Scuole al freddo, si avvierà progettazione degli impianti ma alla Larizza i genitori protestano

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La mancanza di impianti di riscaldamento è un problema cronico in numerosi istituti scolastici comunali di Reggio Calabria, denunciato da anni da dirigenti e genitori. L’ultimo caso è quello della scuola Scopelliti (ex Larizza), uno degli edifici nei quali non è presente l’allaccio per installare i termosifoni. Con l’arrivo dell’inverno i ragazzi sono costretti a stare in classe con i giubbini addosso e persino borse dell’acqua calda e coperte. Una situazione che ha spinto i genitori a dare risalto mediatico alla vicenda attraverso i mezzi di informazione, come ci spiega Catia Gattuso, rappresentante di classe: “Le sezioni della scuola secondaria dell’ic Galluppi-Collodi-Bevacqua da settembre sono state trasferite presso il plesso Giudice Scopelliti in seguito all’accorpamento dei due comprensivi. Nelle scorse settimane, a causa del primo calo delle temperature, i nostri figli hanno patito il freddo a tal punto da portarsi in aula dei plaid, sembra assurdo ma è così!” 

La protesta dei genitori in una scuola colpita dai disagi di dimensionamento e inagibilità

La mamma precisa che sia da parte della dirigente scolastica Adriana Labate che dell’assessora comunale all’istruzione Anna Briante le famiglie hanno registrato massima sensibilità per risolvere il problema: “Abbiamo inviato pec all’Usr e alla dirigenza pur sapendo che la competenza sull’edilizia scolastica è in capo al Comune. La dirigente ha più volte segnalato la situazione agli uffici comunali preposti, ma evidentemente con scarsi risultati. Avrebbe anche proposto di trasferire i radiatori e la caldaia dall’istituto Galluppi per portarli presso l’istituto ospitante, soluzione inattuabile poichè la struttura è del tutto priva di impianto”.

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A peggiorare il disagio c’è infatti la circostanza dell’inagibilità dell’edificio Galluppi, interdetto con ordinanza del sindaco all’inizio dell’anno scolastico e la cui chiusura aveva imposto il ritardo nell’avvio delle lezioni e una riorganizzazione interna degli spazi. “I locali assegnati – continua la rappresentante – sono totalmente inadeguati, in quanto sono stati adibiti ad aule anche depositi e laboratori per fare fronte all’aumento del numero di classi dovuto al dimensionamento e alla contemporanea inagibilità del plesso Galluppi”. 

Per l’emergenza freddo, i genitori si erano mossi già a dicembre contattando l’assessora Briante: “E’ stata subito disponibile nel dialogare con noi. Abbiamo segnalato anche altre situazioni esistenti in vari plessi del comprensivo, alcuni risolti, altri no. Rientrati dalle festività natalizie il problema si è però ripresentato e abbiamo ricontattato l’assessora che ci ha prospettato come soluzione (non immediata sicuramente) il dialogo con i lavori pubblici per l’allaccio al metano e quindi l’istallazione dei termosifoni. Con i climatizzatori si ovvierebbe anche al problema inverso, ma questa è forse fantascienza…”

Briante: “Problema mai affrontato in vent’anni, abbiamo avviato progettazione di impianti” 

A ReggioToday, Briante conferma: “Ci siamo attivati ed è stato predisposto un documento di indirizzo alla progettazione, che potrà essere applicato anche agli altri edifici con lo stesso problema. I tempi però non sono brevi perché sarà necessaria una fase progettuale avviata dal settore competente. Sottolineo – aggiunge – che su questo problema non si è mai intervenuti negli ultimi vent’anni. Lo stiamo facendo adesso: dove già esistono gli allacci abbiamo installato i termosifoni e abbiamo effettuato anche alcune riconversioni da gpl a metano per ridurre i disagi dei rifornimenti. In assenza di allacci avevamo valutato l’installazione di termoconvettori, ma non era una soluzione praticabile in quanto il sistema non sostiene questa erogazione di energia”. 

Dice ancora Catia Gattuso: “Nel breve termine il problema rimane. Io e un’altra mamma, entrambe rappresentanti di classe, abbiamo iniziato a contattare le varie aree del comune tentando soluzioni alternative. Siamo state rimpallate tra lavori pubblici e istruzione più volte, con l’unica notizia certa di un tavolo di monitoraggio per i riscaldamenti tenuto il 9 gennaio 2025. Ora come unica strada possibile per i nostri diritti vogliamo fare rumore, perché paghiamo le tasse e pretendiamo un ambiente a norma per i nostri figli. La temperatura all’interno delle aule scolastiche ha una soglia stabilita dalla legge e noi abbiamo già accettato una sistemazione con molte difficoltà per adeguarci al dimensionamento e alla mancanza di un plesso inagibile… ma dover stare senza riscaldamenti è assurdo, da terzo mondo!”

I genitori chiedono che si agisca anche con interventi tampone. “Avremmo potuto scioperare – conclude la rappresentante – ma non abbiamo voluto far perdere giorni di scuola ai nostri figli. Il nostro intento è soltanto consentire alla comunità studentesca di potere studiare in ambienti scolastici accoglienti e idonei”.



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