Al via la quarta edizione di “Chi l’ha fatto?”, il premio dedicato alle aree interne

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(AGENPARL) – Roma, 10 Gennaio 2025

(AGENPARL) – ven 10 gennaio 2025 Al via la quarta edizione di “Chi l’ha fatto?”, il premio dedicato
alle aree interne
È partita la quarta edizione di “Chi l’ha fatto?”, il premio dedicato alle
aree interne d’Italia, con l’obiettivo di individuare, raccogliere e
valorizzare le buone pratiche realizzate nelle aree interne del Paese che
abbiano in qualche modo migliorato la qualità della vita ai residenti di
questi luoghi. Il bando, online fino al 16 marzo, punta il faro su
iniziative orientate al raggiungimento dei 17 obiettivi globali dell’Agenda
2030 dell’Onu e, in particolare, ai temi della sostenibilità e delle
disuguaglianze. L’iniziativa, realizzata da Cittadinanzattiva in
collaborazione con UniCredit e con il patrocinio di Cia-Agricoltori
Italiani, ha l’obiettivo di valorizzare e incentivare iniziative che,
partendo dalle esigenze delle comunità locali, possano contribuire a
contenere il fenomeno dello spopolamento ripartendo dai giovani per
“ricreare un senso di identità e di appartenenza”.
*Nell’edizione 2024 è stato premiato “Ci sarà una volta”,
progetto Moliterno-Latronico *realizzato dal Comune di Moliterno, dal Patto
Locale per la Lettura del Lagonegrese e da inMateria APS, attraverso una
serie di incontri che hanno visto protagonisti cittadini, associazioni,
amministratori e alunni delle scuole dell’area. Si sono raccolte idee,
sogni, ambizioni e desideri legati alla presenza di biblioteche nei piccoli
Comuni. Attraverso un webinar, poi, è stato chiesto agli amministratori dei
Comuni della zona e ai cittadini di confrontarsi con possibili modelli di
co-gestione delle biblioteche pubbliche. Il percorso si è concluso con la
realizzazione del gioco di carte “Una biblioteca per il futuro”, che chiede
di immaginare di essere amministratori pubblici e di dover fare delle
scelte che riguardano il paese e il benessere dei cittadini. A *Castiglione
Messer Marino (CH)*, invece, con la “Scuola dei Piccoli Comuni – Formazione
e pratiche per le aree interne” si sono realizzati incontri e laboratori
con docenti, ricercatori e esperti, nell’ottica di rendere i piccoli comuni
laboratori di nuove pratiche sul versante sociale, economico, culturale e
ambientale. A *Castelpoto (BN*) il progetto “Castelpoto, piccolo comune
cosmopolita” ci si è concentrati sui temi dell’inclusione e della restanza
coinvolgendo attori del terzo settore, giovani residenti e istituzioni
scolastiche locali. A *Tortona (AL)*, infine, il “Poliambulatorio Soter in
Tortona”, con il lavoro dei medici volontari, si è dedicato alla presa in
carico e assistenza sanitaria gratuita dei cittadini in particolare
difficoltà economica.
Per Cia-Agricoltori Potenza-Matera c’è l’opportunità effettiva, tra
disponibilità di fondi a supporto e duri contraccolpi climatici, di fare la
differenza di fronte al progressivo abbandono dei territori delle aree
interne e svantaggiate guardando alla questione come sfida globale ma
affrontandola a cominciare dalle loro specifiche priorità. In particolare,
da interventi a tutela delle infrastrutture e dei servizi di prossimità,
per garantire la viabilità periferica, una gestione adeguata della risorsa
acqua, equo accesso a istruzione e sanità, il superamento del digital
divide. Per Cia, serve una programmazione univoca che abbia come punti
cardinali politiche in grado di spingere, con una normativa quadro,
l’abitabilità di ciascuna zona periferica e di montagna, misure di
fiscalità agevolata e norme che favoriscano l’accesso al credito e alla
liquidità, in grado di innescare ricambio generazionale. Tasselli chiave di
un piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione, come già detto da
Cia, che riconosca la centralità del settore, motore di progresso e
sostenibilità soprattutto nelle zone rurali d’Italia, dove vivono ancora 13
milioni di persone, e che contano, complessivamente, più della metà della
Sau (Superficie agricola utilizzata) del Paese. Serve, per questo,
valorizzare la dimensione familiare agricola che includa, in primo luogo,
il recupero dei terreni incolti e il riconoscimento economico e sociale
delle funzioni ambientali svolte dal comparto.
“Pensiamo in grande, ma lavoriamo in piccolo -è l’invito del presidente
nazionale di Cia, Cristiano Fini-.

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