Le fake news diffuse da alcuni account di estrema destra (ricondivise da Elon Musk) e le accuse a Kristin Crowley, a capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco:«Pensa a difendere i diritti Lgbtq+ mentre le sterpaglie pericolose non sono state rimosse e gli idranti non avevano acqua»
Il fuoco si è preso anche l’iconica scritta «Hollywood», che dal monte Lee dal 1978 guarda la città di Los Angeles. Lo assicurano diverse immagini che stanno girando su piattaforme come X, Truth (il social creato da Donald Trump) e YouTube. Ma non è vero. Per ora, ha dichiarato il presidente dell’Hollywood Sign Trust Jeff Zarrinnam a Forbes, il monumento è salvo. Si tratta solo dell’ultimo esempio – in ordine di tempo – di un’immagine generata con l’intelligenza artificiale. Anzi, più immagini da più utenti diffuse poi online e ricondivise. L’incendio che sta sconvolgendo la città californiana, che ha già bruciato 117 chilometri quadrati, ucciso 9 persone e fatto evacuare 180mila persone con danni per 150 miliardi di dollari ha anche un’altra conseguenza. La solita, quella che segue a ogni grande catastrofe. Dal Covid alle più recenti alluvioni causate dall’uragano Helene. A problema complesso, segue il tentativo di trovare una soluzione semplice. Da sfruttare per scopi politici o economici e che fa leva sul nostro bisogno di capire e riporre ciò che non riusciamo a capire in uno schema preimpostato: la colpa deve essere di qualcuno. La classica struttura da cui nascono tutte le fake news e le teorie del complotto.
La persona migliore a cui attribuire la «colpa», in questo caso, è Kristin Crowley, a capo del Dipartimento dei vigili del fuoco di Los Angeles. Lavora li da 22 anni, ha diretto diversi dipartimento e ricopre questo incarico dal 2022. Ma è anche donna, omosessuale e attivamente impegnata nella difesa dei diritti Lgbtq+ e dei valori legati alla diversità e all’inclusività. Crowley in queste ore viene fortemente criticata in diversi post su X e TikTok per aver pensato più a promuovere la cosiddetta «culture of DEI» (diversità, equità e inclusione), che a Los Angeles è una filosofia molto presente nelle aree amministrative e governative, piuttosto che pensare all’efficienza degli idranti. «Credi davvero che la DEI abbia peggiorato i danni di questi incendi? Si, lo penso. Il DEI era l’obiettivo del capo dei vigili del fuoco. Il dipartimento e la città hanno speso soldi per il DEI mentre le sterpaglie pericolose non sono state rimosse e gli idranti non avevano acqua». A scriverlo, su X, è Robby Starbuck, un attività conservativo che ambisce a distruggere la mentalità woke, ovvero quella che l’estrema destra vede come propaganda di estrema sinistra legata alle tematiche Lgbtq+. Il post è stato ricondiviso da Elon Musk, con il commento: «DEI means people DIE», «DEI significa che le persone muoiono». Ma l’imprenditore, nonché braccio destro di Donald Trump, sembra condividere altre affermazioni ben più estreme. Come quelle di Alex Jones, anche noto come il complottista d’America, che ha suggerito – sempre su X – come gli incendi siano stati avviati di proposito come parte di un «piano globale per condurre una guerra economica». Il commento di Musk (poi cancellato): «Vero».
Tornando alla questione idranti, Donald Trump ha pubblicamente incolpato il governatore della California (democratico) Gavin Newsom di essere responsabile della difficoltà di approvvigionamento idrico di Los Angeles. E in particolare perché si sarebbe rifiutato «di firmare la dichiarazione di ripristino dell’acqua che gli era stata presentata e che avrebbe permesso di utilizzare milioni di galloni d’acqua» per spegnere gli incendi. L’ufficio stampa del governatore ha smentito: «Non esiste un documento di ripristino dell’acqua, è pura fantasia», ha dichiarato. La Bbc conferma: cercando questo documento, non si trova da nessuna parte. Ciò che è vero, spiega l’emittente britannica, è che «Newsom si è opposto in passato agli sforzi per reindirizzare più acqua verso la California meridionale». Operazione richiesta anche da Trump nel 2020 e che il governatore non avrebbe assecondato perché voleva proteggere specie ittiche minacciate e prossime all’estinzione. Specie che Trump definisce invece «pesci inutili». Sempre la Bbc ha interrogato Jeffrey Mount, del Water Policy Center dell’Istituto di politiche pubbliche della California, per capire quale sia la situazione idrica della regione. I bacini idrici sono al di sopra della media storica in questo periodo, nonostante il generale periodo di siccità. Un problema c’è stato, ed è la chiusura di un importante serbatoio a Pacific Palisades, per manutenzione.
Anche il sindaco della città, Karen Bass, viene accusata di essere responsabile dell’incendio per aver tagliato il budget dei vigili del fuoco. Ed è vero: nell’ultimo anno è stato tagliato di 17,6 milioni di dollari su un budget complessivo di 820 milioni. Ma la risposta del sindaco è stata: «Penso che se si torna indietro e si guardi alle riduzioni che sono state fatte, non ci sono state riduzioni che avrebbero avuto un impatto sulla situazione che abbiamo affrontato negli ultimi due giorni».
Ma le teorie del complotto che stanno girando in questi giorni arrivano anche a colpire due delle più importanti industrie della California, quella tecnologica e quella dell‘intrattenimento. All’origine degli incendi – che per entrambe le teorie sono ovviamente dolosi – ci sarebbe un piano per creare una nuova città guidata e gestita dall’intelligenza artificiale, sulle ceneri di Los Angeles. Lo spunto è un documento del 2020 per digitalizzare la città, con un piano di 8 anni chiamato SmartLA 2028. «È stato un attacco DEW mirato per accaparrarsi altro terreno prezioso?», suggerisce un utente – siamo sempre su X – riferendosi alle «Directed-energy weapon», ovvero armi a energia diretta in grado di trasferire energia condensata per creare danni sul bersaglio, come quelle a laser o a raggi di paricelle. E ancora: «Parliamo di SmartLA 2028…… e di come gli incendi di Los Angeles si siano convenientemente allineati al loro programma di riqualificazione urbana. Gli incendi creano terreni sgombri…. che sono improvvisamente disponibili per “reimmaginare” i quartieri in linea con le visioni di smart city».
E poi c’è Hollywood, la «casta di star» che farebbe di tutto per proteggere i suoi crimini. Anche appiccare un incendio. Qui il protagonista è Sean «Diddy» Combs, che a settembre è stato accusato di violenza sessuale e traffico sessuale di esseri umani. E pare, secondo alcune teorie diffuse online, che esista un tunnel che collegava la casa del rapper alla villa di PlayBoy. Una sorta di passaggio segreto per agevolare i suoi traffici, che però non è mai stato trovato. L’incendio sarebbe dunque dovuto, secondo i complottisti, ai tentativi di distruggere questo tunnel così da cancellare delle prove che avrebbero potuto peggiorare la posizione di Combs e – oltretutto – svelare le malefatte delle star di Hollywood. Non a caso, nel rogo sono state distrutte molte delle loro abitazioni.
Rimanendo ancora sull’ipotetico – le indagini sono in corso – la reale causa degli incendi sembra essere stata la rete elettrica. Le difficoltà a contenerlo e una propagazione delle fiamme che sembra inarrestabile sono dovute a condizioni difficili e che stanno diventando sempre più difficili per quel cambiamento climatico così tanto negato da alcune parti politiche americane. La California è uno degli Stati più preparati ad affrontare disastri di questo tipo. Ma ormai, anche il loro equipaggiamento sembra non bastare. Come scrive il New York Times, «non si può negare il fatto che gli incendi selvaggi nell’Ovest americano stanno peggiorando. L’aumento delle temperature significa vegetazione più secca, che crea più combustibile per gli incendi; significa anche che gli incendi sono più difficili da spegnere una volta che sono scoppiati. Un’analisi di 60.000 incendi selvaggi tra il 2001 e il 2020 ha rilevato che gli incendi si stanno diffondendo più rapidamente nel tempo, in California e in altri Stati occidentali». Bè, questa è la risposta complessa, che non piace. L’account che raccoglie voci dall’estrema destra Libs of TikTok scrive: «Non odiate quando il cambiamento climatico nomina un dipendente DEI per dirigere il dipartimento dei vigili del fuoco, regala attrezzature anticendio all’Ucraina, blocca i roghi controllati, definanzia il dipartimento dei vigili del fuoco, rifiuta di costruire altri bacini idrici e di immagazzinare l’acqua, cancella l’assicurazione antincendio, gestisce male le foreste e le sterpaglie, licenzia i vigili del fuoco per aver rifiutato un vaccino sperimentale?». C’è un po’ di tutto. A Elon Musk piace: «Teoria selvaggia: forse, solo forse, la causa principale non era il cambiamento climatico?».
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