Diventare cittadini consapevoli: in sei scuole medie e superiori della città prende avvio il progetto Cesena Città Globale

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‘Cesena città globale’, il progetto comunale pensato per promuovere tra le giovani generazioni un approccio globale alle sfide della contemporaneità è partito ufficialmente nelle scuole secondarie di primo e secondo grado della città di Cesena. Lo scopo è di fornire a tutti gli studenti coinvolti gli strumenti per praticare la cittadinanza attiva contribuendo a migliorare la loro esperienza all’interno della comunità di appartenenza e della società contemporanea in continua evoluzione. Ieri mattina l’avvio delle attività, a cura del Centro Pace di Cesena e finanziate nell’ambito del progetto R-Educ dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo, è stato salutato presso la scuola media ‘Pascoli’ dalle assessore alla Scuola e ai Servizi educativi per l’infanzia Maria Elena Baredi e alle politiche giovanili e pace Giorgia Macrelli. Presente all’incontro anche la nuova dirigente scolastica Filomena Paoletti.

 

“La scuola – commenta l’Assessora Baredi – è un luogo delicato in cui bisogna intervenire con cura e grande sensibilità rispetto a tematiche che i ragazzi, per timore o per pudore, spesso non trattano come si dovrebbe essendo in una fase della vita, l’adolescenza, costituita da dinamiche complesse e di passaggio. Come Amministrazione, continuando ad investire nella scuola, ci impegniamo intervenendo su questo fronte con la collaborazione di dirigenti scolastici e insegnanti ma anche del terzo settore che, come in questo caso, ci aiuta a concretizzare percorsi di educazione civica. ‘Cesena città globale’ punta i riflettori sulla nostra complicata società soffermandosi su tematiche che appartengono ai giovani: discriminazioni, bullismo, forme di violenza, diventare cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri. Sarà questo un percorso molto importante che non solo arricchirà l’attività didattica ma che contribuirà a una crescita matura dei nostri studenti”.

 

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“‘Cesena città globale’ – commenta l’Assessora Macrelli – è un’occasione per rafforzare le basi della comunità a partire dai giovani e dalle loro riflessioni. Attraverso l’educazione non formale, il progetto intende fornire conoscenze e sviluppare competenze chiave che incoraggino gli studenti a essere protagonisti di una nuova etica della responsabilità, attivandosi nei loro contesti quotidiani per il rispetto dei diritti umani, per l’uguaglianza di genere, una cultura di pace e nonviolenza. Siamo davvero in un periodo di pace? Ogni giorno vediamo quello che succede nei conflitti armati in corso e facciamo i conti con i conflitti del nostro quotidiano: è importante imparare da subito che la violenza e la sopraffazione non sono mai la soluzione. Le operatrici del Centro pace, che ringraziamo per l’impegno e la dedizione con cui porteranno avanti le lezioni in programma, consentiranno dunque agli studenti di mettersi alla prova confrontandosi su questi temi, spronandoli a non smettere mai di farsi domande”.

 

I laboratori saranno tre, della durata di 2 ore ciascuno, e riguarderanno precise tematiche: cittadinanza globale, cultura della pace e della non violenza (durante questo laboratorio ci si soffermerà sui concetti di pace e guerra analizzando i principali conflitti in corso in Europa e nel mondo); pace e guerra nella vita di tutti i giorni: discriminazioni, bullismo, violenza di genere. L’obiettivo è quello di coinvolgere gli studenti in un percorso che permetta loro di comprendere cosa significhi essere cittadini globali, di acquisire consapevolezza in merito alla necessità di affrontare le minacce globali alla pace e ai diritti umani e di adottare un approccio nonviolento alla gestione dei conflitti a partire dal proprio vissuto quotidiano e all’interno delle rispettive comunità di riferimento.

 

Con l’adozione di un approccio educativo non formale si intende promuovere la partecipazione attiva degli studenti coinvolti privilegiando un apprendimento di tipo cooperativo. A questo proposito saranno proposte attività di natura laboratoriale, realizzate secondo le tecniche e con l’ausilio degli strumenti propri dell’educazione non formale: workshop, brainstorming, giochi di ruolo, casi studio e discussioni guidate, attraverso cui i giovani partecipanti potranno ‘imparare facendo’. In questo modo risulterà più facile e diretto anche monitorare e valutare la qualità dell’esperienza vissuta dai ragazzi, in termini di conoscenze acquisite e di livello di partecipazione.

 

In foto con le Assessore Baredi e Macrelli ci sono: Maria Ferla e Viola Pasolini dell’Associazione Centro per la Pace, la dirigente Filomena Paoletti e la professoressa Letizia Ceccaroni.



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