereĀ che, sfruttando gli edifici disponibili, ci sarebbe posto per una potenza fotovoltaica compresa fra 70 e 92 GWā€.

Energia producibile senza particolari impatti ambientali e conflitti sociali.

copertura di parcheggi con pannelli fotovoltaici

Che cosa puĆ² fare ognuno di noi.

Il GrIG in questi mesiĀ piĆ¹ volteĀ (lā€™ultima nel corso di un incontro fra lā€™Assessore Monni e le Associazioni ambientaliste lo scorso 21 novembre 2024) ha fornitoĀ al Consiglio regionale e ai vertici politico amministrativi della Toscana considerazioni e proposte che puntano allā€™utilizzo delle aree giĆ  compromesse (es. zone industriali, siti degradati, ecc.) e delle coperture di edifici industriali, commerciali, residenziali per il posizionamento specifico di pannelli fotovoltaici, cosƬ come suggerito da ricerche E.N.E.A. e I.S.P.R.A.

Regione Toscana, incontro Assessore Monia Monni con Associazioni ambientaliste su energia e ambiente (Firenze, 21 novembre 2024)

A un primo, necessariamente sommario esame, la recente proposta di legge regionale adottata dalla Giunta (deliberazione GR n. 2 del 2 dicembre 2024) di individuazione delle aree idonee e non idonee per lā€™installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (proposta di legge regionale +Ā redazione illustrativa,Ā relazione tecnico-normativa,Ā relazione tecnico-finanziaria,Ā scheda aiuti di Stato,Ā allegato 1) non sembra proprio sia sufficientemente garantistaĀ per la salvaguardia dellā€™incomparabile patrimonio storico-culturale e ambientale della Toscana. Ā 

Ora la proposta ĆØ allā€™esame del Consiglio regionale, il quale ĆØ chiamato a individure adeguate fasce di rispetto ampie 5-7 chilometri d beni ambientali e storico-culturali e Ā a puntare, in ogni caso, a quei tetti fotovoltaiciĀ (capannoni, edifici, prcheggi, ecc.) che possono benissimo consentire alla Toscana di raggiungere agevolmente la potenza aggiuntiva assegnta al 2030 pari a GW 4,250, cioĆØ circa il doppio della potenza attualmente installataĀ (GW 2,210).

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Tuttavia, nessun cittadino che voglia difendere ilĀ proprioĀ ambiente e ilĀ proprioĀ territorio, salvaguardando contemporaneamente il proprioĀ portafoglio, puĆ²Ā lavarsene le mani.

Quanto sta accadendo oggi in Italia nellā€™ambito dellaĀ transizione energeticaĀ sta dando corpo ai peggiori incubi sulla sorte di boschi, campi, prati, paesaggi storici del nostroĀ Bel Paese.

Il sacrosanto passaggio allā€™utilizzo delle fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua) dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio, gas naturale) in assenza di pianificazione e anche di semplice buon senso sta favorendo le peggiori iniziative diĀ speculazione energetica.

Eā€™ ora che ciascuno di noi faccia sentire la sua voce: firma, diffondi e fai firmare la petizione popolare Si allā€™energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!

La petizione popolare, promossa dallā€™associazione ecologista Gruppo dā€™Intervento Giuridico (GrIG), si firma quiĀ https://chng.it/MNPNNM9Q62. OrmaiĀ siamo ben piĆ¹ di 20Ā mila ad averlo giĆ  fatto.

Siamo ancora in tempo per cambiare registro.

In meglio, naturalmente.

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Gruppo dā€™Intervento Giuridico (GrIG)

Chiusdino, ruderi dellā€™Abbazia di San Galgano. Che facciamo, la circondiamo con ā€œtorriā€ eoliche alte 250 metri?

(foto da mailing list ambientalista, E.R., D.M., S.D., archivio GrIG)



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