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Dopo le parole della premier Giorgia Meloni, il ministro della Difesa annuncia: «Ho dato indicazione al comandante generale. L’aggressore ucciso aveva già tentato di accoltellare a morte quattro persone, spesso bisogna operare con velocità». Il carabiniere è indagato per eccesso colposo di legittima difesa
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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dato indicazione al comandante generale dei carabinieri, in accordo con quanto auspicato dalla premier Giorgia Meloni, «di concedere un encomio solenne – quale prima attestazione di merito – al luogotenente carica speciale dei carabinieri Luciano Masini, comandante della stazione di Villa Verucchio».
Lo annuncia lo stesso ministro su X spiegando che «il luogotenente Masini si è distinto la sera del 31 dicembre scorso intervenendo con coraggio e professionalità nella piazza del paese, a rischio della propria incolumità, per fermare un pericoloso individuo che aveva già tentato di accoltellare a morte quattro persone. Il suo esempio virtuoso – sottolinea Crosetto – si unisce a quello di tanti altri operatori di polizia che ogni giorno dimostrano saggezza, coraggio e dedizione nel loro servizio».
L’aggressore che ha accoltellato quattro persone a Verucchio
La sera del 31 dicembre scorso a Villa Verucchio, quattro persone sono state accoltellate dal 23enne egiziano a pochi passi da una veglione in corso per festeggiare il Capodanno in arrivo, e il giovane è stato ucciso con cinque colpi di pistola esplosi dal carabiniere, che stava cercando di fermarlo mentre Sitta avanzava verso di lui brandendo un coltello. La Procura ha aperto un fascicolo indagando il militare per eccesso colposo di legittima difesa.
Crosetto: «Sempre vicino a chi indossa una divisa»
«Come ministro della Difesa – scrive Crosetto – desidero esprimere la mia assoluta e calorosa vicinanza a tutti gli operatori delle forze di polizia che ogni giorno affrontano un ruolo complesso e denso di pericoli. Essi sono spesso chiamati a prendere decisioni immediate in condizioni di grande pressione e rischio al fine di garantire la sicurezza e la protezione della collettività. È fondamentale che alle nostre donne e uomini in uniforme non vengano mai a mancare la solidarietà, il sostegno e la comprensione del Paese, dalle sue istituzioni ai singoli cittadini. Senza questo supporto, rischieremmo di compromettere la loro iniziativa, che rappresenta uno dei pilastri della capacità operativa delle nostre forze di polizia e forze armate».
Il carabiniere e gli spari a Verucchio: «Grato alle istituzioni»
«Sono molto contento e ho ascoltato con un profondo senso di gratitudine le parole della premier Meloni», aveva dichiarato il maresciallo attraverso l’avvocato difensore, Tommaso Borghesi. «Vorrei ringraziare le istituzioni per l’attenzione che mi hanno riservato», ha detto il carabiniere sulle parole della presidente del Consiglio, quasi commosso.
I video che mostrano i drammatici momenti di quella serata
In un video girato da un testimone, finito agli atti in Procura, sono stati immortalati gli attimi immediatamente precedenti alla morte di Sitta. I fotogrammi mostrano il 23enne egiziano mentre avanza verso il carabiniere che ha appena estratto la pistola e spara a terra alcuni colpi di avvertimento. Sitta non indietreggia, si avvicina ad una distanza di circa ottanta centimetri. Il video si interrompe mentre Masini comincia a sparare verso spalle e torace. Stando a quanto si apprende, il 23enne egiziano, regolare sul territorio italiano, era seguito da un medico che gli aveva prescritto alcuni farmaci psichiatrici, poi rinvenuti nella sua abitazione.
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