Restauro Acquedotto Mediceo: servono risorse per completare intervento e serve cancellare la previsione della Tangenziale per salvaguardarlo
Si è svolta negli scorsi giorni, grazie alla nostra iniziativa, l’audizione in Terza Commissione Consiliare Permanente del Soprintendente Tesi sull’argomento, da noi richiesto nel luglio del 2023, in merito alla illustrazione del progetto di restauro dell’Acquedotto Mediceo.
Ricordiamo infatti che nel 2019 furono stanziati dal Ministero dei Beni Culturali 3,2 milioni per il restauro di parte di questo bene culturale, unico nel nostro territorio. A seguito della nostra richiesta abbiamo appreso dal Soprintendente che il tratto interessato dai lavori, che dovrebbero iniziare ad inizio del 2025, riguarda il tratto urbano nel comune di Pisa compreso tra Piazza delle Gondole e la Fontina. Ad oggi, per quanto riguarda l’iter per l’aggiudicazione della gara, la Commissione sta verificando le 14 offerte che sono state presentate; gli interventi saranno tutti sul soprassuolo e riguarderanno in particolare le criticità strutturali.
Dopo 5 anni dal finanziamento si inizia così a vedere la possibilità concreta di questo primo importante intervento. Tuttavia non si possono non mettere in evidenza però i tempi molto lunghi, frutto di un complessivo disinvestimento sulle Soprintendenze, da parte dei governi che si sono succeduti, con una costante riduzione del personale e dei mezzi per svolgere le attività di queste fondamentali istituzioni.
Si tratta di un passo importante che ci auguriamo non subisca ulteriori ritardi ma non sufficiente, come evidenziato dallo stesso Soprintendente che ha sottolineato come tutto l’Acquedotto necessiti di interventi conservativi in tempi rapidi lanciando nello stesso tempo un appello al Ministero della cultura per l’estensione e la prosecuzione dei lavori su tutto il tracciato con nuove risorse.
Nel corso della seduta abbiamo posto con forza anche il tema della interferenza tra l’Acquedotto e il progetto della tangenziale Nord- est, rispetto al quale da sempre siamo contrari. Il Soprintendente Tesi al riguardo ha risposto che ad oggi non ha ricevuto alcun documento su progetti di mobilità che possano avere interferenze con l’Acquedotto, specificando anche: “Ritengo però che qualsiasi eventuale progetto dovrà tenere in debita considerazione l’Acquedotto e tenersi a debita distanza”.
Grazie così al nostro argomento abbiamo riportato al centro della attenzione pubblica il futuro dell’Acquedotto Mediceo, sul cui restauro occorre destinare ulteriori risorse perché sia completato investendo al contempo sulle Soprintendenze il cui personale è sempre più ridotto. L’audizione ha confermato ancora una volta l’incompatibilità tra il progetto della Tangenziale Nord est, voluto sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, e la salvaguardia dell’Acquedotto Mediceo.
Occorre una visione nuova del territorio, per salvaguardarne storia, patrimonio culturale e ambientale: per questo rilanciamo la nostra proposta di un Parco agricolo della Piana Pisana, cuore geografico e territoriale della cosiddetta Area Pisana, di cui proprio l’Acquedotto Mediceo restaurato e valorizzato, ne costituirebbe la spina dorsale. Questa visione, alternativa alla Tangenziale, andrebbe oltre il restauro ma restituirebbe All’acquedotto quella funzione di collegamento tra pianura e monte, tra città e campagna, rilanciando così il nostro territorio attraverso le produzioni agricole di qualità, il turismo agricolo ambientale, il turismo dei beni culturali, la mobilità sostenibile.
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista
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