Previdenza. Le novità per il bonus mamme 2025

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Assegno unico e universale di gennaio

VARIAZIONE DELLE DATE DI EROGAZIONE

Con il messaggio Inps del 13 gennaio scorso, n. 111, l’Istituto di previdenza ha comunicato che le rate dell’Assegno unico e universale (Auu) di gennaio 2025, relative alle prestazioni che non hanno subito variazioni, saranno accreditate nella settimana che inizia il 20 gennaio 2025.

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La variazione è dovuta all’entrata in vigore, dal 1° gennaio 2025, del nuovo sistema Re.Tes. della Banca d’Italia, relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato.

Entro la fine di gennaio sarà accreditato l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’Assegno unico sia stato oggetto di conguaglio, a credito o a debito.

Le ragioni di tale ritardo, sono probabilmente imputabili alla necessità dell’Inps di prendere tempo per effettuare il ricalcolo di alcuni importi spettanti, alla luce delle novità entrate in vigore nel 2025.

Ci sono infatti diverse novità che scattano a partire da quest’anno. La prima riguarda l’Isee: il beneficio non influenzerà più il calcolo dell’Isee ma solo per quanto attiene l’accesso al bonus nido. Inoltre, i beneficiari non dovranno presentare nuovamente domanda per l’assegno unico: il rinnovo sarà automatico per chi già percepisce il contributo. Per tutti, il nuovo Isee dovrà essere aggiornato entro il 28 febbraio 2025 e in molti hanno già inviato nei primi giorni dell’anno l’isee aggiornato, per timore di oltrepassare la scadenza.

Anche per questa ragione l’Inps ha inviato negli ultimi giorni una mail a molti beneficiari della misura per ricordare che è necessario il rinnovo. “Potrai utilizzare la Dsu precompilata attraverso il portale Inps, in maniera semplice ed intuitiva” dice la mail. “I dati reddituali e patrimoniali dei componenti del tuo nucleo familiare – prosegue la mail – saranno precompilati e potrai scegliere di precaricare i dati dell’ultima Dsu presentata. In questo modo la quasi totalità dei dati sarà precaricata e dovrai solo dare conferma o aggiornare i dati”.

Altra novità riguarda il sistema di gestione dei pagamenti, che avverrà tramite il Sistema unico di gestione iban (Sugi), il nuovo servizio che permette al cittadino o al Patronato di inserire il proprio Iban e che può essere usato anche per altre prestazioni Inps.

Nello specifico, al momento della presentazione di una nuova domanda o della modifica delle modalità di pagamento o del conto corrente di accredito di una domanda accolta, sarà possibile selezionare uno degli eventuali Iban già registrati e utilizzati presso l’Istituto per altri trattamenti previdenziali o indicarne uno nuovo.

Inoltre, sono state prefigurate diverse semplificazioni per quanto concerne la gestione proattiva del subentro, in caso di decesso del genitore richiedente, e per le richieste delle maggiorazioni che spettano ai nuclei familiari con Isee non superiore a 25 mila euro.

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Medici certificatori

AGGIORNAMENTO ISTRUZIONI OPERATIVE

Il messaggio Inps del 19 dicembre 2024, n. 4364 riporta le modalità di profilazione dei medici, necessarie per l’invio del certificato medico, che deve essere rilasciato in modalità semplificata utilizzando l’apposito applicativo presente sul sito istituzionale.

Con il successivo messaggio Inps del 31 dicembre 2024, n. 4512, l’Istituto di previdenza fornisce delle precisazioni per i medici che si registrano per la prima volta per trasmettere il certificato medico introduttivo all’Inps.

Gli interessati devono richiedere l’abilitazione compilando il modulo AP10 e inviandolo via Pec alla Struttura Inps competente. Una volta abilitato, il medico può compilare il certificato medico introduttivo utilizzando la propria identità digitale.

I medici che operano in determinate strutture sanitarie devono indicare la loro affiliazione, mentre altri professionisti devono dichiarare di aver completato o essere in corso di completamento del dossier formativo richiesto.

Dall’inizio del nuovo anno, la procedura prevede un “instradatore” che guida il medico in base alla provincia di residenza o domicilio del paziente. Nelle province in sperimentazione, il medico compila un nuovo certificato introduttivo che costituisce l’istanza di “valutazione di base della condizione di disabilità”. Nelle altre province, si utilizza il certificato tradizionale, da associare a una domanda amministrativa.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Pensionati Inps

NOVITA’ SULLA FUNZIONE “QUOTE QUINTO”

Con il messaggio Inps del 10 gennaio scorso, n. 85, l’Istituto di previdenza ha comunicato che la procedura telematica “Quote Quinto” è stata implementata con una funzione automatica di controllo, destinata a bloccare i contratti di rinnovo di cessione nel caso in cui la relativa stipula sia antecedente al pagamento dei 2/5 delle rate pattuite nel contratto.

I contratti di rinnovo di cessione notificati prima dell’attivazione della funzione di blocco automatico, che sono nella procedura “Quote Quinto” in stato “proposto”, sono oggetto di verifica amministrativa da parte delle strutture territoriali competenti dell’Inps.

Nell’ipotesi in cui i contratti non risultano conformi al citato limite temporale del pagamento dei due quinti delle rate pattuite nel contratto, la procedura “Quote Quinto” segnala alle Strutture dell’Inps il mancato decorso del termine con il consueto alert.

Indennità antitubercolari

Prestito personale

Delibera veloce

 

PUBBLICATI I NUOVI IMPORTI 2025

Con la circolare Inps del 10 gennaio scorso, n. 2, l’Istituto di previdenza ha comunicato gli importi delle indennità tubercolari, aggiornati sulla base delle variazioni percentuali per il calcolo della parificazione delle pensioni per il 2024 e il 2025.

L’aggiornamento degli importi inizia dal 1° gennaio 2025 e riguarda anche l’Indennità giornaliera (Ig) per malattia tubercolare, che spetta agli assicurati contro la tubercolosi in misura pari all’indennità di malattia per i primi 180 giorni di assistenza.

Più in dettaglio, si ricorda, che gli importi della misura fissa delle indennità antitubercolari sono correlati per legge (cfr. l’art. 4 della legge 6 agosto 1975, n. 419, e l’art. 2, comma 2, della legge 4 marzo 1987, n. 88) alla dinamica del trattamento minimo delle pensioni a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Pertanto, per effetto di quanto determinato dal decreto 15 novembre 2024 del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, circa la perequazione delle pensioni per l’anno 2024 (in via provvisoria) e il valore definitivo per l’anno 2023 (determinato in via provvisoria in misura pari al 5,4% dal decreto 20 novembre 2023 del Ministro dell’Economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali), le percentuali di variazione sono pari rispettivamente a +0,8% dal 1° gennaio 2025 e a +5,4% dal 1° gennaio 2024.

La procedura automatizzata di liquidazione delle prestazioni antitubercolari è stata adeguata, con riferimento al 2024 e al 2025, con i nuovi importi.

Si rammenta che l’aggiornamento di cui trattasi è operato a decorrere dal 1° gennaio 2025 anche sulle indennità giornaliere, spettanti agli assicurati contro la tubercolosi in misura pari all’indennità di malattia per i primi 180 giorni di assistenza, ai sensi dell’articolo 1, primo comma, della legge 14 dicembre 1970, n. 1088. In ogni caso, se l’indennità di malattia da corrispondere dovesse risultare inferiore all’indennità giornaliera prevista nella misura fissa di 15,80 euro, deve essere erogata quest’ultima.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Inps in rete per l’inclusione

L’ACCORDO CON LE ORGANIZZAZIONI

L’Istituto di previdenza ha adottato l’Accordo di collaborazione con l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio e la Croce rossa italiana (Cri).

Con proprio messaggio dell’8 gennaio scorso, n. 62, l’Ente assicuratore descrive il progetto “Inps in rete per l’inclusione” e le sue potenzialità nel miglioramento della rete di protezione sociale in Italia, in particolare nei casi di persone in difficoltà.

L’inserimento della Croce rossa italiana rappresenta un’ottima novità, considerata la sua capillare presenza sul territorio. Inoltre, l’idea di creare accordi locali per affrontare specifiche esigenze delle comunità è fondamentale per assicurarsi che le iniziative siano realmente efficaci e rispondano ai bisogni delle persone.

L’Inps si impegna così a coordinare le attività e a garantire che le informazioni sulle misure di sostegno siano facilmente accessibili. I webinar già realizzati sono un passo importante per formare gli operatori e diffondere conoscenze utili. Per ulteriori e maggiori dettagli, è possibile consultare il citato messaggio n. 62/2025.

Previdenza

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

BONUS MAMME 2025: LE NOVITA’

La Manovra ha previsto alcune novità importanti per la decontribuzione per le mamme lavoratrici, più nota come “bonus mamme”. Dopo essere stata varata nella legge di Bilancio 2024 per le sole lavoratrici dipendenti, la misura nel 2025 è stata estesa anche alle lavoratrici a tempo determinato e autonome (che non abbiano scelto il regime forfettario) alla presenza di determinati requisiti. Ma attenzione: è stato anche introdotto un limite di reddito, ossia 40mila euro annui. Un requisito che nella versione 2024 del bonus non era previsto.

Bonus mamme cos’è

Si tratta di un esonero (quest’anno solamente parziale) dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di due o più figli, fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo. Nel caso in cui la lavoratrice sia madre di tre o più figli, a decorrere dal 2027 l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

Il bonus viene riconosciuto alle lavoratrici dipendenti e da quest’anno, come detto, anche alle autonome, a patto che non siano in regime forfettario. Ma, come accennato, c’è un paletto di natura economica che limita in maniera sostanziale l’accesso alla misura: la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non deve andare oltre i 40mila euro l’anno. Non solo: per il 2025 non si parla di esonero totale, ma parziale, da stabilire con un apposito decreto.

Esclusi dalla misura

Semplificando, sono escluse dall’accesso alla decontribuzione le lavoratrici madri che hanno un solo figlio, anche se disabile, nonché le lavoratrici domestiche (colf e badanti), le madri disoccupate, pensionate, e le lavoratrici (come già specificato) che hanno aderito al regime forfettario.

Prestito personale

Delibera veloce

 

L’ultima Manovra ha inoltre stabilito che per gli anni 2025 e 2026 l’esonero parziale dal versamento della quota di contributi previdenziali “non compete alle lavoratrici beneficiarie di quanto disposto dall’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”. Cosa significa? La norma in questione è la legge di Bilancio 2023. Quell’articolo prevedeva, fino alla fine del 2026, “l’esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti” pari al 100% “a carico delle lavoratrici madri di almeno tre figli, titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo” nel limite massimo annuo di 3mila euro, riparametrato su base mensile.

Carlo Pareto



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