21 Aprile 2025
La Cina chiude gli investimenti nei fondi di private equity Usa. E anche l’Europa inizia a ritirarsi. Che cosa succede




Ultim’ora news 21 aprile ore 11

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


In sintesi:

  • I fondi sovrani cinesi hanno interrotto i nuovi investimenti in fondi di private equity statunitensi.
  • La decisione è una risposta diretta alle pressioni del governo cinese, nel contesto della guerra dei dazi con gli Usa.
  • Alcuni fondi chiedono di essere esclusi anche da investimenti indiretti in aziende americane.
  • Il fondo CIC è tra quelli che si stanno ritirando dalle operazioni negli Usa.
  • Anche altri investitori internazionali (Canada, Europa) stanno rivalutando l’esposizione al private equity americano.
  • I fondi cinesi hanno storicamente contribuito in modo rilevante allo sviluppo del settore negli Stati Uniti.
  • Il contesto geopolitico sta ridefinendo le dinamiche di allocazione dei capitali globali.

I fondi sovrani cinesi, sostenuti dallo Stato, hanno interrotto i nuovi investimenti nel private equity Usa. La decisione rappresenta l’ultima risposta di Pechino nell’escalation della guerra commerciale avviata dal presidente Donald Trump sul fronte dei dazi.

Negli ultimi giorni, diversi fondi cinesi hanno ritirato il loro impegno di apporto di liquidità in fondi gestiti da società con sede negli Stati Uniti. La mossa è diretta conseguenza di pressioni del governo cinese, secondo le fonti dell’FT.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Ritiro anche da fondi non Usa

Alcuni fondi cinesi, secondo operatori del settore, non intendono partecipare a investimenti in società americane anche quando le operazioni vengono effettuate da veicoli non statunitensi. Il cambiamento riflette le recenti tensioni commerciali, con gli Stati Uniti che hanno introdotto dazi fino al 145% sulle esportazioni cinesi e la Cina che ha risposto con dazi del 125%.

Impegni cancellati e inversione di rotta

Secondo diversi operatori di private equity, gli investitori cinesi non sottoscriveranno nuovi impegni in fondi americani e, in alcuni casi, si stanno ritirando anche da operazioni già pianificate ma non ancora finalizzate. Tra i fondi coinvolti compare China Investment Corporation (CIC), uno dei principali fondi sovrani cinesi.

Uno storico cambiamento di rotta

Negli ultimi decenni, i fondi cinesi avevano investito miliardi nei maggiori gruppi di private capital americani come Blackstone, Carlyle, e TPG. Tuttavia, negli ultimi anni, CIC aveva già iniziato a ridurre l’esposizione negli Stati Uniti, preferendo attivare partnership d’investimento in altri Paesi come Regno Unito, Arabia Saudita, Francia, Giappone e Italia.

Dubbi anche tra altri investitori globali

Non sono solo i fondi cinesi a rivedere le strategie. Anche fondi pensione canadesi ed europei, tradizionalmente forti sostenitori del private equity Usa, stanno riconsiderando gli impegni a causa del contesto geopolitico incerto.

Jonathan Gray, presidente di Blackstone, ha confermato che gli investitori globali si stanno ponendo domande sulle prospettive del mercato americano, complicate dalla guerra dei dazi in corso.

Il ruolo chiave degli investimenti indiretti

Negli ultimi trent’anni, i fondi cinesi hanno contribuito in maniera importante alla crescita del settore del private equity Usa, oggi pari a 4.700 miliardi di dollari. CIC possedeva una partecipazione diretta in Blackstone, venduta nel 2018. Nonostante le restrizioni occidentali agli investimenti diretti cinesi in infrastrutture e aziende strategiche, i fondi alternativi sono rimasti un canale attivo di Pechino per veicolare capitali nei mercati occidentali.

I colossi finanziati da Pechino

Secondo l’FT, diversi grandi fondi statunitensi hanno ricevuto capitali cinesi: tra questi, Global Infrastructure Partners (acquisito da BlackRock), Thoma Bravo, Vista Equity Partners, Carlyle e Blackstone. CIC aveva costituito un «fondo di partnership» con Goldman Sachs per investimenti congiunti in Usa e Regno Unito. (riproduzione riservata)

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta

difficile da pignorare