Ci si aspettava le elezioni di primo livello ma la classe politica non ci ha mai creduto, al massimo ci hanno provato. Lo stop al balletto dei commissariamenti e delle attese, con rinvii annessi, lo mette adesso Roma. Il Consiglio dei Ministri blocca alcune norme regionali che prevedano una variazione di bilancio ma soprattutto scrive chiaro che la Sicilia deve proseguire con le elezioni di secondo livello per le ex Province.
Stop dunque a quella norma che aveva di fatto bloccato l’elezione di secondo livello, andando pure contro la sentenza della Corte Costituzionale che aveva messo nero su bianco la necessità di eleggere gli organi indicati.
E’ incostituzionale per Roma il decreto del presidente della Regione, che aveva annullato l’indizione delle elezioni di secondo livello, la data era quella del 15 dicembre 2024. Il voto, invece, per le elezioni dirette, venne indicato per il mese di aprile 2025.
Stop da Roma
L’ impugnativa dal Consiglio dei Ministri arriva perché la norma siciliana viola l’articolo 1 della Costituzione, imponendo le elezioni di secondo livello di fatto si vieta di avere organi eletti seppure da sindaci e consiglieri comunali. Il Ministro Roberto Calderoli, agli Affari regionali, pone l’accento pure sulla violazione di altri articoli della Costituzione, nello specifico si tratterebbe degli articoli 3, 5 e 114.
Galvagno aveva avvertito
Il presidente dell’ARS aveva più volte sollevato le criticità in questione, aveva altresì sottolineato che la legge nazionale Delrio avrebbe messo sotto impugnativa la legge siciliana, una volta proceduto con elezioni di primo livello. Servono coperture normative, insomma, ma soprattutto non c’è la volontà politica, né in Regione né a Roma, per far rinascere le Province con suffragio universale. Ad attendere queste elezioni in verità sono la Dc, che ne ha fatto anche un punto da campagna elettorale e l’MPA. Più cauti gli altri partiti di maggioranza.
Le opposizioni
Il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, ha parlato di impugnativa ampiamente prevista: “Lo avevamo detto in tutti i modi, in tutte le salse e in tutte le sedi: sulle Province, per il governo Schifani sarebbe arrivata da Roma una sonora bocciatura, cosa che puntualmente si è verificata. L’impugnativa romana del rinvio delle elezioni di secondo livello è la conseguenza dell’arroganza del governo Schifani, che è rimasto sordo non solo ai nostri avvertimenti, ma perfino ai dettami della Corte Costituzionale che ha chiaramente indicato le elezioni di secondo livello come unica via percorribile con la Delrio ancora in piedi. Speriamo che ora Schifani e ĺa sua maggioranza si mettano il cuore in pace, mettano da parte la loro voglia di distribuire nuove poltrone e accantonino il ddl sulla reintroduzione diretta delle Province, attualmente in Prima commissione, smettendola di prendere in giro i siciliani e il Parlamento”.
Nello Dipasquale, deputato regionale del PD ha parlato di risultato scontato quello arrivato da Roma: “L’avevo ampiamente preannunciato in Aula che ad aprile non ci sarebbero state, ma non fui ascoltato. Ricordo bene che dissi che ad aprile non si sarebbe votato sarebbero stati degli imbroglioni, in caso contrario sarei stato io il bugiardo, mi pare che i fatti mi stiano dando ragione. Adesso tutto il centrodestra si metta il cuore in pace visto che vanno rispettate le leggi, in questo caso la legge Delrio che prevede che a votare siano i sindaci e i consiglieri in carica dei comuni che fanno parte dell’ente di area vasta. Ora basta con i commissari alla guida delle province, la Corte Costituzionale ha detto più volte che non possono guidare loro le province, non si può andare avanti così. Purtroppo per loro non sarà possibile distribuire poltrone a piacimento”.
Netto anche Michele Catanzaro, capogruppo dem in ARS: “Tanto tuonò che piovve. Ora speriamo che Schifani e la sua maggioranza smettano di ingannare i siciliani e il Parlamento, accettino la realtà e procedano, come vuole la legge nazionale, con l’elezione di secondo livello per porre fine ai troppi anni di commissariamento dei Liberi Consorzi”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link