30 Aprile 2025
Il nuovo Piano Ue 2025-2030 per la produzione circolare e sostenibile


Il 16 aprile la Commissione europea ha adottato il Piano di lavoro 2025-2030 sulla progettazione ecocompatibile (Ecodesign) e l’etichettatura energetica. Si tratta dello sviluppo di quanto previsto nel regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (Espr) del 2024 e nel regolamento sull’etichettatura energetica (Elfr) del 2017. Come evidenzia la Commissione, questo piano di lavoro è funzionale ai nuovi atti strategici europei, richiamando precisamente la Bussola per la competitività, il Patto per l’industria pulita e il Piano d’azione per l’acciaio e i metalli. Questo nuovo Piano sarà poi rafforzato con nuove misure attraverso l’adozione delle annunciate leggi europee per l’economia circolare e dell’acceleratore della decarbonizzazione industriale.

In questo contesto d’iniziative, il Piano spingerà a colmare il divario di innovazione e a promuovere la competitività, e la sicurezza economica dell’Ue, contribuendo in modo significativo all’obiettivo europeo di un’economia pulita, decarbonizzata ed efficiente nell’uso delle risorse. In particolare, le misure adottate intendono garantire che i prodotti contenenti materiali preziosi e scarsi siano riutilizzati in modo efficiente e il più a lungo possibile prima di diventare rifiuti, integrando criteri che promuovano la riparabilità, la riciclabilità e il contenuto riciclato nella produzione.

Microcredito

per le aziende

 

La Commissione evidenzia come la semplificazione sia un elemento centrale di questo Piano, poiché stabilendo requisiti armonizzati di sostenibilità dei prodotti a livello Ue, applicabili in tutti gli Stati membri, si eviteranno ostacoli al commercio e si creeranno condizioni di parità per le imprese che operano o esportano nel mercato unico dell’Ue, riducendo così anche gli oneri amministrativi.

Il Piano parte dalla valorizzazione dei risultati già raggiunti nell’Unione attraverso il quadro normativo in materia, che la Commissione riporta in sintesi: si stima che gli attuali requisiti di ecodesign ed etichettatura energetica abbiano portato a una riduzione del 12% del consumo energetico finale nel 2023. Inoltre, nel 2020 i requisiti hanno portato a un aumento di 346mila posti di lavoro e a un risparmio sui costi compreso tra 182 e 266 euro per nucleo familiare, cifra che si stima salirà a una cifra compresa tra 473 e 736 euro per nucleo familiare entro il 2030. Anche le imprese ne hanno tratto beneficio: il 93% dei consumatori riconosce l’etichetta energetica quando acquista prodotti etichettati e fornitori e rivenditori registrano un aumento della domanda di prodotti a prestazioni più elevate (aiutando i consumatori a considerare più del semplice costo di acquisto). Infine, questo quadro ha promosso modelli di produzione più efficienti dal punto di vista energetico in tutto il mondo e ha incoraggiato molti Paesi terzi a introdurre una legislazione simile.

Il Piano adottato specifica in quattro ambiti i prodotti finali da considerare prioritari per le attività da svolgere fino al 2030: prodotti tessili (con particolare attenzione all’abbigliamento), mobili, pneumatici e materassi. Oltre a questi, vengono inclusi acciaio e alluminio quali prodotti intermedi di altri prodotti finiti.

La Commissione precisa che la selezione dei prodotti inclusi nel Piano si basa su un processo inclusivo, riflettendo sia il contributo dei portatori d’interesse che quello degli Stati membri, e basandosi sull’analisi tecnica approfondita del Centro di ricerca (Jrc) della Commissione europea e su criteri connessi in particolare agli obiettivi dell’Ue in materia di clima, ambiente ed efficienza energetica. Il processo di consultazione è stato attuato anche attraverso il forum sulla progettazione ecocompatibile.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Oltre alle suddette categorie di prodotto, il Piano prevede anche l’introduzione di misure orizzontali ai requisiti in materia di riparabilità per prodotti quali l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici. Ciò includerà l’introduzione di un punteggio di riparabilità per i prodotti con il maggior potenziale e requisiti sulla riciclabilità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

I requisiti di eco-compatibilità, che saranno fissati negli atti delegati da assumere da parte della Commissione europea a seguito dell’adozione del Piano, riguarderanno essenzialmente due aspetti: le prestazioni del prodotto (ad esempio, la durabilità, la disponibilità di pezzi di ricambio, il contenuto minimo di materiale riciclato) e le informazioni sul prodotto (ad esempio, le caratteristiche principali del prodotto, la sua impronta di carbonio/ambientale). Le informazioni sul prodotto saranno principalmente rese disponibili tramite il Passaporto digitale dei prodotti o, per i prodotti con etichette energetiche, tramite il Registro europeo dei prodotti per l’etichettatura energetica. Gli atti delegati riguarderanno prodotti specifici o gruppi di prodotti simili contemporaneamente.

Il Piano di lavoro include anche un elenco di prodotti da considerare prioritari per l’etichettatura energetica, in conformità con il citato regolamento quadro sull’etichettatura energetica. Ai sensi di tale regolamento, le etichette pre-esistenti saranno riscalate nei valori per riflettere gli sviluppi del mercato e della tecnologia. 

Nell’ambito del Piano saranno sviluppati studi per approfondire alcune categorie merceologiche di particolare complessità per l’economia circolare, quali le calzature e la famiglia dei prodotti chimici (inclusi polimeri e materie plastiche). Gli esiti di questi studi saranno da considerare per l’inclusione di nuovi prodotti nella revisione del presente Piano di lavoro o in un futuro Piano di lavoro.

Il Piano prevede la possibilità di stabilire requisiti minimi obbligatori per gli appalti pubblici, ogni qualvolta i prodotti regolamentati dagli atti delegati siano rilevanti per gli acquirenti pubblici e sia economicamente fattibile per loro acquistare i migliori prodotti ecosostenibili.

Nell’elaborazione dei requisiti di progettazione ecocompatibile, la Commissione s’impegna a prestare particolare attenzione alle esigenze delle Pmi, microimprese e piccole imprese a media capitalizzazione, e a fornire un supporto personalizzato in linea con quanto già previsto all’articolo 22 del regolamento sull’ecodesign. Inoltre, la Commissione annuncia che garantirà una valutazione proporzionata, sistematica e di alta qualità negli studi preparatori in relazione all’impatto sugli operatori dei Paesi terzi, comprendendone gli effetti con sufficiente anticipo, in linea con gli orientamenti per una migliore regolamentazione.

Poiché l’efficace attuazione del Piano dipenderà anche dalle attività di vigilanza del mercato che saranno attuate a livello di singoli Stati membri dalle rispettive autorità nazionali, la Commissione precisa che continuerà a supportare le stesse attraverso il gruppo di cooperazione amministrativa sull’ecodesign e il programma di lavoro della rete europea per la conformità dei prodotti, compresa la cooperazione con le autorità doganali. Nel contesto evidenzia come la non conformità associata alle vendite online, soprattutto per le vendite su piattaforme online extra Ue, rappresenti una forte criticità da affrontare in questo ambito.

La dimensione complessiva d’impatto della nuova regolamentazione del Piano stima un valore commerciale di oltre mille miliardi di euro di vendite annuali sul mercato dell’Ue. Questi beni rappresentano una quota significativa degli impatti ambientali dei consumi nell’Ue in quanto responsabili di circa il 31% degli impatti sui cambiamenti climatici e del 34% dell’uso di risorse fossili (oltre ad altri impatti) di tutti i beni di consumo complessivo dell’Ue. Come precisa la Commissione, il risparmio di energia e di altre risorse, anche attraverso azioni volte a prolungare la vita utile dei prodotti, ridurrà le spese inutili dei consumatori, consentendo di risparmiare denaro per altri usi.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Il Piano avrà una durata di cinque anni fino a tutto il 2030, con una revisione intermedia triennale nel 2028.

Altre novità in breve

Tra le altre novità recenti si segnala in particolare da parte della Commissione l’adozione il 22 aprile di proposte di modifica mirate agli attuali programmi di finanziamento dell’Ue per investimenti nella base industriale e tecnologica di difesa europea, nell’ambito di un nuovo regolamento volto a stimolare gli investimenti nel settore della difesa, con il fine di perseguire rapidità, flessibilità e coordinamento, dando corso al programma Rearm Europe (vedi nostra rubrica del 25 marzo). La proposta amplia l’ambito di applicazione della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Step) per includervi le tecnologie e i prodotti per la difesa, in particolare quelli identificati come capacità prioritarie nel recente Libro bianco sulla preparazione 2030 in materia di difesa europea.

Il 15 aprile la Commissione ha presentato anche nuove proposte per ridurre gli oneri amministrativi intendendo agevolare l’attuazione del regolamento dell’Ue sulla deforestazione. Le semplificazioni introdotte saranno ulteriormente integrate da un atto delegato pubblicato contestualmente per consultazione pubblica. Nel contesto, la Commissione ha pubblicato nuovi documenti di orientamento in vista dell’entrata in vigore del regolamento alla fine di quest’anno per gli Stati membri, gli operatori e i commercianti.

Il 16 aprile,  la Commissione ha presentato proposte per accelerare l’attuazione di alcuni aspetti del patto sulla migrazione e l’asilo, adottato l’anno scorso e che dovrebbe entrare in applicazione nel giugno 2026, nonché l’istituzione di un primo elenco Ue di Paesi di origine sicuri che include Kosovo, il Bangladesh, la Colombia, l’Egitto, l’India, il Marocco e la Tunisia. La Commissione precisa inoltre che sta considerando che i Paesi candidati all’adesione all’Ue soddisfano, in linea di principio, i criteri per essere designati Paesi di origine sicuri poiché, nell’ambito del loro percorso di adesione all’Ue, si stanno adoperando per raggiungere la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la protezione delle minoranze.

Il 24 aprile, la Commissione ha presentato anche proposte per una revisione globale delle norme dell’Ue in materia di sicurezza stradale e di immatricolazione dei veicoli, nel quadro strategico dell’Ue in materia di sicurezza stradale 2021-2030 e della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente del 2020. Nel contesto la Commissione ha pubblicato a marzo 2025 i dati più recenti sulla sicurezza stradale, che mostrano che i decessi si stanno riducendo gradualmente in tutta l’Ue, ma che i progressi rimangono troppo lenti. Le nuove norme avranno anche benefici in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico. 

di Luigi Di Marco

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Copertina: Luigi Di Marco



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