«Ancora nessuna offerta privata. Se non arrivano pronto il piano B»

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ROVIGO – «Al momento non è stata inviata in Fir nessuna manifestazione d’interesse privato per le Zebre.

Se arriveranno penso sarà il 15 gennaio».

Andrea Duodo, presidente della Federazione italiana, a tre giorni dalla scadenza del cosiddetto bando, fa il punto sul tema di maggiore attualità nel rugby italiano. La cessione delle Zebre Parma, il loro eventuale trasloco a Padova e attraverso l’operazione il risparmio di almeno due milioni di euro a stagione, da riversare in parte sul movimento.

 

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Indiscrezioni padovane dicono che il Petrarca non presenterà la domanda.

«Le ho lette, con sorpresa. Ma penso che anche loro alla fine si faranno avanti».

E su altri fronti?

«Oltre a Parma si sono detti interessati anche da Roma. Noi abbiamo dato un’opportunità a chiunque voglia farsi avanti: Parma, Padova, Roma, Milano. Ora vediamo i fatti. Terremo in considerazione ogni offerta solida e concreta, che rispetti i punti previsti nella manifestazione d’interesse approvata dal consiglio federale».

Sindaco di Parma e presidente della Regione Emilia Romagna chiedono ufficialmente di sospendere il bando e affermano di non essere stati informati in tempo.

«La questione Zebre è sul piatto dal 2021. E c’è una lettera di Alessandro Banzato e del Petrarca precedente, in proposito. Noi a metà novembre abbiamo detto pubblicamente che avremmo emesso una manifestazione d’interesse privato. Le istituzioni non possono venirmi a dire il 17 dicembre che non lo sapevano. Noi non rimandiamo nulla, solo perché loro si sono trovati in mano la patata bollente».

Per il privato è un’operazione da 30 milioni di euro, come chiede il bando: 5 a stagione per 6 anni. L’unica ipotesi concreta e solida, finora, sembrava quella di Banzato e del Petrarca. Se non sarà presentata?

«Sono certo della solidità di Banzato e, come detto, penso che la presenterà. Se non lo farà avrà le sue ragioni. Ci sarà solo da ringraziare per l’impegno nel rugby un imprenditore come lui. Noi abbiamo comunque dimostrato una cosa».

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«Che si presentino dei privati (come hanno fatto i Benetton in tutti questi anni, e mi farebbe piacere) o meno (e non li biasimo) abbiamo dimostrato l’impegno della Federazione per lo sviluppo sostenibile delle franchigie italiane di Urc, con il contemporaneo obiettivo di risparmiare risorse per contribuire a risanare il bilancio Fir e di distribuirle in parte al movimento».

Se arriverà un’offerta al ribasso? I privati di Parma sembra abbiano al momento solo alcuni dei 5 milioni richiesti e pare domandino di arrivarci nel giro di qualche anno.

«Il bando ha dei requisiti precisi. Difficilmente potremo accettare qualcosa di diverso. Le chiacchiere sono tante, ma noi dobbiamo dare le Zebre solo a chi davvero possa impegnarsi secondo quei criteri».

E se non ci sarà nessuno?

«La cessione ai privati è il piano A. Quando abbiamo emesso la manifestazione d’interesse, dando un’opportunità al movimento e a chi era interessato, abbiamo previsto anche il piano B. Tenere la franchigia a Parma e ridurre i costi. Nel bilancio della Fir l’impegno per la prossima stagione delle Zebre è già previsto in 4,8 milioni di euro. Quelli che daremo all’acquirente privato, o che spenderà comunque la Federazione»

Come farete?

«Adottando per Zebre il modello Connacht. Una franchigia per valorizzare in nostri ragazzi e fare sviluppo. Era l’ultima squadra irlandese, nel giro di qualche anno è arrivata addirittura a vincere il Pro 14 e a posizionarsi a buon livello»

Costano davvero così tanto oggi alla Fir le Zebre?

«È una delle voci più impattanti. Ci sono stranieri pagati come dei fuoriclasse, prendono più dei nazionali, o di atleti del Benetton, e magari neanche giocano».

Nello specifico?

«Il contributo minimo per la squadra di Parma è sempre stato 5,5 milioni e non di 4,8 come per il Benetton. Poi è diventato consuetudine un contributo straordinario di 500.000 euro, per chiudere la stagione. L’Accademia Under 23 costa 600.000 euro. Solo con questo siamo già a 6,6 milioni di costi. Più tutte le altre spese. La cittadella degli impianti ad esempio è in gestione alla Fir, ma la paghiamo. Dalle sponsorizzazioni private arrivano 500-600 mila euro e dagli incassi un decimo di quelli del Treviso».

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Con la nuova gestione, privata o modello Connacht, la Fir realizzerebbe un risparmio di almeno due milioni a stagione, di 8-10 milioni nel quadriennio del suo mandato.

«È necessario, contribuire a risanare il bilancio. Ai 10 milioni di euro di passivo previsti nel preventivo 2024, se ne aggiungeranno altri nel 2025. Ci sono impegni presi dalla precedente gestione che scadono nel 2028. Ma il risparmio sulle Zebre servirà anche per riversarne una parte sul movimento».

In che maniera?

«I bilanci della Fir e delle Zebre hanno scadenze non omogenee: l’anno solare per la prima, la stagione sportiva da giugno a luglio le seconde. Nel bilancio Fir 2025 non è ancora possibile inserire risorse per il movimento, ma è già previsto di farlo da quello del 2026»

 





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