
di Dan.Bo.
Sostenere economicamente le edicole, rilanciarle come presìdi di informazione e luoghi di servizio per i cittadini, valorizzare il loro ruolo sociale nelle città e nei piccoli comuni: sono questi gli obiettivi principali del disegno di legge presentato lunedì al Senato dal Pd. Il ddl, a prima firma del senatore Walter Verini, prevede sgravi fiscali e contributivi, incentivi per i distributori, la possibilità di vendere altri prodotti e di offrire servizi comunali. È prevista anche la creazione di un fondo da 200 milioni di euro per contrastare la chiusura dei punti vendita nelle aree interne, e un credito d’imposta fino al 75 per cento per interventi di ammodernamento e digitalizzazione.
Il ddl Il cuore del provvedimento è il riconoscimento delle edicole come elementi essenziali della rete informativa e sociale del Paese, specie in territori dove rappresentano l’ultimo presidio di prossimità. Per questo il ddl propone una serie di agevolazioni fiscali: riduzione dell’imposta sostitutiva e dei contributi Inps per chi aderisce al regime forfettario, deduzioni su Irpef, Irap e Ires per gli altri soggetti, esenzioni possibili da parte di Regioni e Comuni su tributi locali come Imu e Tari. L’obiettivo è alleggerire il carico fiscale e rendere sostenibile la gestione di un’attività oggi in crisi.
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Servizi Guardando oltre le agevolazioni, il ddl apre alla possibilità di vendere beni diversi da giornali e riviste, sempre in modo equilibrato per evitare concorrenza sleale con altri negozi. Le edicole potranno inoltre diventare sportelli decentrati per il rilascio di certificati comunali o per il pagamento di tributi, rafforzando così la loro funzione pubblica. I Comuni potranno anche assegnare spazi in comodato gratuito a giovani under 35 che vogliono aprire un’edicola. Si prevede inoltre un credito d’imposta del 100 per cento sulle commissioni per i pagamenti elettronici, una misura pensata per ridurre i costi di gestione e favorire l’uso di strumenti digitali.
Il ruolo dei distributori Una parte importante del ddl è dedicata anche ai distributori, spesso in difficoltà nel raggiungere le zone più isolate. Il fondo da 200 milioni – operativo dal 2026 – servirà anche a garantire la consegna dei giornali nei piccoli centri, sostenendo direttamente le imprese che se ne occupano.
Verini «Non vogliamo svuotare il mare con il secchiello – ha detto Walter Verini – ma ci sono spazi da difendere e rilanciare, perché le edicole sono luoghi di comunità, di cultura e libertà». Il senatore ha sottolineato come il ddl possa essere applicato anche grazie alla collaborazione tra istituzioni locali e centrali: «Le Regioni possono abbassare le proprie tassazioni mirate a queste attività, così come i Comuni con le tariffe delle tasse locali». «Pensiamo – ha aggiunto – che le edicole possano diventare terminali locali per servizi pubblici, in sinergia con gli uffici comunali». Quanto alla copertura finanziaria, «abbiamo previsto una dotazione iniziale di 400 milioni di euro, reperibili riducendo sussidi statali ambientalmente dannosi. È una proposta sostenibile e condivisibile anche dalle forze sociali».
La conferenza stampa Anche gli altri senatori presenti hanno sottolineato il valore simbolico e pratico delle edicole. «Non è una proposta nostalgica – ha precisato Cecilia D’Elia – ma un tentativo concreto di salvare uno degli ultimi punti di riferimento nelle nostre città». Per Enza Rando, «le edicole possono diventare un argine allo spopolamento, come dimostra l’esempio virtuoso di Farneta, dove una giovane ha riaperto un punto vendita ed è diventato un riferimento per tutta la comunità». Filippo Sensi ha invece ribadito che «le edicole sono parte di un sistema dell’informazione oggi sotto attacco, e rappresentano un atto collettivo di resistenza alla smaterializzazione digitale». I dem auspicano che il ddl venga esaminato al più presto, invitando le altre forze politiche a contribuire al suo miglioramento: «L’essenziale è fare insieme e fare presto – ha concluso Verini – perché tempo per queste attività non ce n’è più».
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