Milan, ci risiamo? Tra l’illusione Rashford e le occasioni perse si ricade negli stessi errori. Per puntare al quarto posto quest’anno servono rinforzi…

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Ah il calciomercato invernale, quella magica finestra aperta per tutto il mese di gennaio, dove i club calcistici possono porre rimedio alle cattive scelte prese in estate. Una sorta di salvagente a metà campionato, che bisogna essere scaltri e abili a saper sfruttare. Un pò come ha fatto l’Hellas Verona lo scorso anno, e la Salernitana ancora prima.

La Juventus ha appena posto rimedio alla situazione attaccanti, che non aveva calcolato bene ad agosto, e per il momento è anche l’unica delle big ad aver portato a termine un colpo degno di nota, con l’arrivo di Kolo Muani. Il Napoli, dal canto suo, ha spedito lo scontento Kvaratskhelia in Francia per un bel mucchio di soldi, capendo l’errore commesso nel non averlo venduto d’estate. L’Inter avrebbe sicuramente bisogno di aiuto dal mercato, a causa di tutti gli infortuni avuti fin qui, ma all’orizzonte non si prospettano nuovi arrivi. E il Milan?

I rossoneri forse sono la squadra più chiacchierata di questo calciomercato. Dall’apertura ad oggi si potrebbero contare all’incirca 20 nomi accostati alla società di via Aldo Rossi. Peccato che di concreto ci sia ben poco. L’ultima sessione invernale sfruttata a dovere fu quella della rinascita a gennaio 2020. In quel mese arrivarono, oltre a Laxalt, tre uomini che due anni dopo sarebbero stati i protagonisti di uno scudetto pazzesco e indimenticabile: Ibrahimovic, Kjaer e Saelemaekers.

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Milan: Zlatan Ibrahimovic scudetto (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Da quell’anno in poi i trasferimenti rossoneri furono alquanto deludenti, ad eccezione di Tomori a gennaio 2021, tutti gli altri (pochi) hanno deluso ampiamente: Mandzukic, Meite, Lazetic e Terracciano. Lo stesso non si può dire per la finestra estiva, dove negli ultimi due anni si è investito parecchio, eppure è sempre mancato qualcosa. Qualcosa che si poteva sistemare d’inverno, e avrebbe aiutato a chiudere forse più dignitosamente le stagioni, ma con il senno di poi è sempre più facile.

CONFUSIONE

Quest’anno ciò che salta all’occhio anche al tifoso meno attento, parrebbe la confusione. Da quest’estate è stato deciso che Ibra si sarebbe occupato di “comandare” il mercato rossonero, e così ha fatto. È chiaro che Fofana sia stato un gran colpo, così come anche andare su Morata non può essere mai un errore, ma al di fuori di questi e qualche altro nome si palesa grande confusione.

A giugno l’obbiettivo dichiarato era Joshua Zirkzee, il Milan aveva bisogno di un numero 9 e in lui aveva individuato il sostituto di Giroud. Telenovela andata avanti per più di un mese, terminata con i rossoneri che si ritirano per le richieste troppo elevate dell’agente. Sicuramente ammirabile il non voler “regalare” dei soldi agli agenti, ma questo piccolo intoppo lo si conosceva sin da gennaio, quando le prime voci di un interesse rossonero iniziavano a trapelare. E allora perché entrare in una trattativa sapendo già di andare a sbattere contro un muro invalicabile? Domanda curiosa.

Il vero problema è il perseverare. Già, perché poco più di sei mesi dopo, con Marcus Rashford si sta verificando una situazione simile. Le ultime voci trapelate sono quelle che vedrebbero lo United rifiutarsi di mandare in prestito il calciatore inglese con parte di stipendio pagata da loro. E così, piano piano, il Milan – dopo settimane di lavoro su di lui –  si defilerà, un pò come successo per l’olandese.

OCCHIO POCO VIGILE?

Nel frattempo, in tutta questa confusione si sono persi di vista obbiettivi più validi e vantaggiosi. Tra questi ci potrebbero essere Frendrup e Belahyane, che avrebbero ridato fiato ad un centrocampo che non è ancora sulle gambe, ma sta perdendo visibilmente lucidità nel giocare così spesso.

Conceicao stesso oggi ha detto in conferenza: “il mercato non è la cosa più importante, a gennaio è difficile acquistare qualcuno“. Frasi che fanno riflettere, soprattutto conoscendo il modus operandi dirigenziale. Potrebbero così essere tradotte in un: “non aspettatevi cambiamenti radicali o grandi arrivi“, oppure il solito: “se ci sarà l’opportunità opereremo“. E intanto il tempo passa, le occasioni sfumano e le idee rimangono solo idee, sogni.

Quello che però non può essere un sogno è la partecipazione alla prossima Champions League, ed è lampante come questa squadra – vista anche la grande competizione al vertice di quest’anno – abbia bisogno di rinforzi in determinate zone del campo, per poter raggiungere l’obbiettivo. Non si può sempre sperare che le altre squadre facciano peggio…

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