
Seri Industrial spa ha spuntato un finanziamento revolving da 150 milioni di euro, per la costruzione a Teverola (Caserta) della prima gigafactory italiana per la produzione di celle e batterie al litio. Il gruppo, specializzato in accumulatori di energia, è quotato alla Borsa di Milano sull’indice FTSE Italia Small Cap e ha come azionista di riferimento il ceo Vittorio Civitillo, cui fa capo il 56,368% del capitale (attraverso SERI spa), dopo la definitiva uscita di Neuberger Berman nel 2023, quando il fondo Atlante Private Equity Fund ha venduto la quota residua dell’8,254% che era rimasta in portafoglio dopo una precedente operazione di accelerated bookbuilding avvenuta nel 2021 con cui il fondo aveva ceduto l’8,2% (si veda qui il comunicato stampa di allora). Atlante Private Equity Fund aveva investito in Seri Industrial nel 2012.
Nel dettaglio, il finanziamento appena ottenuto è assistito dalla garanzia Archimede di SACE ed è stato erogato alla controllata FIB da UniCredit (Global Coordinator, MLA e banca agente) e, nel ruolo di MLA, Intesa Sanpaolo, BNL BNP Paribas e CDP (si veda qui il comunicato stampa). Le banche sono state assistite nell’operazione dai legali di Legance.
Seri Industrial ha già realizzato un primo impianto per la produzione di batterie al litio a Teverola (Caserta) con un investimento di 62 milioni, riconvertendo uno stabilimento ex Indesit (Whirlpool). Il sito ha una capacità installata iniziale di circa 330 megawattora all’anno di accumulatori al litio e si inserisce nell’ambito del programma europeo IPCEI (Important Projects of Common European Interest). All’impianto di Teverola 1 se ne aggiungerà un secondo, di dimensioni maggiori: Teverola 2- Gigafactory Mediterranea.
Già lo scorso dicembre 2024 Seri Industrial ha firmato i contratti con i fornitori di impianti e macchinari (per l’80% europei) necessari alla realizzazione del progetto che, nel complesso, prevede investimenti per 505 milioni di euro da realizzare attraverso le agevolazioni concesse dalla Commissione Europea, in forma di contributo alla spesa (si veda qui il comunicato stampa del 2022).
Il progetto Teverola 2 si inserisce sempre nell’ambito del Progetto europeo IPCEI Batterie 1 che ha come obiettivo quello di sostenere la creazione di una filiera di batterie litio-ione europea per un’economia decarbonizzata che favorisca la transizione energetica, incentivando la mobilità elettrica, lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni. Le batterie sono state identificate come tecnologia abilitante necessaria e l’obiettivo è quello di dotare l’Europa di una propria industria, per non dipendere esclusivamente da forniture e filiere di Paesi terzi.
La gigafactory è in corso di realizzazione presso la medesima area industriale dell’impianto Teverola 1, di complessivi 265 mila mq, dove il gruppo ha già avviato una linea altamente innovativa per lo sviluppo e la produzione di celle LFP e moduli per batterie al litio, con capacità installata iniziale di circa 300 MWh/annui per applicazioni ESS, motive power, navale e mobilità elettrica. La gigafactory avrà una capacità produttiva annua stimata in circa 8 GWh, in grado di soddisfare la crescente domanda del mercato.
Al fine di promuovere la gestione efficiente delle risorse naturali e lo sviluppo di processi di economia circolare, il progetto Teverola 2 prevede, inoltre, lo sviluppo di una linea pilota per il riciclo delle batterie esauste al litio e il recupero della materia attiva. In particolare, si prevede il trattamento di 50 t/al giorno di batterie a fine vita. L’obiettivo è replicare il modello di business del segmento delle batterie al piombo, basato sulla circolarità, anche per quello delle batterie al litio, grazie alla lunga esperienza del Gruppo Seri nel settore.
Vittorio Civitillo, ceo di Seri Industrial, ha detto: “È stata una operazione complessa, in un contesto di mercato e geopolitico difficile. Il sostegno ricevuto dalle principali banche italiane e europee e da CDP e SACE, rafforza la nostra convinzione che il sistema bancario e le istituzioni devono sostenere le imprese italiane ed europee per favorire la loro competitività e per ridurre un evidente gap tecnologico, figlio di politiche industriali troppo attendiste; stiamo assistendo a una epocale fase di transizione energetica e industriale, che rischia di travolgere un sistema produttivo che non è stato finora capace di adattarsi, in tempo utile, ad un cambiamento che è oramai irreversibile, che è inutile tentare di fermare o rimandare. Ringrazio infine le persone che hanno reso possibile l’operazione, perché gli istituti finanziari e gli advisor sono capaci di sostenere le imprese e gli imprenditori quando alla loro guida ci sono uomini e donne che hanno grandi capacità professionali e umane”.
Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit: “Siamo lieti di aver contribuito in modo decisivo al successo di questa operazione, che consentirà al nostro Paese di disporre di un impianto di produzione ad alta tecnologia di dimensioni tali da contribuire a ridurre in modo significativo la dipendenza dai combustibili fossili. Per UniCredit la finanza sostenibile è essenziale per sostenere la transizione energetica, fornendo soluzioni concrete per accelerare il percorso dei nostri clienti e delle comunità in cui operiamo verso un futuro più equo e sostenibile”.
Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, ha spiegato: “Sostenere i piani di crescita di una realtà importante come il Gruppo Seri significa per noi che siamo parte della Banca dei Territori favorire interventi destinati a sostenibilità, innovazione e transizione green nell’intero Mezzogiorno. Progettualità che continuiamo a supportare per rafforzare il tessuto imprenditoriale campano attraverso risorse finanziarie e strumenti per accompagnare, come in questa operazione, le aziende del territorio nelle scelte di investimento di lungo periodo. Un impegno certificato dai dati: lo scorso anno abbiamo erogato alle imprese campane quasi un miliardo di euro di finanziamenti”.
“La sinergia tra le nostre specializzazioni e la presenza diretta sul territorio ci permette di essere particolarmente vicini ai nostri clienti e, più in generale, di sostenere l’economia reale, supportando operazioni di valore strategico e nazionale come questa del Gruppo Seri, accompagnando investimenti in innovazione in grado di rispondere alle transizioni ed evoluzioni del business. Ciò anche grazie ad un approccio trasversale in seno al Gruppo BNP Paribas”, ha aggiunto Fulvio Egidi, Responsabile Large Corporate e Finanza Strutturata di BNL BNP Paribas.
Matteo Rusciadelli, Responsabile Relazioni Business Imprese Centro-Sud di CDP, ha dichiarato: “Questa operazione contribuisce alla creazione della prima Gigafactory italiana sostenendo la costituzione di una filiera europea per le batterie al litio. Siamo molto soddisfatti di aver dato il nostro contributo, insieme al sistema bancario e a SACE, a un’iniziativa che rappresenta un chiaro segnale di come le realtà del Mezzogiorno siano una risorsa importante per generare un impatto positivo sia sul territorio nazionale sia in tutta Europa”.
“Bene supportare un progetto così innovativo e cruciale per la transizione energetica del Paese. La nostra garanzia Archimede contribuisce a rendere possibile la realizzazione della prima Gigafactory italiana, un passo fondamentale verso l’autonomia nella produzione di batterie al litio. Collaborare con il Gruppo Seri e le principali banche italiane ed europee dimostra il nostro impegno per un’economia sostenibile e circolare. Questo progetto incarna la visione di un futuro più verde e indipendente”, ha concluso Gianluca Amero, Regional Director Sud di SACE.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link